La moneta di maggior valore battuta nella zecca di Firenze negli ultimi anni della dinastia Medici e durante il periodo lorenese fu senza dubbio il ruspone. Marco Benetello ha dedicato a questa moneta una monografia esaminandola sotto tutti i punti di vista, sia quello storico ed archivistico, che collezionistico. Molte informazioni sono state tratte dai materiali d’archivio del fondo della Zecca dell’Archivio di Stato di Firenze.
Il ruspone fu battuto per la prima volta nel 1719 sotto Cosimo III. Si trattava in pratica di un multiplo da tre fiorini d’oro e quindi del peso di 10,46 grammi al titolo di 24 carati. Il curioso nome, unico nel panorama numismatico italiano, derivava dal fatto che “ruspo” era chiamato il fiorino. Ruspo equivaleva a quel “brillante ruvido” come si presentava la moneta appena coniata che ancora non era stata usurata dalla circolazione. Nonostante i cambiamenti di regime, il diritto della moneta fu sempre caratterizzato dal tradizionale giglio fiorentino e il rovescio da San Giovanni seduto. Ovviamente i diversi incisori che si avvicendarono nella preparazione dei coni interpretarono a modo loro le raffigurazioni ma sostanzialmente la moneta rimase sempre identica.
Dopo una introduzione storica e tecnica, l’autore affronta subito il catalogo delle monete, ognuna delle quali è presentata con ottimi ingrandimenti a colori. Ogni moneta viene accuratamente descritta e ne viene indicato il grado di rarità stabilito in base a un capillare censimento nei passaggi d’asta e basandosi anche sui dati d’archivio riguardo alle tirature.
Nella monetazione medicea si trovano soltanto due millesimi: il 1719 a nome di Cosimo III e il 1724 a nome di Gian Gastone, entrambi di estrema rarità. È però con i Lorena che il ruspone cominciò ad essere coniato in abbondanza. Con Francesco di Lorena le emissioni iniziano con la data 1743 proseguendo, con poche mancanze, fino al 1764. Segue Pietro Leopoldo con millesimi dal 1765 al 1791. Cospicua la produzione anche sotto Ferdinando III dal 1791 al 1801. Seguono i Borbone con Ludovico I e la reggenza di Maria Luisa dal 1801 al 1807. Poi si hanno le emissioni nuovamente per Ferdinando III dal 1815 al 1823 e quindi per Leopoldo II di cui furono battuti i millesimi 1824, 1825, 1829, 1834 e 1836. L’autore dai registri di zecca ha riscontrato che vi furono emissioni anche in altri anni ma probabilmente avvennero con i coni degli anni precedenti. L’ultimo ruspone emesso, e probabilmente il più famoso di tutti, è quello fatto battere con millesimo 1859 dal Governo provvisorio della Toscana. Sono riportate anche con precisione le tirature di questa moneta così come del ben noto pezzo da 100 quattrini col leone in argento. L’autore ipotizza che in totale siano stati battuti ben 4.095 esemplari e che quindi il suo grado di rarità sia da rivedere al ribasso.
Dopo aver completato il catalogo dei rusponi, l’autore ne ripercorre la coniazione attraverso gli incisori che si avvicendarono nella zecca per la predisposizione dei coni. Si tratta di nomi ben noti ai numismatici come Siries, Weber, Niederost. Il capitolo si amplia ad interessanti note tecniche sulla produzione delle monete tra l’illustrazione di coni e la pubblicazione di documenti d’archivio con corrispondenze, conteggi e relazioni. Il tutto traccia con precisione quel che avveniva all’interno di una zecca, dall’entrata del metallo da fondere, spesso sotto forma di altre monete ritirate dalla circolazione, fino all’emissione in circolazione dopo aver effettuato gli opportuni saggi richiesti dalla legge per il controllo che titolo e peso fossero quelli prestabiliti. Una tabella finale riporta i passaggi in asta delle monete con relativi realizzi costituendo così una precisa fonte per collezionisti e commercianti.
E proprio per collezionisti e commercianti specializzati nella monetazione fiorentina questo libro costituirà un riferimento importante. Ma non solo. Le numerose note tecniche dal più volte citato materiale d’archivio ne faranno una fonte per tutti coloro interessati alla monetazione italiana del Sette e Ottocento. Da segnalare anche l’ottima veste editoriale. Il libro è infatti interamente a colori e graficamente assai ben impostato con le monete proposte tutte con ingrandimenti.
Marco Benetello
Rusponi. Lo splendore del Granducato di Toscana
Edizioni Numismatica Varesi
Pavia 2023
pp. 103, 21 x 29,7 cm
euro 40
Info: segreteria@varesi.it – varesi.it