di Gianni Graziosi
Nel tardo pomeriggio del 6 maggio 1937, alle 19 e 25, il dirigibile Hindenburg, mentre cercava di attraccare al pilone di ormeggio della stazione aeronavale di Lakehurst (New Jersey, USA), prese fuoco e venne completamente distrutto in meno di un minuto. Per commemorare i 75 anni della tragedia, le isole Cook hanno messo in vendita un conio, di ispirazione moderna, sul quale lo zeppelin tedesco Hindenburg è raffigurato, su una lamina di madreperla iridescente, mentre vola nel cielo di New York; al dritto la classica immagine della regina Elisabetta II. La moneta in argento, valore facciale 50 dollari 2013, appartiene alla serie “Mother of Pearl Coins”, pesa 155,5 g (5 oz.) e ha un diametro di ben 65 mm; solo 750 gli esemplari prodotti. Già nel 2012, per rendere omaggio al centenario dell’affondamento nell’Oceano Pacifico del Titanic, le isole Fiji hanno prodotto una moneta da 50 dollari in argento (stesso titolo, peso, diametro, tiratura) sulla quale, anche in questo caso, l’immagine del transatlantico in navigazione è realizzata su una lamina di madreperla posta al rovescio.
L’Hindenburg è stato il più grande oggetto volante mai realizzato dall’uomo: 245 metri la lunghezza, 46,8 il diametro, nei 16 scomparti in cui era suddiviso erano contenuti 211.890 metri cubi di gas idrogeno che assicuravano una spinta utile di 112 tonnellate; poteva trasportare 72 passeggeri, con 61 uomini d’equipaggio, alla velocità massima di 135 km all’ora. Costruito dalla Luftschiffbau Zeppelin GmbH, nel 1935 con una innovativa struttura interamente in alluminio, fece il primo volo nel 1936. Lo zeppelin LZ 129 prese nome dal generale e politico tedesco Paul Ludwig Hans Anton von Beneckendorff und von Hindenburg (1847-1934), un prussiano conservatore che fu presidente della repubblica di Weimar dal 1925 al 1933. Il dirigibile era stato progettato per essere riempito con il gas inerte elio; purtroppo, un embargo statunitense su questa sostanza costrinse i tedeschi ad utilizzare ancora il pericolosissimo idrogeno. Il disastro è ricordato a causa della straordinaria copertura da parte di fotografi e cineoperatori che stavano riprendendo l’approdo, toccante la testimonianza radiotrasmessa dall’annunciatore Herbert Morrison. Le vittime dello spaventoso rogo furono in totale 36: 13 passeggeri e 22 membri dell’equipaggio (97 le persone a bordo), oltre ad un addetto al servizio a terra. Il dramma suscitò enorme impressione e decretò la fine dei dirigibili che, per una trentina d’anni, avevano mantenuto la superiorità sugli aerei per quanto riguardava autonomia di volo, altitudine, carico utile e soprattutto nel comfort, ma non detenevano il primato della velocità.
Non è la prima volta che la figura affusolata di un dirigibile compare sulle monete. Ad esempio, nel 2009, le isole Fiji hanno emesso una serie colorata in argento, valore facciale 2 dollari, di forma ovale (31,1 g, 45×31 mm) dedicata a famosi dirigibili che volavano negli anni 20 e 30 del secolo scorso. Le immagini, riprodotte al rovescio, rappresentano l’LZ 129 Hindenburg della Germania, il CCCP B6 dell’Unione sovietica, l’R 34 della Gran Bretagna, l’USS Akron degli Stati Uniti che venne realizzato per la marina militare ed è famoso per essere stato l’unico dirigibile dotato di un hangar interno per una piccola pattuglia di 5 caccia biplani, in altre parole una specie di portaerei volante. Ed ancora: 20 dollari 1978 in argento (40,91 g) della Dominica emessi per commemorare l’indipendenza (3 novembre 1978) e il cinquantesimo anniversario dell’LZ 127 Graf; 20 dollari 2000 in argento (20 g, 40 mm) della Liberia; 8 euro 2007 (21,1 g, 36 mm) in argento del Portogallo con la figura della Passarola di Bartolomeo de Gusmão (1685-1724), il primo aerostato che si sollevò da terra per un breve volo l’8 agosto 1709 a Lisbona; 1 peso 1988 in rame e 5 pesos 1988 in argento (16 g) di Cuba.
Fra i tanti primati detenuti dai dirigibili si può ricordare l’impresa del Norge che, nel 1926, al comando di Nobile sorvolò per la prima volta il polo Nord e, dopo un volo di 5.300 km percorsi in 35 ore, raggiunse l’Alaska. Oppure l’impresa più memorabile dell’LZ 127 Graf Zeppelin (127, esemplare costruito nei cantieri tedeschi, venne varato nel 1928), il giro del mondo effettuato nel 1929 (15 agosto-4 settembre) con solo tre scali a Tokio, Los Angeles e Lakehurst; il viaggio durò 21 giorni dei quali solo 12 di volo effettivo. Per celebrare la fantastica impresa, in Germania vennero coniate medaglie e monete come i 3 reichsmark 1930 in argento (15 g) e i 5 reichsmark 1930 in argento (25 g) battuti dalla repubblica di Weimar. Al rovescio la figura del dirigibile Graf Zeppelin con l’indicazione dell’anno 1929. Questo celebre dirigibile venne messo fuori servizio il 19 luglio 1937 e, dopo la rimozione dell’idrogeno, servì da attrazione turistica ed infine, nel 1940, venne smantellato per recuperare l’alluminio della struttura interna.
Lo sviluppo ed il successo dei dirigibili tedeschi si deve soprattutto al conte Ferdinand von Zeppelin (1838-1917) che, a partire dal 1890, si concentrò su un suo antico sogno, la realizzazione di enormi e nuovi aerostati direzionabili. Nel 1900 con il primo dirigibile rigido costruito, l’LZ 1, compì tre ascese sul lago di Costanza. Il Congo, nel 1997, ha emesso una moneta da 1.000 franchi in argento (15 g) dove al rovescio si trova l’immagine colorata del dirigibile LZ 127 Graf in volo sopra la città di New York e un inserto con la figura di Ferdinand von Zeppelin. L’immagine del baffuto conte Zeppelin compare anche sulle monete da 1.000 franchi 2000 in argento (15 g) e da 1.500 franchi 2005 in oro (1,24 g) emesse sempre dalla repubblica del Congo.
Le cause del disastro dell’Hindenburg non sono state determinate con certezza. All’epoca il sabotaggio era spesso indicato come causa dell’incendio, in particolare dall’ex capo della Luftschiffbau Zeppelin. In ogni caso nessuna prova evidente venne mai presentata a favore di questa tesi. Molto probabilmente l’incendio scoppiò a causa di una scarica causata dall’accumulo di elettricità statica. Anche la copertura esterna del dirigibile risultò essere più infiammabile del materiale utilizzato per l’involucro delle precedenti aeronavi. Ancora oggi i dirigibili solcano il cielo a scopo pubblicitario o per effettuare voli turistici, sono sostenuti dal gas nobile elio (il simbolo chimico He deriva dalla parola helios, sole), un gas decisamente tranquillo ed inerte che non può assolutamente incendiarsi, usato anche per gonfiare i palloncini colorati delle fiere.
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