Giovedì 7 dicembre, alle ore 16,30, all’interno della manifestazione Più libri più liberi, presso la Sala Nettuno del Roma Convention Center – La Nuvola a Roma (viale Asia, 25), verrà presentato il libro di Stefano Poddi I falsi della baracca 19, edito dalla casa editrice Il Filo di Arianna.
A distanza di quattordici anni dalla pubblicazione in lingua italiana del libro di Adolf Burger, l’Officina del diavolo, Stefano Poddi, presidente dell’Associazione Italiana Cartamoneta e Direttore della rivista “AIC Magazine”, ripropone, con l’ausilio di un’accurata documentazione e inquadrandolo nel contesto economico politico di allora, un episodio svoltosi durante la Seconda guerra mondiale nel più assoluto segreto.
La Germania, a seguito della sua sconfitta nella Prima guerra mondiale, dovette sottostare alle dure condizioni di resa, stabilite nel Trattato di Versailles:
- fare significative concessioni territoriali in Europa;
- cedere i possedimenti coloniali agli Alleati;
- essere disarmata e limitata per quanto riguarda il futuro rafforzamento militare;
- pagare risarcimenti per 33 miliardi di dollari ovvero 132 miliardi di marchi-oro1,
- accettare la piena responsabilità morale per l’inizio della guerra e le conseguenti perdite e danni.
La Germania firmò il trattato dopo grandi proteste, la clausola della “colpa di guerra” era particolarmente offensiva per i tedeschi, ma Adolf Hitler seppe sfruttare la rabbia tedesca per favorire la sua ascesa al potere e quindi per scatenare la Seconda Guerra Mondiale.
Nel teatro mondiale del secondo conflitto mondiale, fra le campagne militari, tattiche e strategie dei generali e gli oltre 60 milioni di morti, lacrime e sangue, lasciati sul terreno, in un campo di concentramento nel Brandeburgo, in Germania, accadde una storia straordinaria.
Questa vicenda si svolge nel campo di concentramento tedesco di Sachsenhausen, in località Oranienburg, nel quale il maggiore delle SS Bernhard Krüger aveva concentrato circa 140 prigionieri ebrei, specializzati nelle diverse discipline: ottica, chimica, tipografia, quindi disegnatori, ritoccatori, tipografi, incisori, stampatori, decoratori, chimici, fotografi, bancari, tecnici a conoscenza delle tecniche e delle tecnologie necessarie per la migliore produzione e stampa su carta.
Siamo di fronte alla più grande e meticolosa operazione di falsificazione di banconote della storia della contraffazione. La cura per la perfetta imitazione delle sterline originali era maniacale, come ad esempio il loro invecchiamento e la loro classificazione in base al loro grado di perfezione rispetto agli originali: dalla base per produrre carta, dopo numerosi esperimenti, fatta di stracci di sacchi postali usati e poi lavati, alla composizione mineralogica dell’acqua per la lavorazione della carta, che riproduceva quella del fiume della cartiera dove erano prodotti gli originali, all’invecchiamento artificiale delle sterline ottenuto spazzando, in avanti e indietro, le banconote su un pavimento reso artificialmente polveroso.
I tedeschi, per avere la certezza che le sterline fossero riprodotte in modo quasi perfetto, inviarono una decina di queste ad un prestigioso istituto bancario svizzero dichiarando che avevano il sospetto che quelle banconote fossero false. La risposta fu che otto su dieci erano assolutamente sterline autentiche, mentre su due delle banconote inviate avevano dei dubbi.
A questa storia si intrecciano le vite del 140 internati che, probabilmente, ebbero la vita salva dalle camere a gas proprio perché parteciparono a questa operazione segretissima, chiamata “Operazione Bernhard”, che si svolgeva nella baracca n. 19 del campo di concentramento di Sachsenhausen.
Tutto questo proseguì fino alla disfatta del Reich, dopo la battaglia di Stalingrado nel 1945, alla fuga dai tedeschi dai campi di concentramento e alla sistematica di quanto avrebbe provato la loro attività di falsari.
La distruzione delle banconote false e dei macchinari necessari per la loro produzione avvenne di notte, caricandoli su una fila di camion, per gettandoli nel fiume Traun. In seguito, negli anni ’60, le banconote vennero recuperate e finirono per alimentare il mercato del collezionismo dei militaria e della cartamoneta.
In particolare, fra i pochissimi superstiti, dopo circa 70 anni di distanza, ho conosciuto Adolf Burger, che ho incontrato diverse volte e intervistato la prima volta nel 2007, un uomo che con il suo sguardo riusciva a trasmettere una notevole forza interiore, dopo essere stato ad Auschwitz, Birkenau e Sachsenhausen, dopo aver visto la moglie morire, dopo aver subito il doppio delle percosse degli altri internati, solo perché aveva l’ardire di chiamarsi Adolf, come Adolf Hitler. Adolf Burger è venuto a mancare a 99 anni, il 6 dicembre 2016 e fino agli ultimi anni ha reso testimonianza di quanto gli era accaduto nelle scuole, nelle conferenze, ovunque potesse, per evitare che la gente potesse dimenticasse l’orrore di quanto era accaduto.
Queste sterline false avrebbero dovuto essere lanciate dagli aerei sopra la Gran Bretagna, per causare scompiglio e sfiducia nella popolazione verso le istituzioni. Inoltre i tedeschi contavano che l’immissione in circolazione di grandi quantità di falso circolante che non era distinguibile dal circolante autentico, avrebbe portato a gravi disastri economici e a importanti dissesti finanziari. Questo non avvenne perché nel frattempo la tecnologia dei radar si era particolarmente sviluppata e gli aerei sarebbero stati prontamente individuati e abbattuti.
Le sterline vennero comunque usate per operazioni più limitate, come il pagamento della spia Cicero e il pagamento per la corruzione necessaria per la liberazione di Mussolini al Gran Sasso.
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1 Una somma veramente sbalorditiva all’epoca. Tali risarcimenti sarebbero perdurati fino al 1963 ma nel 1931, in seguito al crollo dell’economia tedesca, le riparazioni furono sospese e nel 1932 durante la Conferenza di Losanna vennero annullate completamente. Dal 1919 al 1932 la Germania aveva pagato circa 21 miliardi di marchi-oro, poco più del 15% di quanto avrebbe dovuto pagare.
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Stefano Poddi, I falsi della baracca 19
Presentazione del libro ore 16,30 presso Più libri più liberi
Sala Nettuno, Roma Convention Center La Nuvola, Roma, viale Asia, 25.
Intervengono l’autore, Catia Cidale e Silvia Antonucci
Modera Umberto Moruzzi
A cura di Il filo di Arianna