La Provincia Dacia, la cui conquista venne scolpita sui rilievi della colonna traiana, non conobbe la presenza di una zecca se non in un breve periodo a metà del III secolo d.C.: infatti, tra il 246/247 e il 255/256 d.C., in un arco temporale compreso tra il regno di Filippo I e il regno congiunto di Valeriano e Gallieno, un officina provinciale produsse sesterzî, dupondî e assi (oltre ad alcuni medaglioni) caratterizzati dal ritratto dell’imperatore o dei membri della famiglia imperiale al diritto, da una personificazione della Dacia o della Pax contornata dalla leggenda PROVINCIA DACIA al rovescio e da una specifica datazione ad anno introdotta dall’abbreviazione AN all’esergo.
I dodici regnanti effigiati al diritto, la sostanziale brevità dell’emissione e la conoscenza dei conî produttivi offrono un campo privilegiato di analisi in quanto permettono di definire con una certa precisione la storia di tali emissioni e l’andamento produttivo.
Le serie vennero emesse da una zecca la cui ubicazione offre da tempo argomento di disputa: infatti, la somiglianza di tali monete con le serie in bronzo prodotte a Viminacium (antico capoluogo della Mesia Superiore) ha spinto gli studiosi a collocare in tale città la zecca emittente. Un’analisi attenta dei rinvenimenti monetali, oltre a considerazioni di vario genere, ha al contrario suggerito una diversa opzione: Sarmizegetusa o Apulum parrebbero in effetti luoghi privilegiati per riconoscere la presenza di una officina produttiva.
LE MONETE PROVINCIA DACIA
Martedì 17 aprile 2012 – ore 21,00
nella sede di via Terraggio, 1 – Milano
presso “Università Popolare”
Si raccomanda la puntualità – A termine conferenza verrà offerto un rinfresco