di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr.248/Febbraio 2010
Publius Licinius Valerianus
Publius Licinius Egnatius Gallienus
Anche in questo articolo ho trattato insieme la storia di Valeriano e Gallieno, non solo perché erano padre e figlio, entrambi imperatori, ma perché i loro destini si intrecciarono tragicamente nella convulsa storia dell’Impero romano di questi anni di transizione.
Valeriano era nato probabilmente a Roma attorno al 200: suo figlio Gallieno era nato nel 218 anch’egli probabilmente a Roma, ma sul luogo di nascita dei due imperatori si sa poco, se non che erano certamente italici, appartenenti ad una nobile ed antica aristocrazia senatoria.
Valeriano
Nell’articolo dedicato a Filippo I ho accennato ad alcuni usurpatori: Silbannaco in Gallia, Pacaziano alle frontiere danubiane, Jotapiano in Cappadocia, Uranio Antonino ad Emesa. Mentre di Silbannaco si conosce molto poco, gli altri due furono deposti ed uccisi dai loro stessi soldati. Ma Uranio Antonino, coniando anche splendide monete, conservò a lungo il suo potere, sia pure limitato alla regione di Emesa in Syria, pare dal 248 al 254, quando Valeriano, giungendo in Syria, riportò il principato di Emesa sotto il controllo dell’impero centrale.
Valeriano era stato console sotto Alessandro Severo e la sua carriera militare proseguì senza intoppi con Traiano Decio e Treboniano Gallo. Durante il regno di quest’ultimo aveva il comando delle armate dell’Alto Reno, da dove fu richiamato per contrastare la ribellione di Emiliano ma arrivò troppo tardi per salvare la vita di Treboniano. Però i suoi soldati acclamarono imperatore sul campo Valeriano, provocando la caduta di Emiliano che venne ucciso dalle sue stesse truppe che giurarono fedeltà al nuovo principe Valeriano.
Era il 253 e Valeriano si recò a Roma dove, appena arrivato e ratificata la nomina da parte del Senato, affidò a suo figlio Publio Licinio Egnazio Gallieno, che era nel frattempo stato proclamato Cesare dallo stesso Senato, la compartecipazione nella conduzione dell’impero con il titolo di Augusto.
Valeriano e Gallieno ereditavano una pericolosissima situazione militare ai confini settentrionali ed orientali sui quali premevano e in alcuni casi prevalevano Goti e Persiani e per fronteggiare meglio l’emergenza Valeriano divise con Gallieno l’impero e le armate, tenendo per sé l’Oriente ed affidando a Gallieno l’Occidente.
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