Ma andiamo per ordine.
Probo rinunciò a dare al principato una base teocratica, come avevano tentato di fare molti prima di lui e da ultimo Aureliano, dedicandosi piuttosto a rafforzare l’esercito e le magistrature civili.
Attraverso i suoi spostamenti, prima come generale e poi come imperatore, Probo aveva potuto rendersi conto di persona delle condizioni economiche, sociali e demografiche dell’Impero, Anche mediante l’apporto dei molti “barbari” da lui stanziati all’interno dei confini imperiali, Probo diede vita ad una poderosa serie di lavori pubblici, soprattutto finalizzati a recuperare terre abbandonate, divenute preda di foreste e paludi. Fece costruire nuove strade e molte altre ne riparò. Per esigenze militari rafforzò le opere di difesa ai confini.
L’ideale di Probo, o meglio il suo sogno, era però quello di un Impero senza più armate e senza strutture militari. Molti ritengono che proprio queste sue idee, delle quali non faceva certo mistero, unite alla ferrea disciplina da lui imposta ai soldati, abbiano portato alla congiura fomentata da alcuni alti ufficiali che temevano di “perdere” il loro ruolo.
Probo, come detto, regnò dal 276 al 282 e ci lasciò una splendida serie monetale. Coniò abbondantemente nell’oro, addirittura, pare, tre diverse mo-nete: un aureo radiato del peso di 8,68 grammi, un aureo laureato del peso di 6,55 grammi ed un quinario aureo pesante 2,34 grammi .
Alcuni studiosi menzionano anche delle coniazioni bronzee che vanno dal peso massimo di 54,48 grammi (doppio sesterzio) a quello minimo di 7,80 grammi (asse).
Personalmente, nutro qualche perplessità sul fatto che abbiano avuto reale circolazione i doppi sesterzi e i sesterzi. Certo che la mia opinione non fa testo, a fronte di altre ben più autorevoli, però non mi è mai capitato, salvo una eccezione che dirò più avanti, di vedere fisicamente questi nominali bronzei che, per la mia modesta esperienza, ritengo essere piuttosto dei medaglioni o medaglioncini.
Vastissima e facilmente reperibile sul mercato è invece la serie degli antoniniani, in bronzo argentato e del peso oscillante attorno ai 4 grammi: questa serie è caratterizzata da una straordinaria varietà dei tipi, sia per le versioni assai diverse tra loro del ritratto dell’imperatore al diritto, sia e soprattutto per la eccezionale galleria di raffigurazioni dei rovesci che sembrano quasi voler testimoniare l’ambizioso programma politico, purtroppo non portato a termine, di questo Imperatore dalle idee molto chiare.
La tabellina che riporto nella pagina seguente tratta dall’opera di Angiolo Forzoni citata in bibliografia- riassume i diversi tipi monetali fatti coniare da Marco Aurelio Probo durante il suo principato. Come sempre, va considerato che si tratta comunque di pesi teorici in base agli standards fissati per i diversi nominali.
Nominale | Metallo | Peso |
Aureo pesante radiato | oro | 8,62 grammi |
Aureo | oro | 6,55 grammi |
Quinario aureo | oro | 2,34 grammi |
Argenteus XX.I* | bronzo argentato | 3,89 grammi |
Argenteus ** | bronzo argentato | 2,45 grammi |
Doppio sesterzio | bronzo | 54,58 grammi |
Sesterzio | bronzo | 20,47 grammi |
Dupondio | bronzo | 8,85 grammi |
Asse | rame | 7,80 grammi |
*Meglio conosciuti come antoniniani.
**Denari?
Sono noti anche rarissimi denari e quinari in mistura di peso assai variabile.
Passo ad un esame, superficiale per forza di cose, della incredibilmente vasta e variegata serie degli antoniniani, generalmente di bronzo argentato, anche se è capitato, sia pur raramente, di trovarne pure di mistura.
La prima cosa che si nota, come già accennato, in queste affascinanti monete è una straordinaria varietà dei diritti, sui quali l’imperatore appare in diverse fogge: si va da un semplice busto radiato e paludato, volto a destra, secondo la tradizione delle monete romane d’argento, ad un busto sempre radiato, ma corazzato, con scettro, e volto a sinistra.
Probo era stato un grande soldato e le sue monete non lo dimenticano tanto che numerosi sono gli esemplari in cui appare armato di tutto punto.
Ma il maggiore interesse della vastissima serie degli antoniniani coniati durante i sei anni del regno di Probo, risiede nelle tematiche dei rovesci, che sono una testimonianza vivissima di ciò che l’imperatore era stato, di quello che aveva fatto, delle sue credenze religiose, dei suoi programmi, che oggi potremmo definire “politici”.
Probo aveva passato gran parte degli anni del suo Regno a combattere i nemici dell’Impero, per non parlare del periodo precedente, quando era Generale sotto Aureliano. Le sue monete, secondo la tradizione del tempo, non potevano non evidenziare, anche un po’ ossessivamente, questo aspetto, mostrando spesso l’imperatore marciante a cavallo, mentre davanti a lui vi è un nemico prostrato; un altro pezzo della lunga serie dedicata alle vittorie di Probo, mostra l’imperatore che addirittura calpesta, sempre trionfalmente a cavallo, un nemico abbattuto.
4 Comments
luisa
vorrei sapere qualcosa su una moneta trovata in mare nella località s. lucido calabria raffigura un imperatore e dall’altra parte una biga trainata da 4 cavalli che vanno verso sinistra (potrei mandarvi le foto ma non so dove farlo )è di colore oro ma non lo è l’imperatore ha la barba , e sotto la biga c’è una scritta c o b II S C VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE
Massimo Bosi
E’ sicuramente un sesterzio che senza patina sembra oro (è ottone) probabilmente è di Marco Aurelio.
Cesare Tonini
Moneta di Probo in Electro da gr. 8,6 ma non trovo riscontri
Maria Chiara Monaldi
Anche noi non conosciamo monete simili in electro, può inviare una immagine della moneta su info@panorama-numismatico.com ? La sottoporremo ai nostri esperti