Si dice sempre che la moneta sia un ottimo mezzo di trasmissione delle idee. È verissimo: fin dall’antichità il potere si è arrogato il diritto di battere moneta e su questi piccoli tondelli di metallo ha impresso immagini e scritte. Le immagini e scritte servivano per individuare immediatamente l’origine e l’affidabilità della moneta stessa, tuttavia queste immagini e queste scritte potevano comunicare un messaggio che all’autorità emittente poteva interessare trasmettere.
Furono i romani ad affinare questo strumento. La moneta, particolarmente durante le guerre civili e nell’alto impero, trasmise notizie di vittorie e conquiste, nuove costruzioni, nuove leggi e tanto altro.
Il libro curato da Fiorenzo Catalli e Andrea Cavicchi analizza un periodo storico in cui la moneta diventa quasi fondamentale, variando di anno in anno, di mese in mese, seguendo il corso della storia, i conflitti per la supremazia, gli spostamenti dei comandanti. Stiamo parlando del periodo che va dalla morte di Giulio Cesare nel 44 a.C. fino alla definitiva affermazione di suo nipote Ottaviano contro il rivale Marco Antonio. È il terribile periodo delle guerre civili, della lenta morte della repubblica e della progressiva ma inarrestabile affermazione dell’istituto imperiale.
Dopo la definitiva sconfitta di Antonio, Ottaviano comincia un percorso che lo porterà ad essere chiamato Augusto dal Senato nel 27 a.C. e poi ad appropriarsi di tutte le principali cariche dello stato.
Formalmente le cariche sono ancora quelle repubblicane, il consolato, la potestà tribunizia, il potere imperatorio, il pontificato massimo, ma sono tutte concentrate in una sola persona.
Praticamente è la dittatura. Soprattutto, cambia la mentalità dei romani, che sembrano rassegnati al potere di uno solo il quale lo mantiene non solo con l’auctoritas ma anche col denaro e con la violenza.
La moneta in questo periodo segue il corso degli eventi. Non è più, come pochi anni prima, un asettico ricordo dei tempi passati dei monetieri, diventa anzi un formidabile strumento di propaganda.
Per prima cosa, chi conia monete ha il potere. In tal modo si trasmette l’idea che l’uomo forte, per esempio Ottaviano o Marco Antonio, sia quello raffigurato sulle monete.
Il libro combina storia e numismatica e procede con il rigore storico attraverso la documentazione delle monete. Riti e tradizioni, eventi e incontri, tutto rientra nella monetazione augustea dando un quadro eccezionale e vivacissimo del periodo che bene hanno tracciato gli autori.
Questo libro non è un catalogo generale della monetazione del periodo, non essendovi tutte le emissioni. È invece un breve trattato sull’uso della moneta agli inizi dell’Impero romano, un uso che sarà di esempio per gli imperatori che verranno dopo Augusto.
Questo libro, interamente a colori, è sicuramente di piacevole e facile lettura e potrà essere letto proficuamente anche da chi non segue la monetazione romana.
LE MONETE DI OTTAVIANO AUGUSTO: UN MODERNO E RAFFINATO MEZZO DI COMUNICAZIONE
Riflessione sul loro significato e sui valori simbolici
a cura di F. Catalli, A. Cavicchi
Andrea Cavicchi Editore 2014
pp. 46
21 x 30 cm
s.i.p.
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