di Roberto Diegi – da Panorama Numismatico nr. 224/Dicembre 2007
Lucius Domitius Ahenobarbus.
Poi Nero Claudius Caesar
Drusus Germanicus
Biografia
Nerone nacque ad Antium nel Dicembre del 37 da Cnaeus Domitius Ahenobarbus e da Agrippina Minore, sorella di Gaio-Caligola e successivamente quarta moglie dell’imperatore Claudio, che la aveva sposata nel 49.
Fu adottato da Claudio nel 51, su pressione di Agrippina, ed assunse il nome di Nero Claudius Caesar Drusus Germanicus, divenendo l’erede designato al trono, spodestando così il figlio naturale di Claudio, Britannicus, nato da Messalina e caduto in disgrazia dopo la morte di costei.
Nel 54, alla morte di Claudio, Nerone divenne quindi imperatore, ma avendo solo diciassette anni, la reggenza fu assunta dalla madre Agrippina, coadiuvata efficacemente dal tutore del giovane, Lucius Anneus Seneca e dal prefetto del pretorio Sextus Afranius Burrus.
La reggenza ufficiale della madre durò poco perché già nel 55, a diciott’anni, Nerone assunse direttamente le redini dell’impero ma Agrippina non cessò mai, fin che le fu possibile, di restare al fianco del giovane imperatore, comportandosi di fatto come una augusta.
Nei primi anni di regno, sotto la guida di Seneca e di Burrus, il giovanissimo imperatore si dimostrò animato da ottime intenzioni ed iniziò un periodo di saggio governo. Nerone volle che Claudio fosse deificato e promise che il suo antenato Augusto sarebbe stato il suo modello di principe.
Nerone, in questi primi anni, era anche animato da profondi sentimenti liberali ed avversava la crudeltà: tentò, ad esempio, di abolire le imposte indirette che tanto malumore avevano suscitato in tutto l’impero; tentò anche di vietare la presenza delle guardie pretoriane nei circhi e nei teatri e di abolire le lotte tra gladiatori e le esecuzioni capitali nel corso dei pubblici spettacoli ma le sue idee si scontrarono inevitabilmente da un lato con le necessità dell’erario e dall’altro con le radicate consuetudini della popolazione.
Quando il prefetto di città Lucio Pedanio Secondo fu assassinato da uno schiavo, Nerone fu costretto ad applicare la legge e a mandare a morte tutti gli schiavi del defunto, nonostante le manifestazioni popolari a favore dei condannati.
Secondo alcuni storici, questo avvenimento, nel quale Nerone si sentì costretto a prendere una decisione che forse non condivideva e che comunque gli fece temere per la sua sicurezza, attenuò molto il suo senso dello stato ed i doveri nei confronti del principato, facendogli preferire quelli che in definitiva erano i suoi veri interessi: le corse dei cavalli, il canto, la danza, la poesia, la recitazione, la sfera sessuale.
Seneca e Burrus tentarono di incanalare le inclinazioni dell’imperatore entro confini più consoni al suo rango. Tra l’altro lo incoraggiarono ad intrattenere una sorta di relazione stabile con una liberta di nome Atte, che Nerone non poteva comunque sposare per ovvi motivi sociali. Ma la faccenda non piacque alla madre Agrippina che non poteva tollerare che un’altra donna avesse preso dimora nel palazzo imperiale e, in definitiva, la avesse spodestata nel suo ruolo.
Agrippina cominciò a criticare apertamente il figlio, specie per quanto concerneva i suoi gusti artistici che non considerava degni di un romano.
Nel 59 Agrippina Minore venne uccisa per ordine diretto di Seneca ma, pare, su istigazione di Nerone che, nonostante avesse amato molto la madre, non poteva più tollerare le sue pesanti ingerenze nella conduzione dell’Impero e, soprattutto, le dure critiche sulla sua vita privata.
La goccia che fece traboccare il vaso fu probabilmente la minaccia di un colpo di stato, diretto a mettere sul trono di Roma il giovane Britannico, figlio di Claudio e Messalina, dietro al quale pare vi fosse proprio Agrippina, che temeva di perdere le sue prerogative e la sua ascendenza sul figlio.
Per i posteri questo matricidio -sulle cui modalità si è scatenata la fantasia di molti- rimase una macchia indelebile nella vita dell’imperatore, ma sia il Senato che la guardia pretoriana non si rammaricarono più di tanto per l’eliminazione di Agrippina. Minore.
Ricordiamo che sulla stessa gravò sempre il sospetto -al quale peraltro la più moderna critica storica sembra non dare molto credito- di avere avvelenato il marito Claudio; l’Augusta costrinse però al suicidio il liberto Narcisso che tanta parte aveva avuto durante il regno di Claudio e fece eliminare anche Elio Giulio Silano, discendente di Augusto, considerato da Agrippina un potenziale rivale del giovane figlio.
E’ comunque storicamente provato che Agrippina fece notevoli pressioni su Claudio perché adottasse il giovane Nerone e che dopo l’ascesa al trono del nuovo imperatore si intromise pesantemente, almeno nei primi anni, negli affari di stato, comportandosi di fatto come se fosse lei l’imperatrice. Questi fatti possono forse spiegare il perché della indifferenza con la quale venne valutata, all’epoca, l’uccisione della quarta moglie di Claudio da parte del figlio Neron.
La morte di Agrippina, la morte di Burrus per cause naturali, il ritiro di Seneca e, soprattutto l’avvento di Tigellino, un equivoco e violento nuovo prefetto del pretorio, modificarono il carattere di Nerone che dal 62 inziò ad indulgere ad ogni eccesso, trascurando sempre più gli affari di stato.
Nerone aveva sposato giovanissimo, nel 53, l’ancora più giovane Ottavia, figlia di Claudio e Messalina, dalla quale divorziò però nel 62, esiliandola e, pare, facendola uccidere, per sposare Sabina Poppea, della quale era già l’amante da tempo. Si dice che Nerone avesse fatto sposare Poppea all’amico Otho, il futuro imperatore, in attesa di poter divorziare da Ottavia e sposarla lui stesso. Più tardi anche Poppea morì in circostanze misteriose, si disse uccisa dallo stesso Nerone a calci ma recentissime nuove ricerche storiche pare abbiano appurato che Poppea morì per una caduta da cavallo.
Nerone, come già detto, ad un certo punto, a partire dall’anno 62, più o meno, cominciò a dedicarsi sempre più alle arti che non al governo dell’impero: era un appassionato di teatro, di musica e di poesia, di corse dei cavalli, con una forte propensione per l’ellenismo e non disdegnava neppure di esibirsi personalmente in pubblico, cosa quest’ultima che il Senato difficilmente poteva tollerare in un imperatore, discendente a sua volta da imperatori che tanto lustro avevano dato alla gens Giulio-Claudia.
I rapporti con la classe senatoria diventarono così sempre più tesi, anche perchè Tigellino aveva ripristinato la legge contro i tradimenti e se ne servì per eliminare un certo numero di persone a lui invise.
Ma nel 65 vi fu una vera e propria cospirazione contro l’imperatore, che prese il nome da uno dei suoi capi più in vista, Gaio Calpurnio Pisone, di antica nobiltà. La cospirazione venne scoperta e ne seguirono numerose condanne alla pena capitale o all’esilio. Molti furono anche i casi di suicidio “provocato”: i nomi più noti, Seneca e Lucano.
Nerone se andò in Grecia, forse disgustato ma anche spaventato dalla piega degli avvenimenti, per partecipare a diversi giochi (vinse anche un premio nella corsa dei cocchi) e per collezionare oggetti d’arte. A Roma intanto continuarono ad esssere perseguitati e condannati molti sospettati di aver partecipato alla congiura di Pisone. La tensione continuava ad aumentare, aggravata da un serio problema di scarsezza di rifornimenti alimentari, al punto che l’imperatore venne pregato di ritornare in Italia con la massima urgenza.
Ciò avvenne nella primavera del 68. Ma ormai era troppo tardi. Fuori d’Italia, in Gallia, in Africa e sui confini del Reno, molte legioni si rifiutarono di accettare ancora l’autorità di Nerone. A Roma il Senato si schierò apertamente contro l’imperatore che il 9 giugno del 68, abbandonato da tutti, si suicidò con l’aiuto di un liberto.
Con la morte di Nerone finiva anche la dinastia Giulio-Claudia: Nerone infatti non ebbe figli, se non una femmina di nome Claudia, che però morì dopo soli quattro mesi di vita.
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Le monete di Nerone (1,9 MB)
One Comment
andrea
Bellissima l’idea delle schede scaricabili in formato pdf, ma sopratutto l’idea di mettere a disposizione del pubblico questi interessanti articoli! Grazie !