Una opera che già dal suo apparire è diventata un classico. Parliamo dei quattro volumi che Carlo Crippa ha voluto dedicare alle monete di Milano.
Nel 1986 uscì il secondo volume che comprendeva le monete dai Visconti agli Sforza, nel 1990 il terzo con la dominazione spagnola, nel 1997 il quarto con le monete degli ultimi due secoli di attività (la zecca fu definitivamente chiusa durante il Regno d’Italia perché fece in tempo a battere una moneta da lira del 1887 e un progetto per Umberto I).
Sono passati molti anni, molti di più di quanti ce ne vollero per far uscire i primi tre ma ora l’opera è davvero completa, anche col periodo più difficile, quello altomedievale. E vedere tutti e quattro i volumi in biblioteca fa una certa impressione! Il libro si apre con la presentazione del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e la prefazione di Ermanno A. Arslan il quale fa notare le proposte fortemente innovative del volume. Proposte ribadite dagli stessi autori nella loro introduzione e che sono state fatte partendo, come in tutti i precedenti volumi, da un attento lavoro di selezione delle fonti e di revisione di quanto riportato dalla letteratura in materia che, seppure non scarsa, è stata spesso vittima di errori e fraintendimenti.
Tra le tante, segnaliamo le novità del libro. Gli autori hanno esaminato attentamente i denari piani con, al rovescio, la scritta XPISTIANA RELIGIO che in passato erano sempre stati assegnati alla zecca di Milano per Ludovico II (855-875). Invece sarebbero in buona parte da escludere, tanto più che non sarebbero neppure di produzione italiana. Così come sono stati individuati i criteri per dividere le monete battute a Milano da quelle battute nella vicina Pavia per la produzione tra gli anni 855-896. Sono stati definitivamente assegnati a Venezia i denari scodellati attribuiti dal CNI a Milano. Poi i comunissimi denari scodellati a nome di Enrico sono stati distribuiti a partire dal regno di Enrico II (1004-1024) e gli anni successivi tra la metà dell’XI secolo e l’inizio del XII.
Per apprezzare appieno il lavoro bisogna comunque sfogliarlo. Per esempio, è stato fatto un certosino lavoro di trascrizione delle lettere di molte monete per evidenziarne le differenza ai fini della determinazione della cronologia oppure, come si è detto, per distinguere l’officina monetale di Milano e quella di Pavia. Scrupoloso è stato anche il lavoro di riordino delle emissioni dei denari terzoli che sono caratterizzati da cunei e globetti. Ogni esemplare, oltre che ingrandito, è presentato con a fianco un disegno in cui è stata evidenziata la posizione dei simboli di zecca per un loro immediato riconoscimento.
Per rendere omogeneo questo volume ai tre precedenti (ma che sarebbe meglio dire, cronologicamente, seguenti), lo si è stampato ancora in bianco e nero lasciando il colore a splendide tavole di ingrandimenti intercalati qua e là. Alla fine del volume sono state predisposte anche delle appendici per una facile identificazione dei tipi monetali e il ragguaglio tra le antiche unità di misura monetarie e le misure moderne, oltre, ovviamente, a una completa bibliografia. Il libro non delude, anzi, non solo conferma il rigoroso metodo dei volumi precedenti ma lo esalta in un periodo storico, quello medievale, zeppo di problemi irrisolti e matasse da sbrogliare.
Ora la zecca di Milano ha finalmente completato la sua opera di riferimento per i prossimi decenni. Ricordiamo, infatti, che essa ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: nel 1992 il premio Javier Conde Garriga 1991 assegnato dall’Association Numismatica Española; nel 1995 l’Oscar per la Numismatica dal Circolo Numismatico Filatelico Reggiano di Reggio Emilia; nel 1998 il Premio Tevere; nel 2010, il Premio Albino Bazzi dal Circolo Filatelico Numismatico Mantovano. Infine, quest’anno, le è stato assegnato il prestigioso Book Prize, riconoscimento consegnato dall’I.A.P.N., l’International Association of Professional Numismatist, un sodalizio formato da 140 ditte numismatiche appartenenti a 4 continenti riunite in assemblea annuale a New Orleans. Il volume è stato definito: «best numismatic pubblication of the year».
Il 14 giugno scorso, inoltre, è stata dedicata alla pubblicazione una pagina sul Corriere della Sera che ha il merito di far comprendere, ai non addetti, quanto sia interessante e appassionante lo studio delle monete antiche, un ulteriore merito che si può sommare ai tanti dell’opera di Carlo e Silvana Crippa.
Carlo e Silvana Crippa
LE MONETE DI MILANO
Da Desiderio re dei Longobardi a Ludovico il Bavaro e Azzone Visconti dal 757 al 1329
Edizioni Crippa Numismatica 2015
pp. 441
23 x 33 cm
290 euro
Disponibile sullo shop online di Nomisma.
Alcune pagine di esempio sono pubblicate su Issuu.