
Magno Massimo. Foto 1. Solido di 4,48 grammi coniato a Treviri tra il 383 e il 388. Al diritto D N MAG MAXIMVS P F AVG e busto a destra. Al rovescio Massimo e Teodosio (o Vittore) seduti di fronte con il busto di una Vittoria ad ali spiegate sopra le loro teste: la legenda dice VICTORIA AVGG; TROB in esergo. Cohen 9, R.I.C 77b. In asta HESS DIVO 307/2007, questo stesso solido, in conservazione superba, è stato aggiudicato a 15.500 Fr.Sv.
di Roberto Diegi
Magnus Clemens Maximus
Flavius Victor
Eugenius
Di Magno Massimo ho già avuto occasione di parlare più volte, a proposito di Graziano, di Valentiniano II e Teodosio.
Mi ero ripromesso però di dedicargli un breve spazio, perché la sua figura non può, a mio avviso, essere catalogata “tout court” tra gli Usurpatori.
Magno Massimo naque in Spagna attorno al 335 ed era imparentato con la casata di Teodosio. Fece una brillante carriera militare sino ad essere nominato comandante in capo delle forze armate delle Province Britanniche.
Nel 383 i suoi soldati insoddisfatti del regime di Graziano lo elessero Imperatore.
Dopo la morte violenta di Graziano, nello stesso anno 383, per mano di un suo alto ufficiale che si era pronunciato a favore di Massimo -che nel frattempo era disceso nel continente, occupando gran parte della Gallia- Teodosio I, concretamente rimasto l’unico detentore del potere, aveva fatto, per il momento, buon viso a cattivo gioco.

Foto 4. Siliqua di 2,08 grammi coniata a Treviri tra il 383 ed il 388. Al diritto busto con legenda D N MAG MAXIMVS P F AVG. Al rovescio Roma di fronte su trono e legenda VIRTVS ROMANORVM; TRPS in esergo. In asta HESS DIVO 307/2007, in conservazione superba, questa moneta è stata aggiudicata a 600 Fr.Sv.
Agli ambasciatori di Massimo -che per inciso aveva dichiarato la sua estraneità alla morte di Graziano, frutto di una iniziativa personale di un alto ufficiale- Teodosio pose le sue condizioni per il riconoscimento di Magno Massimo: costui poteva regnare solo in Britannia, nelle Gallie e nella penisona iberica, senza alcuna ingerenza nelle Province affidate a Valentiniano II, vale a dire l’Italia, l’Africa e l’Illirico, con esclusione della Dacia e della Macedonia.
Questo “riconoscimento” sia pure temporaneo, esclude a mio avviso che si possa parlare di Magno Massimo come di un usurpatore: di fatto, sempre a mio parere, Massimo era diventato un Coimperatore.
E’ interessante ricordare che alla nuova spartizione dell’Impero partecipò attivamente Ambrogio che per curare gli interessi di Valentiniano II, del quale era stato precettore, si recò due volte a Treviri dove Massimo aveva stabilito la sua capitale.
Stabilita così la nuova suddivisione territoriale dell’Impero, Massimo si affrettò a nominare Augusto il suo giovanissimo figlio Flavio Vittore, come aveva del resto fatto Teodosio con suo figlio Arcadio. Era l’inizio dell’anno 383 e, come già annotato in precedenza, l’Impero si trovò di fatto guidato da ben cinque Augusti: Teodosio ed Arcadio in Oriente, Valentiniano II al centro, Massimo e Vittore in gran parte dell’Occidente (Britannia, Gallie e Spagna).
Questa”strana” situazione durò fino al 388, quando Teodosio, sistemati i delicati problemi ai confini con la Persia e sul Danubio, lasciò Arcadio a Costantinopoli e mosse decisamente contro Massimo. Costui, dopo diverse sconfitte, si rifugiò ad Aquileia dove si arrese a Teodosio. Fu giustiziato il 28 Agosto del 388. Anche il giovane Flavio Vittore non fu risparmiato e subì la stessa sorte del padre.
Teodosio rimase così il Senior Augustus, di fatto il detentore del potere in tutto l’Impero, nonostante che vi fossero altri due Imperatori legittimi in carica: Arcadio e Valentiniano II.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.262/dicembre 2011