di Roberto Diegi
Flavius Claudius Julius Constantius Gallus
Flavius Claudius Julianus (Giuliano l’Apostata)
Flavius Jovianus
Nel 351, Costanzo II chiamò presso di sé a corte il cugino Flavius Claudius Julius Constantius Gallus che, dopo la strage di palazzo del 337, seguita alla morte di Costantino I, era stato confinato con il fratello Flavius Claudius Julianus (il futuro imperatore ) prima a Nicomedia e poi a Macellum, in Cappadocia. Ricordo che i due bambini erano figli di un fratellastro di Costantino, Giulio Costanzo, ed erano stati risparmiati perché all’epoca erano troppo piccoli.
Costanzo Gallo venne elevato al rango di cesare nel marzo del 351 ed inviato ad Antiochia per proteggere le frontiere orientali. Ma qui Costanzo Gallo si rese protagonista di alcune iniziative troppo indipendenti specie in campo sociale e fiscale, probabilmente dovute alla inesperienza del giovane cesare, che non piacquero per nulla all’imperatore.
Questi, timoroso di un complotto, nel 354 invitò Gallo a Mediolanum per uno scambio di informazioni riservate ma il cesare giunto in Istria fu arrestato, accusato di lesa maestà e sommariamente giustiziato.
Nel 355 Costanzo II elevò al rango di cesare il fratello di Gallo, destinandolo al comando in Gallia.
Flavius Claudius Julianus era quindi il secondo figlio di Giulio Costanzo, fratellastro di Costantino I, ucciso nel massacro di Corte ordinato dai tre figli dell’imperatore. Era cresciuto un po’ nell’ombra, più dedito agli studi che al “gioco del potere e delle armi”: ma quando fu nominato cesare dall’augusto Costanzo II, e dovette trasferirsi in Gallia, dette dimostrazione di essere un ottimo amministratore e soldato, respingendo più volte i tentativi di invasione delle tribù barbare del nord.
Flavio Giuliano, nato a Costantinopoli nel 331, ed imperatore dal 361 al 363, è meglio conosciuto dai più come Giuliano l’Apostata ed il suo nome non ha mai goduto di buona stampa presso molti “intellettuali” dei suoi tempi; ma ancora oggi è decisamente misconosciuto, a causa della sua singolare posizione religiosa che gli fece ripristinare ufficialmente l’antico paganesimo dei suoi avi, a scapito del cristianesimo ormai dilagante, dopo la morte di Costantino.
Ma cosa vuol dire esattamente “apostata”? Semplice: colui che pratica l’apostasia, vale a dire l’abbandono pubblico della propria religione per seguirne un‘altra. Esattamente quello che aveva fatto Giuliano II, ripristinando il paganesimo della antica Roma, in un periodo storico in cui ormai imperava il cristianesimo. Qualche decennio prima Costantino I, aveva fatto lo stesso ma a rovescio, eleggendo cioè il cristianesimo a religione di stato, a scapito del paganesimo: però Costantino non era stato definito apostata, bensì “il Grande” ed il “primo imperatore cristiano”.
Tornando a Giuliano II, va detto che costui non perseguitò fisicamente i cristiani, come avevano invece fatto diversi suoi predecessori, al tempo della Tetrarchia, soltanto cinquant’anni prima. Però, pur proclamando la tolleranza per ogni forma di religione, escluse i cristiani dalle cariche pubbliche.
La fama acquisita da Giuliano, quando era ancora cesare, adorato dalle legioni di stanza in Gallia e fino a poco tempo prima soprannominato, con disprezzo, “il filosofuzzo” negli ambienti di Corte per il suo amore per lo studio, la cultura e la filosofia greca, non poteva non disturbare l’imperatore Costanzo.
Quando costui dette ordine a Giuliano di trasferire le sue legioni ad Oriente, ufficialmente per far fronte alle nuove minacce dei Persiani, ma soprattutto per meglio controllare la situazione, vi fu una rivolta delle armate al comando di Giuliano, che lo acclamarono imperatore.
La guerra civile sembrava a questo punto inevitabile, quando Costanzo II, colpito da febbri violente nei pressi di Tarso, in Cilicia, prima di spirare, dimostrando grande buon senso, anche se forse un po’ tardivo, raccomandò ai suoi generali di evitare a tutti i costi la guerra civile, riconoscendo Giuliano come nuovo augusto dell’Impero.
Era il 2 novembre del 361 ed iniziava così il breve regno del “filosofuzzo”, che diede peraltro ben presto prova di essere capace di governare con pugno di ferro l’Impero, esponendosi anche in prima persona ed in prima linea quando vi era la necessità di combattere i nemici.
Uno dei primi provvedimenti di questo austero imperatore fu quello di smantellare la corte di Costanzo, che si era trasformata in una brutta imitazione di regno orientale, dove primeggiavano cuochi, parrucchieri, sarti, cerimonieri e via dicendo.
Segue: articolo completo in formato PDF (0,9 MB) da Panorama Numismatico nr.262 / maggio 2011