Le monete di Commodo

Cronologia delle principali attribuzioni imperiali

Foto 3. Aureo di 7,12 grammi coniato a Roma verso il 183. Al diritto busto barbuto, corazzato e laureato con legenda M COMMODUS ANTON AUG PIUS. Al rovescio P M TR P VIIII IMP VI COS IIII P P: Giove seduto a sinistra con una Vittoriola. Cohen 421 var., R.I.C. 69. (c)

La politica di Commodo, volta ad instaurare un regime teocratico ed assoluto, non poteva non scontentare il Senato, gli alti ufficiali dell’esercito e la burocrazia, che venivano privati dei loro poteri. Le sue stravaganze  poi non contribuivano certo ad attirargli il consenso dei ceti dominanti. Quando mai si era visto un imperatore di Roma che da un lato si considerava un semidio, e questo passi, ma che amava combattere nell’arena vestito da gladiatore?

Il 31 dicembre 192, ovviamente secondo il nostro calendario, una seria congiura di Palazzo capeggiata dal prefetto del pretorio Q. Emilio Leto, dalla concubina dell’imperatore Marcia e dal gran ciambellano di corte, tale Ecletto, portò all’assassinio di Commodo. Per coprirsi le spalle, Leto fece nominare due suoi compatrioti, Settimio Severo e Clodio Albino, governatori della Pannonia e della Britannia, mentre un altro amico di Leto, Pescennio, divenne Governatore della Syria. Questi nomi li ritroveremo più avanti nella lotta per il potere che seguì alla morte di Commodo.

Foto 4. Aureo 7,23 grammi coniato a Roma alla fine del 192. Al diritto testa barbuta di Commodo coperta da una pelle di leone: la legenda recita L AEL AUREL COMM AUG P FEL. Al rovescio HERCULI ROMANO AUG e gli attributi tipici di Ercole, vale a dire la clava, l’arco e la faretra. Cohen 196, R.I.C. 253. Commodo si considerava ormai un semidio, figlio di Giove e novello Ercole in terra. (d)

Commodo, come detto, fu strangolato l’ultimo giorno dell’anno 192 d.C. nel palazzo imperiale, dal liberto Narcisso, suo “allenatore” nella lotta.

Aveva circa trentun’anni. Terminava così, drammaticamente, dopo poco più di cinquant’anni, la dinastia degli Antonini.

Ma, Commodo fu veramente quel mostro che molti storici suoi contemporanei avevano descritto? Certamente, negli ultimi anni del suo principato, il giovane imperatore si era comportato in modo singolare, dando l’impressione di essere un po’ fuori di testa, come si direbbe oggi. Ma probabilmente la causa della sua prematura dipartita e del fango che venne buttato su di lui, accusato dei più turpi comportamenti privati, va ricercata nel suo disegno di una monarchia divina, posta a capo di un impero nel quale Roma non avrebbe più avuto il ruolo preminente che aveva sempre rivestito, ma sarebbe divenuta una delle tante colonie che erano state fondate nel tempo: Nova Commodiana sarebbe stato il nuovo nome di Roma.

Foto 5. Aureo di 7,25 grammi coniato a Roma nel 180-182 a nome della moglie Crispina. Al diritto busto dell’imperatrice drappeggiato e legenda  CRISPINA AUGUSTA. Al rovescio Venere seduta con Vittoriola e scrittta VENUS FELIX. Cohen 39, R.I.C. 287 (Commodo) (e)

Il principe, come Ercole figlio di Giove, avrebbe regnato al di sopra di tutti i condizionamenti del Senato, delle legioni, della burocrazia: questo bastava a far sì che nascesse il complotto destinato alla eliminazione fisica dell’imperatore.

La storiografia più moderna e più attenta sta rivalutando, almeno in parte, la figura del figlio di Marco Aurelio. Al di là di tutto, comunque, durante il regno di Commodo l’impero, rivolta dei Caledoni a parte, conobbe un lungo periodo di pace e questo non è poco per quei tempi.

Secondo i contemporanei Commodo era alto, bello e atletico: la testa ed il busto riportati sulle sue monete confermano questa descrizione. Nella scelta dei pezzi che ho riportato a corredo di questo mio articolo ho tenuto conto soprattutto dell’aspetto estetico dei suoi ritratti, dalle eleganti fattezze giovanili al viso barbuto ed austero della sua età più matura.

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