Segnaliamo l’uscita de Le monete del Principato di Piombino e del Principato di Lucca e Piombino di Luciano Giannoni tratto dai Quaderni di Panorama Numismatico. Riportiamo qui la prefazione di Lorenzo Bellesia:
“Anche tra gli appassionati di storia locale la numismatica non è molto conosciuta. Spesso le monete coniate nei secoli passati in questa o quella città vengono appena ricordate come una curiosità, quasi fossero una qualunque cartolina
dal passato. E invece le monete non soltanto sono motivo di vanto per la città dove furono battute ma sono anche una preziosissima testimonianza per gli studi storici ed economici.
Fin dall’alto Medioevo l’Italia era frammentata in autonomie locali che andarono aumentando col passare dei secoli. Tra queste, molte, fossero esse liberi comuni, ducati o contee, ebbero riconosciuto dall’autorità imperiale il diritto di aprire una zecca. Così la penisola italiana è stata costellata da zecche che hanno prodotto monete sia per facilitare gli scambi all’interno dei territori di loro competenza sia per l’esportazione in altri stati. In tal modo le monete vennero diff use lontanissimo dal luogo d’emissione portando con sé e facendo conoscere il nome del signore o della città che le aveva battute.
Piombino ha avuto la fortuna di essere stata la sede di una zecca attiva alla fi ne del Cinquecento sotto Iacopo VII Appiani (1590-1603) e, in pieno Seicento, sotto Niccolò Ludovisi (1634-1664) e Giovan Battista Ludovisi (1665-1699). Le monete che uscirono da questa zecca sono quasi tutte assai rare, alcune addirittura conosciute in un solo esemplare.
Comunque queste monete, siano esse d’oro, d’argento o di rame, siano esse di estrema rarità o di facile reperibilità e di modesto valore venale, sono piccoli monumenti che è doveroso portare alla conoscenza di tutti. A tale scopo sono di grande utilità gli studi sulle piccole zecche locali come quello di Luciano Giannoni su Piombino.
Con metodo e pazienza, egli ha raccolto la documentazione d’epoca ed ha riscoperto gli autori che nei secoli passati lo hanno preceduto. Il primo ed unico saggio dedicato all’argomento risale al 1779 e fu fi rmato dal bolognese Guid’Antonio Zanetti. Da allora ci sono state soltanto aggiunte parziali o piccole correzioni mentre il volume XI del Corpus Nummorum Italicorum, pubblicato nel 1929, ha fotografato un insieme di tipi monetali e studi rispetto al quale ben poco è cambiato ai giorni nostri.
Proprio dal CNI è partito l’autore per rielaborare l’intero argomento presentandolo in modo agile ed aggiornato. A quanto pubblicato dal CNI egli ha aggiunto il frutto delle sue pazienti ricerche tra tipi e varianti non ancora censiti. Oltre alle monete di Piombino, sono state descritte quelle a nome di Felice ed Elisa Baciocchi (1805-1814) che, pur essendo state battute a Firenze, ne sono il naturale complemento sia a livello storico che numismatico. La città di Piombino e tutto il mondo numismatico devono essere grati a Luciano Giannoni per la sua opera preziosa che affronta con competenza e puntiglio un argomento troppo spesso negletto. Ci si augura che questo sia di stimolo a nuove scoperte, sia di monete che di documenti e, perché no, alla nascita di nuovi collezionisti numismatici.”
Il fascicolo é disponibile sullo shop di Nomisma a 25 euro più spese di spedizione:
Le monete del Principato di Piombino e del Principato di Lucca e Piombino
QUADERNI DI PANORAMA NUMISMATICO
44 pagine a colori, formato A4
Nomisma Spa Editore 2014