Il Circolo Numismatico di Beinasco (TO), fondato nel 2011 con l’obiettivo di promuovere, sviluppare e soprattutto divulgare la numismatica tra i giovani, è un’associazione che, pur essendosi costituita da pochi anni, ha già dato sviluppo a varie iniziative. Oltre a stampare in proprio e distribuire ai soci un bollettino ad uscita quadrimestrale (scaricabile gratuitamente dal sito www.lamoneta.it nella sezione Circoli Numismatici affiliati), recentemente ha presentato una prima pubblicazione dal titolo Le monete dei Sultani Musulmani di Delhi, nella collana denominata “Saggi di Numismatica”. L’autore Domenico Romeo, nella sua breve monografia, tratta della monetazione dell’India connessa ai Sultanati musulmani di Delhi e, nello stesso tempo, preannuncia che questo lavoro vuole anticipare una sua futura pubblicazione sulla monetazione indiana.
Nella prima parte viene descritta brevemente la plurisecolare storia dell’India con riferimento al sistema monetale del periodo Indù e musulmano, dell’era Moghul, del periodo coloniale fino ad arrivare all’indipendenza indiana (1947) e alla nascita della repubblica. Segue poi la succinta storia del Sultanato di Delhi con l’elenco cronologico dei sovrani che si sono succeduti nell’arco di due secoli e mezzo. Ricordo che fu uno Stato islamico, esistito dal 1206 al 1555, governato da una monarchia assoluta e situato nella parte settentrionale del subcontinente indiano (vasta regione che comprende India, Bangladesh, Bhutan, Maldive, Nepal, Pakistan, Sri Lanka). Una serie di dinastie turche e pashtun (afghane) governarono da Delhi: i Mamelucchi (1206-1290), i Khalji (1290-1320), i Tughlak (1320-1413), i Sayyid (1414-1451), i Lodi (1451-1526). Nel 1555 il Sultanato di Delhi venne conquistato definitivamente dall’impero Moghul (1526-1858), la più grande dinastia imperiale durante la dominazione islamica in India. Il sultanato di Delhi fu creato da Qutb al-din Aybak (1206-1210), un ex schiavo turco, fondatore della dinastia dei Mamelucchi di Delhi, nota anche come dinastia degli schiavi, uno dei più importanti regni indo-musulmani prima dell’avvento dei Moghul. La salita al potere di Aybak risale alla morte del suo signore Muhammad di Ghur.
Dopo la breve storia delle dinastie di Delhi vengono illustrate le principali tipologie delle monete emesse, forniti alcuni semplici criteri utili per la loro identificazione, oltre a indicazioni su come interpretare zecche, nomi dei sultani e data di emissione. Seguono tre tavole dove sono riportate alcune monete divisionali dei sultani più rappresentativi. In conclusione è riportata una piccola bibliografia essenziale, ovviamente i testi sono tutti in lingua inglese.
Sicuramente lo studio di queste monete è irto di difficoltà, a cominciare ovviamente dalla scrittura, ma questo primo lavoro può essere un buon punto da cui iniziare ad interessarsi alla storia e alla monetazione islamica dell’India antica.
L’introduzione della monetazione musulmana che, formalmente, ebbe inizio con l’annessione del Punjab attuata nel 1021 dal re afghano Mahmud di Ghazna (971-1030), rappresentò di certo un mutamento di grande rilievo per l’India medievale. L’effettivo predominio islamico sull’India settentrionale iniziò con l’affermazione al potere di Mu’izz al-Din Muhammad, morto assassinato nel 1206. Proprio nel XIII secolo, grazie all’iniziativa della prima delle sei dinastie assoggettate a Delhi, che regnarono dal 1206 al 1526, venne ripristinata la tradizione monetaria nei tre metalli, oro, argento, rame, mentre la monetazione dei secoli XI e XII era prevalentemente a base di bilione e di rame.
Le monete emesse dai sultani musulmani di Delhi solitamente sono eleganti nel disegno e presentano leggende con calligrafia accurata. I sultani sono celebrati da titoli enfatici inventati da loro stessi: “Il secondo Alessandro”, “Il capo supremo dell’Islam”. Le monete più interessanti sono quelle emesse a nome di Muhammad ibn Tughlaq (1325-1351) che, oltre ad avere grandi idee innovatrici, è ricordato per i suoi atti di crudeltà e mancanza di considerazione per gli altri tanto da essere definito un pazzo assetato di sangue. Il sultano tentò anche vari esperimenti nella monetazione come, ad esempio, l’introduzione di monete di ottone o di rame di piccolo taglio le quali dovevano essere considerate uguali in valore a quelle in metallo prezioso. L’esperimento fallì perché venivano contraffatte con troppa facilità e, di conseguenza, la gente incominciò a pagare le tasse con monete false di rame.
La monografia di 36 pagine è realizzata artigianalmente con fotocopie formato A4 in bianco e nero, impresse sia al dritto che al rovescio, rilegate con graffette metalliche ricoperte da un bordo di nastro adesivo telato. Ovviamente questa scelta è stata fatta per contenere le spese e, grazie al contributo del socio Stefano Campana, ne sono state realizzate 100 copie. Biagio Ingrao, presidente del Circolo Numismatico di Beinasco, nella prefazione della pubblicazione in relazione alla collana “Saggi di Numismatica” scrive: Sicuramente non avrà una scadenza fissa, ma legata alla propensione dei Soci, simpatizzanti e amici di altri Circoli con cui si è in stretto contatto, cercando un’adesione a collaborazione, presentandoci i loro lavori per le future pubblicazioni. Gli interessati possono rivolgersi al Circolo Numismatico di Beinasco al seguente indirizzo e-mail: piergi00@gmail.com.
Domenico Romeo
LE MONETE DEI SULTANI MUSULMANI DI DELHI
Circolo Numismatico di Beinasco
“Saggi di Numismatica”
Beinasco 2014
pp. 36
21 x 29,7 cm.
s.i.p.
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