La storia della Società di Ponte Molle e della colonia artistica tedesca che la costituì, svolse una ruolo importante nel contesto romano del XIX secolo. Nonostante ciò, l’argomento non è stato mai trattato in maniera organica. Molti degli artisti provenienti dal Nord Europa, giunti a Roma per il Grand Tour, tra fine Settecento e inizi Ottocento, si erano stabiliti nei pressi di Piazza di Spagna e di Piazza Barberini. Tra questi, alcuni artisti tedeschi, i Nazareni, si trasferirono definitivamente nell’Urbe formando una comunità basata sull’etica delle corporazioni medievali, che chiamarono Confraternita di San Luca. Il loro interesse principale era rivolto all’arte antica e pre-raffaellita, e il paesaggio ebbe una parte significativa nelle loro opere, in particolare la campagna romana e i Colli Albani, un’idea che certo risentì dell’influenza di Winckelmann, il primo studioso dell’arte classica che, alla fine del Settecento, indicò il clima e l’ambiente come fattori fondamentali per il progresso delle arti.
Il libro di Cristiano Maniscalco PRAESES POPULUSQUE PONTEMOLLICUS. La colonia artistica tedesca, il loro Carnevale ed i Cavalieri di Ponte Molle a Roma nel XIX secolo, con vocazione analitica e approccio interdisciplinare, riconduce alla conoscenza storica la narrazione della vita di quel cenacolo di artisti, dei loro luoghi e riti. Compendiando documentazione storica e cronache del tempo, l’autore racconta di un gruppo di amici, che scrissero pagine importanti della Storia dell’arte Neoclassica e Romantica, colti negli aspetti più quotidiani: il loro modo di vivere, i luoghi frequentati nei momenti di svago e il loro amore per il divertimento che divenne un punto di riferimento per la mondanità romana del tempo. Fulcro della comunità era la Ponte Molle Gesellschaft (Società di Ponte Molle) che organizzava la celebre Festa del Cervaro, detta anche Carnevale dei Tedeschi e che, in quelle occasioni, conferiva titoli onorifici e premi di grande prestigio. La più importante era la medaglia dell’Ordine del Baiocco di Ponte Molle, che fu assegnata anche allo scultore Bertel Thorvaldsen, il quale la portava con tale orgoglio da presentarsi con essa alla Corte di Danimarca, e al principe Ludwig di Baviera, strettamente legato alla colonia di artisti tedeschi tanto da fare della sua residenza, Villa Malta, il cuore della cultura tedesca a Roma. «Il Cavalierato di Ponte Molle – scrive l’autore – veniva conferito con grande attenzione e parsimonia. Oltre al ridottissimo numero di esemplari giunti fino a noi ne è testimone il fatto che l’assegnazione della medaglia avveniva con grandi onori ed era accompagnata da un diploma».
Al centro di tutto, dunque, vi sono i baiocchi e i mezzi baiocchi, contromarcati dalla Società di Ponte Molle, testimoni storici e simboli di quel consesso di personaggi. A oggi sono pochissimi gli esemplari conosciuti e molti di essi fanno parte di importanti collezioni museali. Le monete acquistano un interesse che va oltre quello collezionistico e diventano documento di una storia intesa come testimonianza di un’epoca, di un gusto e dei rapporti intercorsi tra coloro che di quella storia furono protagonisti. Come afferma l’autore, il libro è nato dalla scoperta di un mezzo baiocco contromarcato “CERVARO” e dal desiderio di conoscere la storia dietro quella che, all’apparenza, è solo una “moneta bucata”, per mettere in evidenza come la numismatica sia una passione che si può spingere ben oltre la moneta stessa e lo strumento di contatto tra il lettore e l’epoca in cui la moneta è “vissuta”.
Legata a doppio filo alla storia vi è poi la narrazione dei luoghi. Cristiano Maniscalco, con grande efficacia, racconta la Roma che li ospitò, i loro ritrovi, tra il Caffè Greco e Villa Malta, i luoghi amati come le Grotte del Cervaro, dove la natura regnava incontaminata, il Ponte Molle, ossia Ponte Milvio, ove convergevano le vie che dal Nord portavano a Roma, luogo simbolico di «rinascita spirituale e trasformazione, attesa e sperata, da ignoranti barbari del Nord a maturi studiosi ed artisti». Racconta i colori delle feste organizzate dalla Ponte Molle Gesellschaft, i costumi e gli apparati effimeri ispirati all’antico documentati dalle tante opere d’arte che l’autore riproduce, le cerimonie riportate nelle cronache dell’epoca, nei diari, nelle biografie, tutti menzionati nella ricca bibliografia.
La Festa del Cervaro divenne una tradizione talmente radicata nella Roma del XIX secolo che, anche nel momento in cui la Ponte Molle Gesellschaft fu sciolta, dopo l’Unità d’Italia, la sua eredità venne assunta dall’Associazione Internazionale degli Artisti nelle cui mani divenne un’occasione più mondana e formale, perdendo il connotato di spensieratezza e spontaneità, ma sopravvisse fino al 1915.
È, questa, una memoria che meritava di essere ridestata perché traccia di un passato ancora vivo e presente nei riti, nei luoghi e negli oggetti che ne furono protagonisti. Come ha affermato la Dottoressa Maria Gazzetti, direttrice del Museum Casa di Goethe, «Il museo Casa di Goethe custodisce la biblioteca ed anche i ritratti degli artisti, eseguiti da loro stessi e, negli archivi, si trovano “cimeli” come, per esempio, alcune canzoni “dell’Ordine dei Cavalieri del Bajocco” oppure degli inviti per le Feste degli Artisti. Sinora solo i lettori tedeschi sono stati informati della colonia artistica tedesca a Roma tramite gli scritti del giornalista e storico Friedrich Noack (1858-1930) fino ad oggi mai tradotti in italiano. Il libro ha il grande merito di aprire il mondo della “Ponte Molle-Gesellschaft” anche agli italiani che sono invitati a scoprire un altro capitolo della ricca storia di Roma».
Considerando l’argomento d’interesse internazionale, il libro è stato pubblicato anche in inglese (ISBN 9791220308083), per dar modo a tutti di poter conoscere le vicende narrate.
Per informazioni è possibile consultare anche la pagina Facebook “Praeses Populusque Pontemollicus”: https://www.facebook.com/Praeses-Populusque-Pontemollicus-106949801272599.
Buona lettura!
Cristiano Maniscalco
PRAESES POPULUSQUE PONTEMOLLICUS. La colonia artistica tedesca, il loro Carnevale ed i Cavalieri di Ponte Molle a Roma nel XIX secolo
2020 – pp. 280 – 14 x 21 cm
19,50 euro
ISBN: 9791220313155
Info: maniscalco.cristiano@gmail.com