di Alberto Campana
In un mio precedente articolo (Alcuni chiarimenti sulla metrologia siceliota (A. Campana) 114/dicembre 1997) avevo messo in evidenza la possibilità di una compatibilità metrologica tra alcune emissioni siracusane e le monete romane durante la seconda guerra punica.
In un successivo articolo, dedicato alla monetazione di Capua. avevo rilevato come un’emissione punica in elettro, con testa femminile gianiforme (Tanit?) e Giove su biga al galoppo a destra (Fig. 1), pur essendo coniata come 3/4 di shekel cartaginese, poteva essere ricondotta anche ad un ambito metrologico romano essendo scambiabile con 12,5 assi quadrantali (Le monete in oro, elettro, argento e bronzo di Capua: cenni di metrologia (A. Campana) 130/maggio 1999).
Anche se la metrologia antica può prestarsi a diverse interpretazioni, spesso opinabili, mi è sembrato lo stesso utile verificare gli aspetti metrologici delle varie emissioni puniche che furono battute in Italia e in Sicilia al seguito delle truppe annibaliche. In particolare era stata grande la mia curiosità di controllare se queste monete potevano in qualche misura essere compatibili con le coeve monete battute dai Romani e dalle varie città e popoli variamente coinvolti in Italia e in Sicilia nel corso della seconda guerra punica, che fu veramente epocale.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr. 136/dicembre 1999, articolo richiesto da un ns. lettore.