di Roberto Diegi
L’ALTRA META’ DELLA NUMISMATICA: LE DONNE NELLA SOCIETA’ ROMANA GODEVANO DI UNA SIGNIFICATIVA EMANCIPAZIONE, AL PUNTO CHE MOLTE MONETE FURONO CONIATE A LORO NOME.
Un’interessante galleria di ritratti – Prima Parte
Èopinione concorde tra i numismatici che la monetazione di Roma imperiale ci abbia tramandato, specie sui nominali di più largo modulo, come i sesterzi, stupendi ritratti degli imperatori di turno. Verissimo, chi non ha presente, tanto per fare un paio di nomi a titolo di esempio, i ritratti di Nerone o di Adriano?
Le madri, le mogli e le varie parenti di molti imperatori hanno avuto anch’esse l’onore di essere effigiate su molte monete, ma spesso ci si limita a ricordare questo fatto, senza peraltro attribuire ad esso soverchia attenzione.
Con questo mio articolo (anzi, piuttosto, rassegna fotografica), mi sono proposto di dare più spazio ai ritratti di quelle donne che hanno vissuto all’ombra di importanti regnanti –come madri e mogli, soprattutto – alcune delle quali sono state peraltro le vere detentrici del potere.
Non vi è nel mondo antico una situazione della società analoga a quella di Roma, nella quale la donna abbia sempre goduto di una grande emancipazione ai livelli più alti e, in alcuni casi, anche di poteri paragonabili a quelli degli uomini. È questo il caso di molte imperatrici – mogli, madri e sorelle di imperatori, Auguste esse stesse – sui ritratti delle quali vale la pena di soffermarsi.
Livia, moglie di Augusto e madre di Tiberio: molte sono state le monete dedicate da Tiberio a Livia.
Al nome di Iulia Augusta, come era stata chiamata Livia, dopo che era entrata a far parte, per adozione, della Gens Julia, l’imperatore Tiberio fece coniare anche lo splendido sesterzio che riporto a fianco. Per la cronaca si annota che alcuni autori attribuiscono invece questa moneta a Giulia, seconda moglie di Tiberio e figlia di Augusto.
Segue: articolo completo in pdf: Diegi Le donne I parte tratto da Panorama Numismatico nr.289 / Novembre 2013