Montecarlo, paradiso delle monete rare
Il 14 novembre si svolgerà l’asta di Gadoury nel Principato di Monaco. Un evento sicuramente importante per i collezionisti visto che saranno presentate importanti serie che spazieranno per tutti i settori del collezionismo, dalle monete greche alle moderne. In tutto saranno proposti 849 lotti, selezionati per qualità o rarità.
Andiamo subito nel vivo segnalando i diversi aurei romani offerti. Tra questi presentiamo per primo un aureo di Galba (lotto 34, BB+, stima di 5.000 euro) con al rovescio la scritta SPQR OB C S. Come tutti gli aurei di Galba, è da ritenersi una moneta molto rara e questo mostra un ritratto particolarmente bello, nel miglior stile del periodo. Un altro bell’aureo è quello di Domiziano che ricorda la sua vittoria in Germania (lotto 40, SPL, stima di 6.000 euro). Al rovescio si trova la personificazione della Germania piangente seduta su uno scudo e con accanto una lancia spezzata.
È proposto anche un rarissimo aureo di Filippo I con al rovescio la personificazione della Pace (lotto 74, SPL, stima di 3.000 euro). Ancor più raro è l’aureo di Galeria Valeria, figlia di Diocleziano, andata sposa a Galerio e poi finita miseramente. Gadoury propone in vendita un esemplare della zecca di Nicomedia databile tra il 307 e il 308 (lotto 79, BB/BB+, stima di 4.000 euro).
Dagli ultimi anni dell’Impero romano arriva poi un solido di Maioriano imperatore in Occidente dal 457 al 461. Questo solido fu battuto, come si deduce dalle lettere A R nel campo del rovescio, nella zecca di Arles e presenta al diritto il busto elmato dell’imperatore con la lancia e uno scudo ornato del Cristogramma (lotto 93, qSPL, stima di 10.000 euro).
Ancora più rara è poi la siliqua di Giulio Nepote imperatore dal 474 al 475 battuta a Ravenna (lotto 95, BB, stima di 4.000 euro). Come noto, sul finire dell’Impero l’argento divenne rarissimo mentre l’oro, utilizzato per i grandi pagamenti e per la tesaurizzazione, fu battuto con una certa abbondanza, specialmente in Oriente.
Di Bisanzio il catalogo Gadoury propone 13 solidi di bella qualità. Su tutti spicca sicuramente il solido di Giustiniano II che, per lo stile, non da attribuirsi come di consueto alla zecca di Costantinopoli ma ad una zecca italiana, Napoli o forse Ravenna (lotto 107, FDC, stima di 5.000 euro). Questa provenienza fa dell’esemplare una vera rarità, aumentata anche dal fatto che si presenta di elevata qualità.
Davvero bella e interessante anche la sezione dedicata alle monete barbariche. Ricordiamo prima di tutto un tremisse attribuito a Cuniperto con la lettera M nel campo del diritto (lotto 121, SPL, stima di 3.000 euro) ed un altro con le lettere C, A e N (lotto 122, SPL, stima di 3.000 euro). Addirittura inedito è un tremisse longobardo battuto a Lucca (lotto 123, FDC, stima di 5.000 euro). Questa moneta presenta al diritto il monogramma di Lucca (o LVCANA) ma nel campo a sinistra si trova la lettera S che non risulta censita in letteratura. Ovviamente questa moneta interesserà sia i collezionisti di monete longobarde o barbariche sia i cultori di numismatica lucchese per cui di sicuro ci sarà grande battaglia in asta visto che la stima è anche molto bassa.
Andiamo ora alla monetazione estera per segnalare una moneta cinese rarissima e preziosissima ma non tanto per la sua antichità visto che è una emissione recente trattandosi di un 1.500 yuan del 1990 emesso in soli 250 esemplari. Il suo peso è di 20 once pari a 622,6 grammi d’oro. Bella e interessante è anche una collezione di monete egiziane (lotti 217-263). Di particolare interesse le 500 piastre del 1922 di re Fuad (lotto 235, PF-61 cameo, stima di 2.000 euro), le 500 piastre 1938 di Farouk (lotto 245, PF-62, stima di 3.000 euro) e il 5 sterline 1957 (lotto 249, MS-66, stima di 2.000 euro). Tante anche le monete francesi dal periodo medievale fino alle moderne. Segnaliamo in particolare una selezione di luigi d’oro da Luigi XIV a Luigi XVI.
Consistente e molto interessante è poi il blocco delle monete italiane. Per cominciare segnaliamo alcune rarità dell’Italia napoleonica come le emissioni per Torino: 40 franchi 1807 (lotto 534, BB, stima di 5.000 euro), 40 franchi 1808 (lotto 535, qSPL, stima di 10.000 euro) e 20 franchi A. 14 (lotto 536, BB/SPL, stima di 5.000 euro).
Per Genova è sicuramente da ricordare un rarissimo ducatone della benedizione datato 1601 (lotto 573, qSPL, stima di 5.000 euro) mentre per Mantova merita attenzione, perché da tanti anni non si vede in asta, il ducato di Ludovico III Gonzaga (lotto 583, BB, stima di 5.000 euro). Splendido è anche lo zecchino di Ferdinando Gonzaga con la rosa al diritto (lotto 587, FDC, stima di 3.000 euro). Il collezionista di Parma non dovrà poi tralasciare una fantastica quadrupla inedita del 1624 col busto del duca a sinistra e con la Madonna col Bambino al rovescio (lotto 606, BB/SPL, stima di 15.000 euro).
Ovviamente non mancano le monete dei Savoia, sia quelli cosiddetti “antichi”, con rarissimi esemplari, sia quelli più recenti che si usano definire “decimali”. Ecco per esempio il sempre ricercatissimo 80 lire 1821 qui rappresentato da un esemplare assolutamente di qualità (lotto 672, SPL, stima di 25.000 euro) subito seguito dal marengo dello stesso anno (lotto 676, XF-45, stima di 20.000 euro).
Del Regno d’Italia ecco alcune perle: 100 lire 1872 (lotto 694, AU-58, stima di 18.000 euro), 100 lire 1878 (lotto 695, AU-58, stima di 35.000 euro), 100 lire 1880 (lotto 699, AU-53, stima di 20.000 euro) e 100 lire 1903 (lotto 706, MS-61, stima di 18.000 euro).