NELL’OTTOCENTO FURONO CONIATE MOLTE SERIE DI MEDAGLIE DEDICATE A PERSONAGGI DELLA STORIA ITALIANA. UNA TRA QUESTE SERIE FU PRODOTTA CATENACCI NELLA ZECCA DI NAPOLI.
La bellissima serie di 17 medaglie del diametro di 40 millimetri coniata a Napoli e dedicata agli uomini illustri delle Due Sicilie, è stata a lungo considerata di committenza privata e quindi non facente parte della medaglistica borbonica. Tuttavia nel 2006 è stata meritevolmente inserita da Salvatore D’Auria nella sua opera Il medagliere.
Queste medaglie sono borboniche a tutti gli effetti in quanto regolarmente approvate dal Re con documenti ufficiali che ne autorizzano l’incisione e coniazione servendosi degli artisti della zecca di Napoli che in quel momento già lavoravano per la creazione di altre medaglie.
La coniazione fu approvata dal Re in diversi periodi a cavallo tra il 1830 ed il 1834. Ecco i personaggi illustrati nella serie.
Torquato Tasso (Sorrento 1544–Roma 1595) è stato uno scrittore e poeta italiano. Figlio del poeta Bernardo Tasso, a diciotto anni esordì con il poema Rinaldo, dedicato al cardinale Luigi D’Este. Si trasferì alla corte di Ferrara dove condusse una vita intensa e di grande attività artistica. E’ in questo periodo che, tra l’altro, finì il suo capolavoro, la Gerusalemme Liberata. A causa del suo particolare carattere, pieno di insicurezze e contraddizioni, fu colto da uno squilibrio mentale, che lo portò ad una vita solitaria, viaggiando attraverso l’Italia, fino a che, tornato a Ferrara, il duca Alfonso lo fece rinchiudere nell’ospedale di S. Anna, dove rimase per sette anni. Liberato per intervento della duca di Mantova, riprese i suoi viaggi in Italia, finché morì a Roma nel monastero di Sant’Onofrio. Questa sensibilità così spiccata e talvolta addirittura malata, si riflette nelle sue opere, liriche e appassionate, anche nella tragedia e nell’epos.