Nel 1848 a Roma si faceva sempre più aperto il conflitto tra i liberali, che volevano l’effettiva trasformazione costituzionale dello Stato Pontificio e il Pontefice, che non intendeva rinunciare alla propria autorità. Un tentativo di ricondurre l’ordine fu compiuto da un ministero moderato, presieduto dal giurista carrarese Pellegrino Rossi. Ma il 15 novembre del 1848 il Rossi veniva pugnalato da elementi di estrema sinistra e il pontefice che ormai aveva perduto la popolarità di un tempo, si vide costretto da furiose dimostrazioni, a chiamare al potere i democratici Sterbini e Galletti. Subito dopo, però, Pio IX fuggiva da Roma e riparava a Gaeta, mentre nella città veniva proclamata la REPUBBLICA ROMANA (9 febbraio 1849) ed annunziata la decadenza del potere temporale de i Papi, pur garantendo al pontefice ogni indipendenza per l’esercizio del suo potere spirituale.
Accorreva, allora , accolto da travolgenti dimostrazioni di entusiasmo, il Mazzini, formando un Triumvirato per il governo della Repubblica insieme con Carlo Armellini ed Aurelio Saffi. Nel frattempo l’Austria interveniva nei focolai liberali italiani ed alla fine del maggio 1849, si presentava fatale il destino delle due superstiti repubbliche italiane di Roma e di Venezia. Tanto più apparve eroico il contegno dei loro difensori, che firmavano col sangue una delle pagine più belle del nostro Risorgimento, pur sapendo di essere votati alla sconfitta ed alla morte.
Il Papa da Gaeta faceva appello alle potenze cattoliche ed il suo Segretario di Stato, cardinale Antonelli, otteneva l’invio di eserciti contro Roma da parte dell’Austria, della Francia e del governo Spagnolo del Narvaez.
Attorniata da tanti eserciti, la Repubblica Romana si disponeva a difendersi all’ultimo sangue , mentre accorrevano a morire per essa volontari di ogni parte d’ Italia. Mentre gli Austriaci combattevano ad Ancona ed a Bologna, e gli Spagnoli sbarcavano a Terracina, Roma era investita il 30 aprile dal forte esercito francese del generale Oudinot. Ma il valore dei garibaldini arrestava l’attacco francese davanti al colle del Gianicolo ed induceva l’Oudinot a trattare una sospensione delle ostilità di qualche giorno. Contando di sorprendere i difensori di Roma, l’Oudinot faceva slealmente iniziare con un giorno di anticipo (3 giugno 1849) l’assalto al Gianicolo.
Segue: articolo completo in formato PDF (4,5 MB) da Panorama Numismatico nr.7 / gennaio 1985. Articolo richiesto da un ns. lettore.