Éditions Victor Gadoury terrà la sua asta d’autunno venerdì 15 e sabato 16 novembre presso l’Hôtel Méridien Beach Plaza del Principato di Monaco. Dopo aver battuto, nel 2018, l’asta più grande della sua storia, la casa d’aste Gadoury ci presenta ora 2135 lotti con molte rarità che attraversano tutti i periodi, dall’antichità all’epoca contemporanea.
Di particolare rilievo, per il mercato numismatico italiano, è la seconda parte della Collezione di un gentiluomo di Casa Savoia. La prima parte, battuta l’anno scorso, ha attratto collezionisti da tutto il mondo. In questa seconda parte, con i pezzi presenti in questa asta, è atteso un risultato altrettanto eccellente. Delle tante monete dei Savoia proposte, ne presenteremo alcune tra le più significative.
La moneta da 8 scudi d’oro, I tipo, zecca di Torino, di Francesco Giacinto (1637-1638), duca di Savoia, reggenza della madre Maria Cristina di Borbone, è un esemplare rarissimo in splendida conservatione (lotto 1589, NGC MS62, stima 50.000 euro). Rimasta vedova, nell’ottobre del 1637 Maria Cristina assunse la reggenza con il figlio Francesco Giacinto di quattro anni, che morì l’autunno successivo.
Nel 1638 Carlo Emanuele II succedette al giovane fratello sotto la reggenza della madre ma dovette scontrarsi con gli zii, il principe Tommaso di Savoia Carignano e il cardinale Maurizio i quali, dopo quattro anni di discordie, rinunciarono alle loro pretese e Maria Cristina di Borbone rimase reggente sino al 20 giugno 1648.
Al lotto 1590 possiamo trovare il miglior esemplare conosciuto della moneta da 10 scudi d’oro del 1641 coniata nella zecca di Torino. Questo pezzo estremamente raro presenta al dritto i busti accollati del duca Carlo Emanuele II e della reggente, mentre al rovescio si trova lo scudo inquartato con Savoia in cuore, in cartella ornata e coronata.
Il 10 scudi è parte di una serie di monete d’oro coniate dalla reggente per suo figlio che include anche i 4 e gli 8 scudi (alcuni esemplari di tale serie si possono trovare in questa asta). Si tratta, inoltre, dell’unico pezzo in slab tra quelli conosciuti (NGC MS61, stima 100.000 euro).
Nel XVII secolo i multipli degli scudi d’oro venivano spesso offerti come dono diplomatico ad altre corti principesche. La moneta con la stima più alta di questo catalogo, il 20 scudi d’oro, è stata coniata nel 1684 dal figlio di Carlo Emanuele II, il duca Vittorio Amedeo II, e merita attenzione per la sua rarità (lotto 1616), in slab NGC AU details, stima 250.000 euro.
Tra il 1755 e il 1768, durante il regno di Carlo Emanuele III, furono coniati 2376 carlini da 5 doppie. Nell’asta Gadoury si troverà un esemplare del 1757 (lotto 1648), il più bello di tutti i pezzi conosciuti risalenti a quello stesso anno (NGC MS61, stima 50.000 euro).
La moneta da 80 lire di Carlo Felice del 1831 (lotto 1776), coniata nella zecca di Torino, è stata classificata come R4 in quanto ebbe una tiratura di appena 740 pezzi. Per il suo eccellente stato di conservazione sicuramente attirerà l’attenzione non solo di collezionisti italiani ma di tutto il mondo (NCG AU55, stima 50.000 euro).
Il grado di conservazione del 100 lire 1872 presentato al lotto 1813 è il migliore di tutti gli esemplari conosciuti: sono solo 661 le monete coniate e questa è sicuramente la più bella (NGC MS63, stima 25.000 euro).
L’aquila sabauda dell’incisore Filippo Speranza nel rovescio del 5 lire 1901 ha sempre un immenso fascino per tutti i numismatici. Gadoury propone un esemplare (lotto 1865) in conservazione superba, quello con il grading più alto tra i 114 conosciuti (NGC MS63+, stima 50.000 euro).
Si dice che la moneta da 5 lire coniata nel 1914 sia la moneta più bella del Regno d’Italia. Davide Calandra, che avrebbe dovuto fabbricare le matrici per il conio di prova, morì nel 1912 senza completare il lavoro. Per questo motivo possiamo trovare sul retro della moneta anche il nome dell’artista che ha terminato l’opera: Attilio Motti. Nel catalogo Gadoury si trova una rarissima 1° prova datata 1913 (lotto 1868, NGC MS60 Matte, stima 50.000 euro).
Ma questo catalogo Gadoury non è soltanto ricco di monete dei Savoia. Ce n’è veramente per tutti i settori e per ognuno di questi ci sono pezzi rari ed estremamente interessanti.
Per quanto riguarda le monete antiche, troviamo il solido di Decenzio, un usurpatore del potere imperiale nell’epoca di Costanzo II, in conservazione eccezionale (lotto 493, NGC MS 4/5, stima 25.000 euro).
Una collezione da specialisti è quella delle monete longobarde, con una serie di ben 39 esemplari tra cui molti di grandi rarità e qualità. Il tremissi di Desiderio (lotto 575), ultimo re dei Longobardi, è una splendida moneta. La figlia di Desiderio, sposata con Carlo Magno, venne ripudiata; suo padre cercò di costringere militarmente il papa a unirsi alla sua alleanza contro i Carolingi ma Carlo Magno intervenne, invase l’Italia e conquistò il Regno Longobardo. Il tremissi di Desiderio offerto all’asta Gadoury fu coniato a Castelnovate, in Ticino (FDC, stima 10.000 euro).
La serie di monete papali è anch’essa molto ricca, così come la serie di rarità per la monetazione dell’età napoleonica in Italia, sia in oro che in argento.
Ci sono inoltre splendide emissioni di molte città italiane. Una magnifica moneta molto rara è quella genovese da 5 doppie del 1640 (lotto 1272). Coniata nella terza fase dei Dogi biennali, la rappresentazione della Vergine con il bambino può essere apprezzata perfettamente in tutti i dettagli; la sua conservazione è talmente alta che la NGC la classifica come MS63+ (stima 30.000 euro).
Citiamo ancora il rarissimo 4 reali di Genova con data 1666 (lotto 1281, stima di 5.000 euro) e l’affascinante grosso coniato a Parma a nome di Giovanni di Boemia con il suo ritratto eccezionalmente di tre quarti (lotto 1339, stima di 8.000 euro).
Il franco d’argento dei principi Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi (lotto 1293, stima 20.000 euro) è un altro pezzo rimarchevole: apparteneva alla Collezione Murray Heiserman di Baltimora ed è stato illustrato nei cataloghi di Pagani e Bellesia. Si tratta di una moneta rarissima in quanto sono solo due gli esemplari conosciuti.
Il denaro coniato tra l’819 e l’822 da Ludovico il Pio (lotto 1415) è catalogata R5 da alcuni autori mentre per altri la sua rarità sale a R7. La moneta è in ottimo stato di conservazione, con tutti i rilievi intatti e una magnifica patina (NGC MS63, stima 9.000 euro).
Questo catalogo Gadoury passerà davvero alla storia della numismatica per la sua ricchezza e preziosità.
Asta Éditions Victor Gadoury, 15-16 novembre 2019
Presso: Hôtel Méridien Beach Plaza, 22 Avenue Princesse Grace, Monaco
Esposizione: fino al 14 novembre, dal lunedì al venerdì 8.30-12 e 14-18.30 presso Éditions Victor Gadoury, 57 rue Grimaldi, 98000 Monaco (previo appuntamento)
Vendita: 15 novembre ore 14-19, dal lotto n. 214 al n. 1010
16 novembre ore 10-13, dal lotto n. 1011 al n. 1471
16 novembre ore 14-19, dal lotto n. 1472 al n. 2135
Info: tel. +377 93 25 12 96 – fax: +377 93 50 13 39 – e-mail: contact@gadoury.com
Il catalogo è consultabile sul sito Gadoury