La passione numismatica degli Estensi in mostra a Modena
Le monete e le gemme antiche, collezionate fin dal Medioevo, ebbero per tutto il Rinascimento un ruolo fondamentale: quello di dirette testimonianze di un passato glorioso. Questi piccoli oggetti divennero presto corredo imprescindibile delle raccolte degli eruditi e dei nobili delle corti, tra i quali Leonello d’Este, attento collezionista di antichità numismatiche. È proprio nella corte Estense, appena prima della metà del Quattrocento, che nacque il nuovo genere della medaglia: un oggetto d’arte che ricordava le monete antiche ma che ritraeva, fissandoli nel metallo per l’eternità, i principi rinascimentali. Artisti già affermati quali Pisanello o Sperandio, orafi e gioiellieri meno noti come Amadio da Milano e Petrecino da Firenze, furono gli artefici delle medaglie per gli Estensi. I capolavori per i marchesi Niccolò III, Leonello e per i duchi Borso e Sigismondo, diedero avvio a una storia metallica familiare destinata a perpetrarsi nei secoli a venire.
Fino al 31 marzo 2019 la Galleria Estense di Modena ospiterà la mostra Galleria Metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense, curata da Federico Fischetti e Giulia Zaccariotto, un’accurata selezione di medaglie e monete appartenenti alla Collezione Estense e opere a esse correlate come disegni, stipi, repertori di calchi, conii e punzoni.
Questa esposizione è il frutto di una minuziosa operazione di riordino, schedatura, restauro e digitalizzazione della raccolta di 2400 medaglie e placchette della Galleria, durato due anni e condotto in collaborazione con la Fondazione Memofonte di Firenze.
La passione estense per le raccolte numismatiche portò, infatti, la corte a possedere, nel tardo Cinquecento, una tra le collezioni più ricche esistenti e fu allora che si iniziò la pratica di marchiare le monete antiche con un punzone recante un’aquila araldica, stemma di casa d’Este: un caso unico nella storia della numismatica. La Galleria Estense conserva ancora circa trecento esemplari di questo nucleo originario.
Un ruolo importante, alla corte estense, fu rivestito da Alfonso Ruspaggiari (Reggio Emilia 1521-1576), capostipite di un filone plastico peculiare tipicamente reggiano.
Le medaglie esposte saranno indagate, in alcuni casi, nei loro aspetti iconografici: come la simbologia degli animali, che popolano molti rovesci di raffinati oggetti del Quattro e Cinquecento, oppure le allegorie femminili, portatrici di significati e riferimenti alla mitologia classica, o ancora i carri trionfali, simbolo assoluto del potere e della magnificenza. Altri oggetti serviranno per spiegare il passaggio dalla medaglia al busto nella ritrattistica manierista, o per raccontare la storia lunga dei pontefici o, ancora, i metodi della realizzazione tecnica delle medaglie.
La mostra Galleria Metallica è dunque una preziosa occasione per poter approfondire la storia di un oggetto così ricco di valore come la medaglia, seguendone lo sviluppo dai capolavori rinascimentali di Pisanello ai virtuosismi di età barocca e neoclassica. Il catalogo, pubblicato dall’editore Franco Cosimo Panini, mostra gli oggetti della collezione attraverso 64 schede dettagliate e oltre 150 fotografie.
Galleria Metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense
Galleria Estense, Palazzo dei Musei
Largo Porta Sant´Agostino, 337, Modena
Orari: dal lunedì al sabato 8,30-19,30; domenica 10-18
Info: www.gallerie-estensi.beniculturali.it