I BANDI E LE TARIFFE MONETARIE SONO SEMPRE FONDAMENTALI PER COMPRENDERE I SISTEMI MONETARI ED I RAPPORTI DI VALORE TRA LE DIVERSE MONETE.
di Lorenzo Bellesia
Il bando del 21 febbraio 1554
Un bando bolognese del 21 febbraio 1554 poi reiterato il 23 successivo riguardante sesini e quattrini forestieri ben descrive e tariffa il circolante delle città emiliane vicine cioè Mirandola, Modena, Parma, Reggio Emilia e Massa Lombarda. Eccone il testo: Hora che in tutto cessano le cause, & rispetti per li quali si è tollerato, che li quattrini, sesini & altre monete forestiere si siano spesi fin qui contra la forma delle provisioni sopra ciò fatte, & publicate per il passato, il Reverendiss. Mons. S. Hieronimo Sauli Digniss. Arcivescovo de Genua & meritiss. Vicelegato della Città di Bologna, di consenso & volontà delli Magnifici & Excelsi Sig. li Sig. Antiani Consoli & Confaloniero di Giustitia, del popolo & comune della Città di Bologna & delli Illustri Sig. Quaranta Reformatori del istato della Libertà de detta Città, di novo a beneficio universale & particolare del popolo di quella, Ordina & espressamente comanda che li sesini tutti indiferentemente forestieri & battuti fuori di Bologna.
Li quattrini della Marca & di Castro chiamati papali che in Roma se ne dano cinque per quattro
Li quattrini di Urbino & di Pesaro dal Vaso
Li quattrini luchesi &
Li quattrini de Siena brusciati, dalli 25 del presente mese in poi non possano essere spesi ne accettati in modo alcuno da qual si voglia persona, & così s’intendano & siano in effetto banditi in tutto & per tutto da quella, si che nissuno dal detto tempo in poi non se ne possa spendere o ricevere per nessuno modo.
Et occorrendo sino al detto tempo a Banchiero, ad Hebreo, o’ a qualunche altro fare pagamento alcuno non possa ne li sia lecito pagare de detti quattrini, o sesini ad uno solo contra sua volontà in uno solo pagamento, se non il decimo di quella somma che li occorrerà pagare cio è la decima parte di serà il pagamento & non più, & da li in suso sia quanto si voglia la somma in tanto buono oro, argento, o quattrini non prohibiti, & non altramente, ne in altro modo.
Ne sia lecito per una somma sola fare diversi pagamenti, ne quelli dividere per modo alcuno.
Sotto pena delli sudetti casi & per ciascuno, & per ciascuna volta, che si contrafarà, così in pagare, come in ricevere detti quattrini, o sesini banditi di perdere incontinenti tutti detti quattrini, & sesini pagati, & ricevuti, contra la forma predetta, & di altra tanta bona moneta, d’applicarsi per un terzo alla Camera de Bologna, per un’altro terzo allo Essecutore, & per il resto all’Accusatore. Il quale mettendo in vero che uno o più portassero in questa Città di detti quattrini, sesini per farne incetta, in quel caso debba havere la metà della pena in che incorrerà quel tale che portarà, la qual pena e la medesma detta di sopra cio è di perdere li quattrini o sesini portati & altra tanta bona moneta che si applicara come è detto la metà allo Accusatore, & il resto alla Camera de Bologna.
Ne etiam si possa sotto qual si voglia colore, o’ pretesto spendere da hoggi in poi, ne ricevere le infrascritte qualita de monete se non per quanto è la vera valuta dimostrata nell’infrascritta Tariffa.
Dopo l’elenco delle monete, il bando conclude: sotto pena di perdere tutte le dette monete tarreggiate, & spese o recevute contra la forma predetta, d’applicarsi per la mità allo accosatore, & per il resto alla Camera de Bologna. Dechiarando che di cio se ne farà diligente inquisitione, & si procederà irremisibilmente.
Venendo ora all’elenco, si noterà che le monete sono tariffate in quattrini bolognesi. Ogni quattrino valeva 2 denari e 6 quattrini facevano un bolognino o soldo. Le ultime monete, quelle di maggior valore, sono invece tariffate in bolognini.
1 – Bolognini della Mirandola dalla sphera o dal gallo l’uno = 5 quattrini
Definita mezzo paolo nel CNI, per la moneta di Lodovico II (1550-1568) con la sfera armillare al rovescio avevo proposto la denominazione di colombina considerandola identica all’omonimo nominale di Reggio. La moneta dal gallo è, invece, quella di Galeotto II (1533-1550) che avevo definito muraiola mentre nel CNI è indicata come mezzo grosso.
Il bolognino di Bologna valeva 6 denari e nel 1554 era prescritto del peso di 1,56 grammi alla lega di 239 millesimi. Perciò queste monete mirandolesi, così come la successiva di Massa Lombarda, erano valutate un quattrino in meno delle corrispondenti bolognesi.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.277 – ottobre 2012
One Comment
franco frignani
Ricordando l’amico Paolo Pini,scomparso anni fà,che fù l’autore di questo articolo,apprezzato dagli studiosi Bolognesi in cui mise molto impegno in una materia molto difficile per la mancanza di documenti,ma che l’amico Dott. Chimienti seppe intuire con impegno di ricerca questo periodo difficile ed interessantissimo della Zecca di Bologna dove ancora si potrebbe avere nuove scoperte.Grazie alla Vostra pubblicazione che ha portato e porterà a conoscenza questi risultati ai futuri collezionisti delle monete di BOLOGNA..