IN VISTA DELLA RIFORMA MONETARIA, LA BANCA D’ITALIA INIZIÒ AD IMPEGNARE I PROPRI TECNICI E ARTISTI NELLA PROGETTAZIONE DELLE NUOVE BANCONOTE, IDEANDO SOLUZIONI PARTICOLARMENTE INNOVATIVE.
L’idea, da parte dello Stato italiano, di recuperare prestigio economico e politico da una riforma del “modulo monetario” nasce da lontano e acquista spessore teorico fin dai tempi della liberazione Alleata negli anni conclusivi del Secondo conflitto mondiale. In quella circostanza il paventato cambio della moneta si proponeva obiettivi ambiziosi e di giustizia sociale: dal blocco dei biglietti esportati all’estero a seguito di attività speculative e frodatorie, alla riduzione di almeno un terzo della base monetaria in funzione antiinflazionistica; dal censimento nominativo della ricchezza mobiliare (all’atto del cambio della valuta), al realizzarsi di una forma di imposizione fiscale diretta e più equa che servisse da volano per i primi investimenti pubblici nella ricostruzione.
Segue: articolo completo in formato pdf La lira pesante tratto da Panorama Numismatico nr.329, giugno 2017