LIBIA
Mussolini nominò Italo Balbo governatore della Libia con lettera datata 31 ottobre 1933, togliendogli contemporaneamente il ministero dell’aeronautica, che fu riunito con tutte le restanti forze armate in un unico comando nelle mani del Duce.
Balbo considerò inizialmente la nomina come una punizione, come una volontà di Mussolini di allontanarlo il più possibile dalla scena italiana, ma poi, passati i primi giorni di disagio e delusione, il suo stato d’animo si risollevò notevolmente in quanto era sostanzialmente in una situazione di assoluta libertà di fare e disporre a suo piacimento.
Quando Balbo giunse in Libia la penetrazione italiana era modesta e limitata alla zona costiera, le aree abitate erano lontane fra loro con comunicazioni molto difficoltose. Però il territorio, le città, con Tripoli in testa, e le genti, esercitavano sugli italiani un grande fascino.
Posta la residenza in un castello cinquecentesco costruito dai Cavalieri di Malta tra la città vecchia e il porto, cercò di creare attorno a se una cerchia di validi collaboratori attingendoli in prevalenza tra il folto gruppo di amici.
Appena arrivato si fece nominare commissario delle due federazioni del PNF di Tripoli e Bengasi, costituì una Gioventù Araba del Littorio (GAL), che si doveva occupare della istruzione premilitare, istituì le organizzazioni sindacali e potenziò la stampa locale. Interventi sostanziosi furono approntati per potenziare l’economia locale.
Nel settore turistico fu disposta la costruzione di alberghi, il potenziamento delle comunicazioni aeree e marittime, la creazione e la valorizzazione di varie manifestazioni in grado di richiamare turisti (la Fiera di Tripoli, il congresso eucaristico, il raduno degli alpini, il premio letterario Bagutta-Tripoli, gare automobilistiche e aviatorie, la lotteria dei milioni).
Nel settore delle infrastrutture va segnalata la costruzione di molte strade tra cui la litoranea libica (alla morte di Balbo verrà ridenominata Balbia).
Approfittando della scoperta di alcune falde acquifere Balbo iniziò una grandiosa azione di trasformazione del territorio in ridenti poderi agricoli con lo scopo di ripopolare massicciamente la colonia (al suo arrivo gli italiani erano meno di 50.000, mentre nel 1940 avevano raggiunto la cifra di 110.000).
A tal fine dette impulso alla costruzione di molti villaggi che comprendevano un municipio, un ospedale, una chiesa, un ufficio postale, una stazione di polizia, un caffè, una cooperativa di consumo, e preparò sin nei minimi dettagli un grande piano di immigrazione.
Il reclutamento ebbe una adesione massiccia, tanto che la “grande migrazione dei 20.000”, come fu subito ridenominato il piano, fu un grande successo propagandistico per lo stesso Balbo.
Purtroppo Balbo non ebbe il tempo di raccogliere i frutti di questa colossale attività perché la guerra non solo rese vano tutto quanto ma gli tolse anche la vita.
Medaglia n. 47
D/ Nel campo: busto di Italo Balbo in uniforme, rivolto a sinistra.
Lungo il bordo: MARESCIALLO DELL’ ARIA ITALO BALBO
All’interno, seguendo il cerchio del bordo: GOVERNATORE – DELLA LIBIA
Dietro il busto: R. L.
R/ Nel campo: composizione formata da palma, vaso e fascio consolare poggianti su incudine.
Attorno, su due righe: ARTIGIANATO – FASCISTA I DELLA – LIBIA
In calce, entro targa rettangolare, su due righe: IX FIERA DI TRIPOLI / ANNO XIII
In basso a sinistra, in incuso: K18
Autore: R. L. (non identificato); Coniazione: non indicata; Bordo: liscio
Diametro: mm 25 con appiccagnolo; Metallo: oro e bronzo
Riferimenti: Casolari XllI/93
Emessa nel 1935 in occasione della IX Fiera di Tripoli.
Medaglia n. 48
D/ Nel campo: busto di Italo Balbo in abito da aviatore, rivolto a sinistra.
In alto: 1940 – A. XVIII
Ai Iati, in verticale: ITALO – BALBO
R/ Nel campo, al centro: fascio consolare e svastica nazista
Nella parte superiore, su due righe: P.N.F – O.N.D. / TRIPOLI
Nella parte inferiore, su due righe: CASA DEL SOLDATO / SOLDATENHEIM
Autore: non indicato; Coniazione: non indicata; Bordo: liscio
Misure: mm 24 x 24 con cambretta; Metallo: zinco
Riferimenti: Casolari manca
Dedicata a Italo Balbo dal PNF-OND di Tripoli e dalla Casa del soldato, dopo la morte.
VERSO LA TRAGICA FINE
Buona parte degli avvenimenti succedutisi durante la sua permanenza in Libia non lo vedono protagonista, anzi, spesso ritroviamo Balbo tra gli oppositori.
Infatti, si disinteressò completamente, dopo gli iniziali contatti, della guerra di Spagna, si oppose energicamente alle leggi razziali ed alla alleanza con la Germania, gli erano insopportabili il divieto della stretta di mano, l’obbligo del “Voi” e tutte le altre oppressioni del regime, mentre la guerra contro l’Etiopia lo vede sfavorevole e scontento (forse perché aveva sperato di poterla comandare), e infine forte fu anche l’opposizione all’entrata in guerra.
Scoppiato il conflitto, nonostante la sua resistenza iniziale, Balbo si piegò ai voleri del Duce e si buttò con il consueto impegno in questa nuova “avventura”.
Comunque per lui la guerra fu troppo breve.
Pochi minuti dopo le 17.30 del 28 giugno 1940 il suo aereo, con a bordo il secondo pilota Frailich, il motorista Cappannini, il marconista Buti, il giornalista Quilici, il nipote Lino, il cognato Cino Florio e gli amici ferraresi Caretti e Brunelli, giunto su Tobruch, che era appena stata bombardata da alcuni aerei inglesi, fu investito dai colpi sparati dalle batterie costiere e da quelle dell’incrociatore San Giorgio.
Colpito precipitò al suolo e prese fuoco.
Solo al mattino del giorno dopo fu possibile procedere al riconoscimento dei corpi.
Medaglia n. 49
D/ Nel campo: busto di Italo Balbo in abito da aviatore, rivolto a sinistra.
In alto: 1940 – A. XVIII
Ai lati, in verticale: ITALO – BALBO
R/ Nel campo, al centro: aquila ad ali spiegate che sovrasta elica e cuore avvolto dalle fiamme.
Nella parte superiore: NON ARRENDERSI MAI !
Nella parte inferiore: POST FATA RESURGO
Autore: non indicato; Coniazione: non indicata; Bordo: liscio
Misure: mm 24 x 24 con cambretta; Metallo: zinco
Riferimenti: Casolari manca
Il conio del diritto è lo stesso dell’esemplare n. 48
Medaglia n. 50
D/ Nel campo: volto di Italo Balbo rivolto a destra.
Ai lati, in orizzontale: ITALO – BALBO
Lungo il bordo superiore: . QVADRVMVIRO DELLA RIVOLVZIONE .
Lungo il bordo inferiore, all’infuori: . MARESCIALLO DELL’ARIA .
Sotto il volto, su due righe: MORBI I DVCCI
R/ Nel campo: figura virile con insegna legionaria nella mano sinistra, su Pegaso al galoppo verso sinistra.
In basso: globo terrestre sormontato da ala colpita da fulmine e avvolta da fiamme e fumo.
Sulla sinistra, su due righe: 28 GIVGNO I XIX°
Sulla destra: F. M. LORIOLl MILANO – ROMA
Autore: Publio Morbiducci; Coniazione: Lorioli; Bordo: liscio
Diametro: mm 32 con appiccagnolo e mm 70; Metallo: bronzo
Riferimenti: Casolari XIX/59
Emessa nel 1941 per commemorarne il primo anniversario dalla morte.
Medaglia n. 51
D/ Nel campo: busto di Italo Balbo rivolto a destra.
In camice in rilievo, lungo il bordo superiore: S. E. lTALO BALBO MARESCIALLO DELL’ARIA
Sulla destra, in corsivo: E. Nenci
R/ Anepigrafo.
Autore: E. Nenci; Bordo: a camice in rilievo lungo il bordo superiore
Diametro: mm 170; Metallo: bronzo
Riferimenti: Casolari manca.
Medaglione fuso.
BIBLIOGRAFIA
– G. B. Guerri, Italo Balbo, Milano, 1998.
– G. Casolari, 25 anni di storia – medaglie e decorazioni mussoliniane, Rimini, 1996.
– A. A. Sezione M.O.V.M. Italo Balbo Ferrara (a cura di), Ali italiane nel mondo, Ferrara, 1997.
– C. Johnson, 150 anni di medaglie Johnson – 1836-1986, Milano, 1986.
– Lorioli Fratelli (Lorioli 1), Le forze annate nel ventennale delta vittoria – 1918 / 1938, Milano 1938.
– V. Lorioli, Lorioli fratelli – 70 anni di medaglie, Clusone, 1990.
– R. Manno, Duecento anni di medaglie, Milano, 1994.
– A. Dall’ Aquila, ltalo Balbo, Roma, 1943.
Vedi anche:
Italo Balbo, una vita raccontata dalle medaglie – Parte I
Italo Balbo, una vita raccontata dalle medaglie – Parte II
Italo Balbo, una vita raccontata dalle medaglie – Parte III
Italo Balbo, una vita raccontata dalle medaglie – Parte IV
Italo Balbo, una vita raccontata dalle medaglie – Parte V
Italo Balbo, una vita raccontata dalle medaglie – Parte VI
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