di Gianni Graziosi
La zecca di Perth, nel 2012, ha coniato due tipologie di monete da un dollaro in argento, di peso pari a un’oncia (31,1 g, 40,6 mm, 6.000 pezzi), con forma decisamente insolita, quella del continente australiano. Al rovescio di un tipo è raffigurato un kookaburra posato su uno steccato, la figura si distacca nettamente dallo sfondo colorato. Il kookaburra (genere Dacelo, famiglia Alcedinidae) è un tipico uccello dell’Australia e della Nuova Guinea che ha una caratteristica particolare, quella di emettere forti richiami striduli ed acuti molto simili a una risata umana. Esso fu anche scelto come una delle mascotte ufficiali, assieme all’echidna e all’ornitorinco, della XXVII olimpiade che si svolse nel 2.000 a Sydney. Sull’altro pezzo è invece raffigurato un emù (Dromaius novaehollandiae), un potente e grande uccello, inferiore solamente allo struzzo per dimensione, che è anche un forte corridore e se minacciato può raggiungere i 50 km all’ora. Le due monete rappresentano le prime coniazioni di una serie che sarà dedicata alla fauna selvaggia dell’Australia.
Non è in ogni caso la prima volta che vengono emessi pezzi con forma di cartina geografica. Nel 2000 lo Zambia, ad esempio, ha coniato una moneta in argento da 5000 kwacha per commemorare i giochi olimpici di Sydney, riproducente le forme dell’Australia e dello Zambia. L’isola di Nauru, nel 2002, ha emesso una moneta da 10 dollari in argento per celebrare l’introduzione dell’euro, ovviamente con forma dell’Europa. Altre monete in formato geografico sono state emesse dall’Uganda (5.000 shillings 2002 in argento) per celebrare il bicentenario della circumnavigazione dell’Australia da parte di Matthew Flinders, da Tuvalu (1 dollaro 2003 in argento) in onore dei pionieri dell’aviazione, dalle isole Cook (1 dollaro 2004 in argento).
Oggi le monete che hanno forme strane sono in costante aumento per effetto delle strategie di marketing messe in atto da varie zecche, allo scopo di procurarsi una nuova fetta di mercato. La fantasia per cercare di incuriosire ed accaparrarsi nuovi potenziali acquirenti è veramente senza limiti anche se a volte, a mio parere, si ottengono prodotti che poco hanno da spartire con la numismatica. Molto attiva in questa produzione è stata la Repubblica di Palau, una piccola nazione micronesiana dell’oceano Pacifico che, nel corso di vari anni, ha messo in vendita monete d’oro, valore nominale un dollaro (peso 0,5 g, diametro 11 mm ca.), a forma di quadrifoglio (2007), di cuore (2008), di papavero rosso del mais (2008), di stella (2009), di farfalla (2011), di coccinella (2012), dell’orsacchiotto Teddy (2010).
Per non dimenticare la Somalia che, nel 2004, per commemorare il cinquantesimo anniversario del rock’n roll ha prodotto un insolito insieme di sei monete colorate, da 1 dollaro in lega di rame e nichel placcata in argento, con forma di celebri chitarre. La stessa nazione ha prodotto altri pezzi colorati, sempre a valore nominale di 1 dollaro, aventi forma di moto popolari (2007) come la leggendaria Harley-Davidson, di animali selvatici da proteggere (2008), di famose auto sportive (2010); ovviamente non manca la mitica Ferrari rossa.
Anche la moneta da 100 franchi emessa, nel 2011, dal Benin possiede una forma decisamente stravagante, quella di foglia di marijuana. Il pezzo ha inoltre la particolarità che se lo si strofina si percepisce l’aroma di cannabis. Non meno singolare è il pezzo da 10 dollari 2012 in argento (31,1 g, 61×32 mm, 2.000 pezzi) delle isole Vergini britanniche che, per commemorare il centenario della scoperta, ad Amarna in Egitto (1912), del busto della regina Nefertiti, moglie del faraone Akhenaton, ha coniato la moneta con l’aspetto di questo famoso e bellissimo busto egiziano conservato al Neues Museum di Berlino. Esistono anche pezzi a forma di ventaglio (10 zlotych 2005 Polonia), di stella (25 cents 2001 Australia), di un terzo di corona circolare (2 dollari 1998 isole Cook, 2 dollari 1998 isole Figi), di ½ cerchio (2000 fiorini 2000 Ungheria), di cuore (5 franchi 2005 Congo, 5 dollari 2008 isole Cook, 10 dollari 2006 Liberia, 2 dollari 2012 Palau).
Nonostante la predilezione per la forma rotonda, anche nel passato esistevano numerose eccezioni, per esempio, molte monete indo-greche della Bactriana, antica denominazione dei territori corrispondenti in parte all’Afghanistan attuale, conquistati da Alessandro Magno, sono quadrate. I Seleucidi producevano monete dentellate che erano usate anche in Macedonia, in Siria, a Cartagine, pezzi che hanno preceduto i famosi denari serrati romani del periodo repubblicano. E ancora i pezzi di bronzo dalla foggia di delfino dell’antica città greca di Olbia risalenti al V-IV secolo a.C.
Non si può certo dimenticare l’antica monetazione cinese in bronzo con forme peculiari di zappa, di vanga, di coltello, di pala chan, di arco di porta, oppure le monete dell’antico Siam in bronzo a foggia di canoa e quelle in argento a forma di baccello o di bruco raggomitolato. Altre monete particolari sono le cosiddette maltagliate emesse dalla Spagna prevalentemente nelle colonie (XVI-XVIII secolo). I pezzi venivano tagliati con scalpelli in modo approssimativo e quindi coniati senza prestare attenzione alla forma che di conseguenza non era circolare. Alcuni pezzi da 8 reales, battuti a Potosí in Perù dal 1704 al 1730, per celebrare, così sembra, l’avvento al trono di Filippo V di Borbone, furono tagliati a forma di cuore. Esistono anche monete da 8 reales con la sagoma di pesce e di uccello.
Anche nel passato, i nostri antenati, hanno prodotto monete di aspetto insolito, inusuale, ma che in ogni modo svolgevano le loro funzioni di unità di conto, di mezzo di scambio, di riserva di valore. In poche parole erano utilizzate e circolavano tra la popolazione. Le produzioni moderne ricche di splendidi colori, dalle stranissime e curiose forme, sono invece destinate unicamente ai collezionisti.
Articolo completo (con ulteriori immagini) tratto da Panorama Numismatico nr.281 – febbraio 2013.