Siamo arrivati all’asta numero 65 per la sammarinese InAsta e sarà una vendita particolarmente ricca e per tutti i gusti visto che saranno offerte monete dalle antiche alle moderne passando praticamente per tutti i settori numismatici con i consueti punti di forza come le zecche italiane e le banconote. I lotti, infatti, sono 1378 e saranno esitati tutti sabato 24 settembre a Borgo Maggiore, nella Repubblica di San Marino, presso il Grand Hotel Primavera (via Luigi Cibrario, 22/24). Si comincerà la vendita alle ore 9.00, come al solito con le monete antiche.
E proprio dalle antiche cominciamo anche la nostra rassegna. Segnaliamo per esempio un denario di Augusto di zecca spagnola (lotto 73, qSPL, stima di 850 euro) con la testa laureata a sinistra e al rovescio un carro da trionfo con un’aquila legionaria inserito dentro un bellissimo tempietto a quattro colonne. A fianco del tempietto si trovano le lettere SPQR.
Un altro denario che potrà interessare chi colleziona i monumenti sulle monete romane è quello di Domiziano (lotto 100, qSPL, stima di 100 euro) con al rovescio un cippo iscritto con le parole LVD SAEC FEC. Questa moneta, bella e piuttosto rara, è impreziosita da una bella patina di antica collezione. Sempre nell’ambito dell’Impero romano è un affascinante sesterzio battuto a nome di Faustina II al tempo in cui era ancora imperatore suo padre Antonino Pio e lei era la promessa sposa di Marco Aurelio già destinato alla successione (lotto 125, SPL, stima di 1.500 euro). Come spesso accade per questo periodo, i sesterzi presentano ritratti di gran lunga più belli di quelli che è possibile trovare sui denarii contemporanei. I delicati lineamenti della futura madre di Commodo sono esaltati da una lucente patina verde che rende questa moneta ideale per una galleria di ritratti.
Lo stesso si può dire per un sesterzio davvero affascinante emesso a nome di Filippo I nel periodo in cui si celebrava il millenario della fondazione di Roma con i famosi saeculares (lotto 174, SPL+, stima di 1.800 euro). Questa moneta, che può vantare un prestigioso pedigree, presenta al rovescio un cippo iscritto con l’indicazione del terzo consolato conferito all’imperatore Filippo.
Passiamo ora alla tarda antichità con un raro tremisse longobardo battuto a nome di Liutprando che fu sul trono di questo popolo ancora misterioso dal 712 al 744 (lotto 307, SPL, stima di 950 euro). Al diritto troviamo il busto diademato volto a destra e nel campo una lettera T mentre nel rovescio compare Michele, il Santo soldato tanto caro a questo popolo.
A rappresentare la monetazione estera offerta da InAsta abbiamo scelto due monete particolarmente rare. La prima viene dalla Grecia, a nome di Giorgio II. Si tratta di un 100 dracme del 1940 coniato in soli 500 esemplari (lotto 411, FDC, proof, stima di 800 euro). La seconda è una moneta polacca, un 5 zloty del 1925 coniato in soli 100 esemplari in occasione dell’adozione della costituzione (lotto 444, SPL, stima di 1.000 euro).
Passiamo ora alla sezione dedicata alle medaglie. A rappresentarla abbiamo selezionato un inedito della medaglistica papale dell’Ottocento. Si tratta della medaglia del 1842 coniata da papa Gregorio XVI per la costruzione del porto di Ripetta e firmata da Giuseppe Cerbara (lotto 542, FDC, stima di 3.500 euro). Questa medaglia, vero capolavoro di Cerbara, non era conosciuta in argento e sicuramente interesserà non solo gli appassionati di medaglistica papale ma anche coloro che collezionano medaglie di monumenti o con navi. Da notare, infatti, che al rovescio compaiono alcune navi tra cui uno dei primi battelli a vapore che solcarono il Tevere.
Passiamo ora alle zecche italiane. Per Firenze segnaliamo un rarissimo ruspone del 1859 coniato a nome del Governo Provvisorio di Toscana (lotto 741, qSPL, stima di 7.500 euro) e per Murano una osella datata 1777 battuta a nome del doge Alvise IV Mocenigo (lotto 815, qFDC, stima di 2.800 euro). Come noto, le oselle di Murano sono assai più rare di quelle di Venezia e quindi sono molto più ricercate e ambite. L’esemplare proposto in vendita ora è di conservazione ragguardevole e può vantare una bellissima patina.
A rappresentare la sezione pontificia abbiamo selezionato un vero “classico”: il doppio carlino a nome di Clemente VII battuto con i conii forgiati da Benvenuto Cellini (lotto 895, BB, stima di 1.600 euro).
Una sezione a parte del catalogo è stata dedicata ad una pregevole raccolta di ducati e zecchini veneziani dove gli specialisti di questo settore non mancheranno di trovare qualcosa per arricchire le loro raccolte. Cominciamo con Nicolò Tron il cui ducato, per i pochi anni di governo, dal 1471 al 1473, è molto raro (lotto 997, SPL, stima di 8.200 euro). Ricordiamo anche il primo ducato in assoluto, quello a nome di Giovanni Dandolo che fu doge dal 1280 al 1289 (lotto 1025, BB, stima di 4.000 euro) e quello del doge che finì decapitato per avere tentato di prendere il potere assoluto, il celebre Marin Falier, doge dal 1354 al 1355 (lotto 1032, MB/BB, stima di 4.500 euro). Un altro doge che regnò per breve termine fu Sebastiano Venier, in carica dal 1577 al 1578 le cui emissioni, di conseguenza, sono davvero rare. InAsta ne propone un bell’esemplare in cui si può vedere la maestria degli incisori veneziani del Cinquecento (lotto 1062, qSPL/BB+, stima di 3.300 euro). Altra grossa rarità, nella serie degli zecchini, può vantare quello di Giovanni Bembo che fu doge dal 1615 al 1618 (lotto 1068, SPL+, stima di 4.000 euro) ma ancora più raro è quello di Francesco Corner che fu doge solo nel 1656 (lotto 1076, qSPL, stima di 12.000 euro). Naturalmente abbiamo segnalato i più rari ma sono presenti anche i ducati e gli zecchini più comuni, tutti in ottimo stato di conservazione.
Un folto gruppo di monete sabaude e del Regno d’Italia chiude il catalogo di InAsta che è interamente visionabile nel sito asta.inasta.com. Il 24 settembre sarà disponibile inoltre il servizio di ASTA LIVE sempre tramite lo stesso sito web. Per partecipare è necessario iscriversi su questa pagina.