L’INCISORE FRIULANO HA DEDICATO UNA PLACCHETTA IN BRONZO ALL’IMMAGINE SACRA ESPOSTA A TORINO IN QUESTI GIORNI.
Dal 19 aprile al 24 giugno 2015, nel Duomo di Torino, la Sindone, il lenzuolo in cui Giuseppe d’Arimatea avvolse il corpo di Cristo dopo essere stato deposto dalla croce, rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli. È un evento che si è ripetuto all’incirca ogni trent’anni a partire dal 1578, anno in cui il Sacro Telo venne portato a Torino per offrire all’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, la possibilità di venerarlo risparmiandogli parte del lungo viaggio che avrebbe dovuto fare per raggiungere la Savoia e Chambéry. Fino al 1997 è stato conservato arrotolato su un cilindro di legno dentro una cassetta d’argento mentre oggi è riposto disteso all’interno di un contenitore realizzato in materiali speciali.
In occasione dell’ostensione, sarà presente a Torino anche papa Francesco, il 21 e il 22 giugno prossimi.
A Palazzo Reale, invece, si tiene la mostra La Sindone a Palazzo Reale. Tesori preziosi e luoghi sacri al tempo di Guarini, Juvarra e Alfieri, per conoscere le più antiche testimonianze della committenza sabauda in onore della reliquia e durante la quale sarà possibile anche un affaccio al cantiere della Cappella della Sindone, distrutta quasi interamente dall’incendio del 1997.
La Sindone è stata fonte di ispirazione per Piero Monassi, scultore, incisore e medaglista che, nella placchetta Volto Sacra Sindone, realizzata in bronzo (mm 80 x 100), ha voluto riprodurre l’immagine dell’Uomo sofferente. I tratti del Cristo vi emergono dal fondo con gradualità e delicatezza, come le impressioni sul Sacro Lino e «l’espressione è intensa e soffusa di nobile mestizia», come ha scritto Domenico Zannier, «in attesa trepida di risurrezione». Le tracce che percorrono la superficie accentuano i segni della passione e marcano il contrasto tra la drammaticità dei marchi di tortura e il volto sereno nell’accettazione della morte. L’opera, ha scritto ancora Zannier, «conserva il fascino e la sacralità della fonte ispirativa. […] La Sindone di Monassi diventa così un memoriale, un ricordo, un richiamo devozionale alla portata di tutti».
L’opera di Monassi è esposta al Museo della Sindone di Torino, al Museo del Castello di Udine, nel Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, alla Biblioteca Ambrosiana di Milano e al Museo d’Arte della Medagliua di Buja (Ud).