Il pezzo da 50 dollari 2013 in argento, coniato dalla zecca polacca per conto delle isole Niue, ha una forma decisamente insolita: è infatti un vero e proprio cilindro. Prodotto in 2.500 esemplari, in qualità Proof, ha le seguenti caratteristiche: peso 186,6 g (6 oz), diametro 32 mm e spessore 22,1 mm. La moneta, denominata Fortuna redux, presenta al dritto la raffigurazione di Mercurio insieme all’immagine della regina Elisabetta II, sullo sfondo vi sono elementi stilizzati che rappresentano i viaggi; al rovescio è ancora presente l’effige dorata di Mercurio, sullo sfondo l’universo. Sul terzo lato, il contorno, ed è questa la novità, sono rappresentati i piedi alati di Mercurio con elementi che si ricollegano ai viaggi.
Questa emissione ha richiesto la realizzazione di particolari stampi per imprimere i rilievi sul taglio. Nel mondo romano antico Mercurio (Ermes per i greci) era raffigurato come un giovane quasi nudo, ricoperto da una clamide, con in capo il petaso alato, ai piedi i sandali alati, in mano un caduceo. Divinità in perenne moto, considerata la personificazione del vento, era il messaggero di Giove, guidava all’oltretomba le anime dei morti, distribuiva le ricchezze, proteggeva la pastorizia. Era il dio dei ginnasti, delle palestre, dei crocicchi delle strade, il tutore dei viaggiatori, dei commerci, dei giocatori d’azzardo, dei ladri e anche il dio dell’eloquenza. Nel tempo venne anche considerato l’inventore dell’alfabeto e della matematica.
La Somalia, nel 2008, ha messo in vendita una serie costituita da cinque pezzi tridimensionali, valore nominale 1 dollaro, con forma geometrica di cilindro, cono, cubo, piramide e di sfera. La moneta cilindrica pesa 53 g, ha un diametro di 21 mm e uno spessore (forse sarebbe meglio dire altezza) pari a 22 mm. La differenza sta nel fatto che il contorno è liscio e compare solamente inciso lo stemma della Repubblica somala con l’indicazione del valore.
Spesso sono le monete da investimento in metallo prezioso a essere prodotte in alto spessore come, ad esempio, il pezzo da 8 dollari 2013 in argento (5 oz, 155,673 g, 50,6 mm) dell’Australia: sul rovescio la figura di un Koala adulto mentre riposa su una forcella di un albero di eucalipto. Lo spessore massimo è 12,5 mm, che scende a soli 6 mm (si fa per dire) in altre tipologie, come il dollaro 2010 kangaroo e il dollaro 2012 kookanurra dell’Australia, o il dollaro 2010 di Tuvalu che commemora la battaglia di Maratona. E ancora si possono ricordare i 20 dollari 2009 in oro – 4 mm lo spessore – che riproducono la splendida moneta Liberty, coniata la prima volta nel 1907, e considerata da molti come una tra le più belle degli Stati Uniti.
Tanto per avere un confronto, ricordo che le monete da 1, 2, 5 centesimi hanno uno spessore al bordo uguale a 1,62 mm, valore che sale a 1,89 mm per i 10 Cent, a 2,10 mm per i 20 Cent, a 2,37 mm per i 50 Cent, a 2,24 mm per il pezzo da 1 euro e infine a 2,33 mm per i 2 euro. Lo spessore sui bordi è maggiore della media del campo e questo per consentire che le monete possano essere accatastate in pile. Da questi dati si può capire che il diametro di una moneta moderna è 10-13 volte maggiore del valore dello spessore al bordo.
Tutto questo ci porta ad esaminare il contorno o taglio di una moneta, una parte a volte trascurata che può essere considerata, per così dire, la terza faccia. L’uso della coniazione meccanica risale solo a quattro secoli fa e solo in epoca più recente ha completamente sostituito la coniazione tradizionale a martello. Questa innovazione comportò la produzione di monete perfettamente circolari protette da un bordo zigrinato o marcato da lettere, risultati impossibili da ottenere nell’antichità. Il tondello veniva posto all’interno di un collare di diametro leggermente superiore e, nel momento dell’impatto del maglio, si espandeva fino a ricevere l’impronta del disegno inciso sul collare. Per facilitare l’estrazione del tondello, che a volte presentava dei problemi, si adottò il collare segmentato (virole brisè). Alla fine del XVII secolo venne introdotto anche l’uso della macchina marcatrice che, in una fase della produzione diversa dalla coniazione, incideva il taglio delle monete. Con l’introduzione della godronatura si pose rimedio al fenomeno della tosatura che aveva caratterizzato le monete in metallo prezioso coniate a mano.
Quando venne nominato responsabile della Zecca Reale Britannica, Isacc Newton, oltre a introdurre l’uso delle presse idrauliche e dei torchi a vite, fu tra i primi a fare coniare monete con il taglio zigrinato allo scopo di rendere estremamente difficile limare metallo prezioso dal bordo delle sterline. Oggi l’incisione, oltre a scopo estetico, viene effettuata per favorire il riconoscimento al tatto delle monete soprattutto per i nominali aventi dimensioni simili.
Le monete moderne hanno una grande varietà di contorni; basta, ad esempio, considerare le monete che comunemente utilizziamo: liscio 1 Cent, liscio con scanalatura 2 Cent, liscio 5 Cent, smerli fini 10 Cent, liscio a “fiore spagnolo” 20 Cent, smerli fini 50 Cent, godronatura discontinua 1 euro. Le monete da 2 euro, oltre a un contorno zigrinato presentano, in incuso, delle lettere e dei simboli specifici per ogni nazione come la sequenza “2 e una stella” ripetuta sei volte alternativamente capovolta per l’Italia, San Marino e Città del Vaticano; l’iscrizione “EINIGKEIT UND RECHT UND FREIHEI” (unità e giustizia e libertà) seguita dall’aquila araldica per la Germania, oppure “SUOMI FINLAND” e tre teste di leone per la Finlandia.
Mentre, analizzando il nostro recente passato, la famosa e bella moneta da 500 lire Caravelle in argento ha in rilievo, sul contorno, data e REPVBBLICA ITALIANA, nelle 100 lire Minerva in acmonital il taglio è rigato, invece nelle 10 lire Olivo in italma vi è inciso, in incuso, REPVBBLICA ITALIANA.
Procedendo ancora più indietro nel tempo si può ricordare il motto sabaudo FERT tra nodi e rosette inciso (in incuso) sul contorno di certi nominali in argento di Vittorio Emanuele III come le 2 lire Quadriga veloce; i pezzi in oro sono rigati.
Ed ancora, il tallero 1780 in argento di Maria Teresa ha la scritta, in rilievo, IUSTITIA ET CLEMENTIA tra ornati e rosette, lo scudo in argento da 6 lire datato 27 pratile anno VIII (16 giugno 1800, armistizio di Alessandria) presenta UNIONE E VIRTU’ tra ornati, mentre il pezzo da 40 lire in oro di Napoleone I re d’Italia (1805-1814) ha, in incuso, la frase DIO PROTEGGE L’ITALIA. Questi non sono che pochi esempi, l’elenco potrebbe continuare molto a lungo.
In conclusione, l’uso di zigrinare o di mettere leggende o simboli sui tagli delle monete non è anteriore al XVI secolo. In precedenza le monete venivano battute senza far uso del collare, quindi non risultavano perfettamente circolari e il taglio era sempre liscio.
L’eccezione quasi unica è costituita da certe monete emesse in Siria alla fine del III secolo fino alla metà del II secolo a.C., ma anche alcuni aurei cartaginesi e pezzi coniati a nome del re di Macedonia, e infine i denari repubblicani romani denominati serrati o dentellati.
Il contorno di queste monete presenta una dentatura così evidente da farle assomigliare a veri ingranaggi.