di Antonio Bianchimani
AL MUSEO BOTTACIN DI PADOVA ESISTE UNA CURIOSA MONETA DATATA 1798 IMPRESSA SU CARTONE. E’ IL QUATTRINO DI SARNANO, PICCOLO PAESE IN PROVINCIA DI MACERATA, ECCONE LA STORIA.
Dopo circa un secolo, il quattrino di Sarnano è ritornato a far parlare di sé. Nel numero 191 (dicembre 2006) di Cronaca Numismatica, leggendo la rubrica “La posta dei lettori” ho avuto il piacere di vedere illustrato il quattrino di Sarnano. Il lettore della rivista Alberto Birozzi scriveva: Durante una delle mie ricerche ho scoperto che il comune di Sarnano nel 1798 ha emesso un quattrino di cartone di cui allego fotocopia. Si conosce un solo esemplare conservato al Museo Bottacin di Padova. Al dritto, a sinistra una croce su campo rosso; a destra un serafino su campo azzurro, sopra tre gigli. Al R/ la dicitura su quattro righe Quattrino \ di \ Sarnano\ 1798… Lo stesso lettore infine chiedeva maggiori informazioni.
Durante la preparazione di Liste di zecche italiane in alcuni autori post CNI – Appunti per un indice di zecche Italiane 1 ho svolto delle ricerche su alcune presunte zecche marchigiane (Caldarola, Filottrano e altre). Infatti, alcuni autori del passato hanno riportato che Caldarola e Filottrano avrebbero ricevuto sotto Pio VI (1775-1798) dei chirografi di autorizzazione a coniare moneta pontificia di rame. Durante tali ricerche mi è capitato di imbattermi anche nel quattrino di Sarnano.
Nella letteratura numismatica esistono pochissimi riferimenti a questa moneta.
In base alle mie conoscenze, il primo autore a parlare del quattrino di Sarnano è stato Giuseppe Castellani2, un grande numismatico del passato, che si è occupato in particolar modo delle officine e della circolazione monetaria delle Marche.
Nel 1906 Giuseppe Castellani ha pubblicato, all’interno del volume Atti e memorie della R. Deputazione di Storia Patria per le province delle Marche, un interessante articolo dal titolo Numismatica Marchigiana dove passa in rassegna l’evoluzione della monetazione della regione e sul finire dell’articolo accenna brevemente alle vicende monetarie del periodo 1796-1799 dando notizia del quattrino di Sarnano con queste parole: Si conserva pure una piccola tessera di cartone con la leggenda quattrino di Sarnano 1798 ma non saprei accertare se si tratta proprio di moneta. Non è molto ma venti anni dopo Castellani pubblicherà una seconda edizione ampliata del precedente articolo in Studia Picena3 dove a pagina 38 afferma: Si conserva pure una piccola tessera di cartone con la leggenda Quattrino di Sarnano 1798 ma non saprei dire se abbia proprio servito di moneta in quest’edizione, a differenza della precedente, vi è un’interessante nota dove aggiunge Trovasi nel Museo Bottacin di Padova proveniente a quanto pare dalla raccolta De Minicis di Fermo, tanto rilevai dalle schede mss. di Carlo Kunz esistenti nel Civico Museo Correr di Venezia.
L’indicazione dell’ubicazione è il museo Bottacin di Padova e quindi si riferisce al medesimo esemplare illustrato su Cronaca Numismatica4.
E’ interessante notare che Castellani dichiara di aver appreso dell’esistenza del quattrino non dal museo Bottacin di Padova ma da un manoscritto di Carlo Kunz presente presso il Museo Correr di Venezia. Quello che a prima vista potrebbe sembrare strano ha una facile spiegazione.
Nel 1870 Carlo Kunz (1815-1887) ricoprì il ruolo di conservatore delle raccolte donate dal cavaliere Bottacin alla città di Padova. Carlo Kunz conservò la carica di conservatore solo pochi anni poiché il 4 novembre del 1873 fu chiamato ad assumere la direzione del museo di Trieste, sua città natale. Nel 1883 si trasferì a Venezia dove morì nel febbraio 1887.
Carlo Kunz fu uno studioso che pubblicò numerosi articoli di numismatica. E’ probabile che con la sua morte le sue carte siano pervenute al museo Correr di Venezia dove, dopo qualche decennio, sono state consultate dal Castellani (ricordiamo che proprio Castellani ha redatto il catalogo della collezione Papadopoli presente presso il museo Correr di Venezia).
E’ opportuno notare che il quattrino di Sarnano entrò nel museo Bottacin il 3 aprile 1873 e quindi non è da escludere che tale acquisto fu favorito proprio dal Kunz.
Sarebbe interessante conoscere l’opinione del Kunz su questo strano cimelio. Kunz pubblicò a puntate, sul Periodico di Numismatica e Sfragistica, una serie di appunti dal titolo Il museo Bottacin annesso alla civica biblioteca e museo in Padova5. In tale lavoro passò in rassegna le monete presenti allora nel museo, ma purtroppo, non vi è nessun cenno al quattrino di Sarnano che venne acquisito successivamente dal museo Bottacin. Tra le opere presenti nella bibliografia di Carlo Kunz6 tracciata da A. Puschi non vi è alcun riferimento al quattrino.
Un’altra informazione fornitaci da Castellani è che la moneta proveniva dalla collezione di Gaetano de Minicis, erudito marchigiano vissuto nel secolo XIX che scrisse diversi lavori di numismatica. Ho esaminato la bibliografia di questo autore e non vi ho trovato alcun cenno al quattrino di Sarnano.
Un ulteriore riferimento al quattrino di Sarnano è nell’articolo I tipi delle monete marchigiane di Gioppi7 che riporta per ogni zecca marchigiana le varie tipologie di monete che sono state emesse. A Sarnano è dedicato il capitolo XXIII in cui è presente esclusivamente il seguente paragrafo: Nel Museo Bottacin di Padova ricco di una magnifica Nummoteca, si conserva una tessera monetaria in cartone colla leggenda QVATTRINO DI SARNANO 1798 ma su questo strano ed interessante cimelio non si sa nulla nemmeno se abbia realmente servito… come moneta in quei torbidi momenti.
Non vi è nessun riferimento bibliografico ma è probabile che la fonte sia il lavoro di Castellani pubblicato tre anni prima.
L’ultimo contributo8 è quello compiuto dallo stesso Alberto Birozzi che, avendo contattato la direzione del museo Bottacin, descrive con maggiore precisione l’esemplare qui presente, e fa conoscere ulteriori dettagli desunti dall’inventario del museo stesso.
Cartoncino rettangolare altezza mm 20, larghezza mm 18.
D/ “Quattrino di Sarnano 1798”. in quattro linee, scritte con inchiostro nero.
R/ Stemma del comune di Sarnano, impresso a secco.
Il quattrino di Sarnano venne acquistato dal Museo Bottacin il 3 aprile 1873 al prezzo di 50 lire dal commerciante Hirsch.
All’esemplare presente nel museo è unita la seguente nota coeva: Moneta di necessità dell’anno 1798 di Sarnano, borgo del Mandamento di Macerata con 4.306 abitanti. Esemplare proveniente dalla collezione De Minicis di Fermo.
Il periodo storico in cui va inquadrato l’emissione del quattrino di Sarnano è l’invasione francese dello Stato Pontificio. Gamberini9 [Gamberini 1967, pag.239] sintetizza così quel periodo L’invasione francese degli Stati Pontifici si iniziò nel giugno 1796 con la presa presa di Ferrara e di Bologna ed ebbe seguito con la sollevazione di Ancona (9-2-1797), delle Marche e dell’Umbria, per completarsi esattamente un anno dopo (10-2-1798) con l’ingresso dei Francesi in Roma. Seguì, il 15 febbraio 1798, l’istituzione della Prima Repubblica Romana, durata fino al settembre 1799 nelle Marche, Umbria e Roma e fino al 10 novembre dello stesso anno in Ancona.
La convulsa circolazione monetaria che si era venuta a creare negli Stati Pontifici con l’invasione francese è così descritta: Si divisero dapprima le cedole pontificie in cedolette al nome della Repubblica, veri e propri assegnati, anche se come tali non dichiarati, di piccolo formato, di bassi tagli e con gli emblemi della repubblica; e solo verso l’epilogo repubblicano (9-9-1798) si prese la decisione di emettere gli assegnati di tipo francese, che ebbero però scarsa circolazione, ed infine, come extrema ratio, di cambiare le cedole con moneta argentea nella misura di scudi 1 a 12. La mancanza assoluta di piccola moneta metallica, produsse i noti effetti e molti esercenti emisero per necessità piccoli buoni da ½ a 9 baiocchi per i resti delle spese correnti [Gamberini 1967, pag. 241].
In un contesto che vide la tesaurizzazione oltre che dell’oro e dell’argento anche del rame è evidente che lo scopo della produzione del quattrino fu quello di alleviare i disagi indotti dalla mancanza di spiccioli. La presenza dello stemma del Comune avvalora la tesi di un’emissione fatta dalla comunità. Relativamente al periodo di produzione la mancanza dei simboli della Repubblica Romana fanno ipotizzare che il quattrino sia stato prodotto nei primi mesi del 1798.
Non ci resta che auspicare che le ricerche che Alberto Birozzi sta compiendo negli archivi di Sarnano permettano di individuare qualche documento con riferimenti a persone e fatti che hanno portato alla produzione del quattrino.
Articolo tratto da Panorama Numismatico nr. 233
Note
- Lavoro in corso di pubblicazione su Panorama Numismatico. ↩
- G. Castellani, Numismatica Marchigiana, estratto da Atti e memorie della R. Deputazione di Storia Patria per le provincie delle Marche, Ascoli Piceno 1906, pag. 276. ↩
- G. Castellani, Numismatica Marchigiana, in “Studia Picena”, II, Fano 1926 pp.109-145 ↩
- Birozzi, Traina, Ecco da dove viene il quattrino di Sarnano, in Cronaca numismatica 194, rubrica La posta dei lettori, Cronaca numismatica marzo 2007, pag. 6. ↩
- C. Kunz, Il museo Bottacin annesso alla civica biblioteca e museo di Padova, in Periodico di Numismatico di Numismatica e Sfragistica, anno I, II e III, 1868-70. ↩
- Per la bibliografia di Carlo Kunz vedi A. Puschi, Necrologio di Carlo Kunz, RIN 1888, pp. 85-91. ↩
- L. Gioppi di Turkheim, I tipi delle monete marchigiane, in Rassegna Marchigiana, Anno VII, nn. 6-12, Ancona 1929, pag. 55. ↩
- Cronaca Numismatica marzo 2007 (N.194), rubrica La posta del lettore pag. 6. ↩
- Cesare Gamberini di Scarfèa, La carta monetata in Italia, volume primo, La carta monetata nell’Italia preunitaria (1746-1859) tomo primo dal 1746 al 1815, Bologna 1967. ↩