Devozione, miracoli e insolite reliquie
Nell’ambito della ricerca numismatica Lucia Travaini è certamente una tra le studiose più attive. Il suo campo prediletto è l’età medievale dove ha saputo approfondire non pochi aspetti della moneta, tra cui alcuni davvero particolari. Ne è l’ennesima testimonianza questo libro che indaga la moneta non tanto come intermediaria degli scambi o come misura di valore ma piuttosto come oggetto di culto e devozione. Se sono conosciutissimi gli usi della moneta nelle fondazioni degli edifici pubblici o nella deposizione in tombe (a formare il cosiddetto obolo di Caronte o come offerte), meno noti e più curiosi sono i suoi impieghi religiosi il tutto documentato negli scavi archeologici.
Il libro costituisce perciò un godibilissimo viaggio attraverso il Medioevo, quasi il lettore fosse un pellegrino, alla ricerca di città, chiese e luoghi di culto in genere dove è la moneta a diventare una reliquia, un’offerta o un ex voto. La moneta, quasi sempre di modesto valore, era un mezzo ideale da lasciare come testimonianza: piccola e quindi facile da trasportare e praticamente eterna, poteva testimoniare anche l’epoca dell’offerta e la provenienza dell’offerente.
E poi la moneta proprio come oggetto di culto. Ad esempio, alcune chiese conservavano come reliquie dei presunti esemplari dei 30 denari presi da Giuda per tradire Gesù. Viene poi narrato l’episodio del 1392 a Empoli dove un giocatore che aveva perso tutto tranne un grosso pisano con la Madonna, per la rabbia lo pugnalò e la moneta sanguinò. La moneta fu portata a Firenze nella chiesa di Santo Spirito dove papa Leone X, nel 1516, la dotò d’indulgenza per chi l’avesse visitata la quinta domenica di Quaresima (oggi la reliquia, però, risulta dispersa).
Un capitolo è poi dedicato alla identificazione delle santelene d’oro citate in alcune liste medievali di monete. Con pazienza e competenza l’autrice le ha identificate negli histamenon di Basilio II e Giovanni III identificati dalla devozione medievale in Elena e Costantino ai lati della Vera Croce.
A lettura conclusa, si comprende meglio l’arguto titolo Il lato buono delle monete: la moneta non era solo buona perché di peso e titolo legali ma anche perché poteva diventare oggetto di culto e mezzo per la salvezza dell’anima in un’epoca, il Medioevo, ricchissima di spiritualità.
La numismatica, lo si deve ammettere, non finisce mai di stupire per l’ampiezza e la profondità delle informazioni che può dare su di un’epoca o una civiltà. Questo libro, poi, è l’ennesima testimonianza di come questa disciplina possa stare al fianco di altre ben più blasonate fornendo anzi a loro prove e documenti su cui lavorare. Le Edizioni Dehoniane infatti hanno inserito questo libro in una collana formata da testi di teologia e filosofia di autori molto famosi e reputati in campo internazionale.
Lucia Travaini
IL LATO BUONO DELLE MONETE
Devozione, miracoli e insolite reliquie
Edizioni Dehoniane Bologna
Bologna 2013
p. 44
12 x 18 cm
5 euro
Per informazioni:
www.dehoniane.it
Tel. 051 3392611