di Corrado Marino
Con gli ultimi imperatori della famiglia di Costantino (sul trono dal 307 al 337) l’Impero d’Occidente entra in una fase involutiva che renderà sempre più definitivo il distacco della metà occidentale da quella orientale, destinata a sopravvivere fino alla conquista di Costantinopoli/Bisanzio da parte dei Turchi Ottomani nel 1453. Il fatto fondamentale è che l’Occidente romano, col trascorrere del tempo, appariva sempre più germanizzato (in passato si sarebbe detto “imbarbarito”) e incapace di reggere la crescente pressione dei popoli dell’Europa Centrale che premevano ai confini del Reno e dell’alto corso del Danubio e che ormai nessuno più a Roma, Ravenna o Milano era in grado di fermare stabilmente. Centinaia di migliaia di persone occupavano territori sempre più estesi e si impossessavano, pezzo dopo pezzo, dell’area sotto la debole sovranità degli imperatori di Roma (anche se Roma stessa aveva ormai cessato di essere l’unica capitale dell’Impero).
Segue: articolo completo IL DECLINO INARRESTABILE DELL’IMPERO ROMANO… in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.346 – Gennaio 2019