Probabilmente il conio di rovescio della prima emissione fu utilizzato anche nella seconda ma non ho trovato alcun esemplare con questo legame. E’ però possibile ipotizzare che la presenza di punti accanto alla tiara, caratteristica che si incontra anche nelle emissioni più tarde, permetta di individuare come successiva la produzione del testone con le chiavi scoperte.
Il tipo con le chiavi coperte parzialmente dallo stemma è anche quello più comune e che può avere diverse varianti. La prima si distingue per non aver alcuna punteggiatura nella leggenda del rovescio.
D/ ALEX (stella) VII (stella) (stella) PONT (stella) MAX (stella)
Stemma sormontato da tiara e chiave decussate
R/ (dal basso a sinistra) NEC CITRA NEC VLTRA
Mano destra uscente dalle nubi con una bilancia tra il pollice e l’indice, sotto, nel giro, stella
2 – CNI 18; Muntoni 9
Aretusa, 13 e 14 maggio 1994, lotto 1065 (g 9,59)
La seconda variante presenta un triscele all’inizio ed alla fine della leggenda del rovescio.
D/ ALEX (stella) VII (stella) (stella) PONT (stella) MAX (stella)
Stemma sormontato da tiara e chiave decussate
R/ (dal basso a sinistra) (triscele) NEC CITRA NEC VLTRA (triscele)
Mano destra uscente dalle nubi con una bilancia tra il pollice e l’indice, sotto, nel giro, stella
3 – CNI 21; Muntoni manca
Kunst und Münzen, 24, 25 e 26 ottobre 1985, lotto 1715
Il conio di diritto si direbbe proprio quello utilizzato nella prima variante. La terza variante ha invece un punto all’inizio ed alla fine della leggenda del rovescio.
D/ ALEX (stella) VII (stella) (stella) PONT (stella) MAX (stella)
Stemma sormontato da tiara e chiave decussate
R/ (dal basso a sinistra) · NEC CITRA NEC VLTRA ·
Mano destra uscente dalle nubi con una bilancia tra il pollice e l’indice, sotto, nel giro, stella
4 – CNI 201; Muntoni manca
Ars Antiqva, 8 novembre 2002, lotto 418 (g 9,64)
In questa variante il diritto si distingue anche per avere una diversa forma dei cordoni. Il secondo tipo con lo stemma ovale, come si diceva, ha le chiavi completamente visibili. Per il CNI lo stemma non avrebbe del fogliame come ornamento ma in realtà non pare di vedere molta differenza rispetto al tipo sopra descritto.
D/ (stella) ALEX (stella) VII (stella) PONT (stella) MAX (stella) (stella)
Stemma sormontato da tiara e chiave decussate
R/ (dal basso a sinistra) NEC CITRA NEC VLTRA
Mano destra uscente dalle nubi con una bilancia tra il pollice e l’indice, sotto, nel giro, stella
CNI 22; Muntoni 10
5 – Montenapoleone, 26, 27 e 28 febbraio 1985, lotto 999
Come si diceva, è probabile che questo tipo sia stato battuto dopo quello sopra descritto perché la caratteristica al diritto delle stelle o punti a fianco della tiara si trova proprio in tutte le emissioni successive con lo stemma semiovale. Il conio di diritto si distingue anche per non avere nulla davanti alla parola PONT mentre in tutte le varianti precedenti vi era sempre una stella.
Resta da descrivere un altro tipo di stemma, semiovale, sormontato da un globetto e da chiavi piccole e completamente visibili. Questo diritto si accoppia con due rovesci, uno con la consueta stella e l’altro con l’armetta della ditta Martelli ed Ubertini che, come si è detto, prese l’appalto della zecca nel 1660 tenendola almeno fino al 1665. Un preciso legame di conio di diritto tra le due emissioni permette di stabilire che dopo il tipo con lo stemma ovale fu battuto quello con lo stemma semiovale2 seguito poi da quello della ditta Martelli ed Ubertini. Il nuovo tipo è così descritto:
D/ · ALEX · VII · · PONT · MAX · ·
Stemma sormontato da tiara e chiave decussate
R/ (dal basso a sinistra) NEC CITRA · NEC VLTRA
Mano destra uscente dalle nubi con una bilancia tra il pollice e l’indice, sotto, nel giro, stella
CNI 143; Muntoni 12
6 – Montenapoleone, 28 e 29 febbraio 1984, lotto 688
Il nuovo tipo di stemma fu quindi utilizzato nelle emissioni dei nuovi appaltatori della zecca romana che apposero la loro armetta al rovescio, al posto della consueta stella. Si direbbe anzi che sia stato utilizzato il medesimo conio di diritto della gestione precedente:
D/ · ALEX · VII · · PONT · MAX · ·
Stemma sormontato da tiara e chiave decussate
R/ (dal basso a sinistra) NEC CITRA NEC VLTRA
Mano destra uscente dalle nubi con una bilancia tra il pollice e l’indice, sotto, nel giro, armetta
CNI 16; Muntoni 8
7 – Montenapoleone, 27 e 28 novembre 1990, lotto 299
Confrontando gli esemplari rintracciati si direbbe che l’emissione di questi testoni con l’armetta sia stata effettuata con una sola coppia di coni.
Rarità dei tipi di testone a nome di Alessandro VII
Numero di Variante | Grado di rarità | Note |
1 | Di grande rarità | L’unico passaggio in asta è quello qui segnalato. |
2 – 4 | Raro | La varietà 3 con i trisceli è però rarissima. |
5 | Molto raro | |
6 | Rarissimo | |
7 | Rarissimo |
Note
- Il CNI al numero 19 descrive un esemplare con il punto solo alla fine della leggenda del rovescio ma l’allegata fotografia indica che si tratta di un errore.
- Non sembra possibile che il tipo con lo stemma semiovale e la stella sia stato battuto dopo il 1665, quando cioè la ditta Martelli ed Ubertini cessò l’esercizio della zecca, perché la loro armetta si trova ancora in emissioni della Sede Vacante 1667 poi per Clemente IX ed ancora nella piastra della Sede Vacante del 1669-1670.
- Il CNI al numero 15 descrive un esemplare del Museo di Berlino con questo stesso stemma ma con tutte le caratteristiche epigrafiche della variante 20. Credo si tratti di un errore nella descrizione dello stemma e che sia effettivamente un comune testone con lo stemma ovale.
2 Comments
Alessandro
Articolo fatto molto bene e decisamente interessante
101962
Sempre un piacere leggere Bellesia.
Concordo che la stella a sei punte in esergo al rovescio, altro non possa essere che un’armetta.