Dovrebbe essere questo il punto d’arrivo di ogni serio collezionista numismatico. Dopo una “vita” passata a comprare e scambiare monete di un certo ambito (monete greche o romane, una certa zecca italiana, un settore trasversale a più zecche, per esempio, i grossi medievali), ecco che si arriva ad un punto in cui si dovrebbe presentare il frutto dei propri sforzi. Insomma, fare il catalogo della propria raccolta. C’è chi lo propone in occasione della vendita, c’è chi lo stampa a proprio uso e consumo, come ricordo, e chi invece stampa un vero e proprio libro.
E’ il caso di Nicola Rossi e del suo libro-catalogo, come lo chiama egli stesso, sui quattrini di Lucca, quelli, per intenderci, con la L ed il Volto Santo cui si è aggiunto il cosiddetto quattrino panterino coniato dal 1682 al 1735 pur con molti vuoti tra i millesimi. Una sola moneta quindi e per giunta “povera”, una di quelle monete cioè, che sono apparentemente comuni tanto che non appaiono quasi mai nei cataloghi d’asta e che si può trovare in lotti oppure per poche decine di euro. Ma anche una di quelle monete per cui alcune varianti non si trovano mai, ma proprio mai e che sono quindi davvero rare.
Eppure una sola moneta come il quattrino della Repubblica di Lucca può offrire una ricchissima serie di varianti come appunto dimostra l’autore nel suo catalogo. E questa ricchezza è esaltata anche dal fatto che il quattrino di Lucca fu preso di mira, negli anni Sessanta del Seicento, dai falsari che batterono una quantità infinita di contraffazioni e falsi. Così, in questo guazzabuglio, tra monete originali, contraffatte e false, oggi il collezionista paziente può davvero divertirsi spendendo poco.
Il vantaggio, almeno per i collezionisti, è che i quattrini lucchesi sono datati. Portano infatti le ultime due cifre del millesimo inserite a fianco della lettera L. Solo alcune date del Seicento portano a sinistra un 6 ed a destra le altre due cifre, per esempio 04. Il fatto poi che il quattrino sia stato battuto sicuramente nel Cinquecento e nel Seicento ha portato alcune incertezze sulla corretta datazione delle prime emissioni. L’autore, basandosi proprio sugli esemplari della sua raccolta, è giunto alla conclusione che sia il 1572 l’inizio della produzione di questo quattrino e lo spiega nella sua introduzione. Gli indizi sono diversi e sono da cercare nella leggenda S VVLTVS DE LVCA, nelle croci e nelle rosette, la lettera A in una determinata forma ed infine la cordonatura lineare o perlinata.
Venendo ora al catalogo, si osserverà che è strutturato ovviamente per data andando dal 1567 (numero 1 del catalogo) al 1674 (numero 108 del catalogo). A questa numerazione occorre aggiungere un quattrino senza data (numero 109) e quello con i due stemmi (numero 110). I quattrini panterini e le contraffazioni sono numerati a parte. L’autore ha compreso anche le date non da lui possedute o per il momento non conosciute.
Sfogliando questo lavoro non si può che rimanere sorpresi dalla passione profusa in questa collezione. Sono infatti numerosissime le varianti sconosciute alla letteratura in materia e sicuramente altri collezionisti specializzati potranno trovare materia per fare confronti ed aggiunte.
Le foto del catalogo sono tutte ingrandite ed a colori nonché di ottima qualità considerando che si tratta di monetine di rame spesso di bassa qualità.
Infine, non c’è che da esprimere un plauso all’autore ed al Circolo che l’ha sostenuto con la speranza che il loro esempio sia seguito da molti altri.
N. Rossi
I QUATTRINI DELLA ZECCA DI LUCCA
Circolo Filatelico Apuano (contributo), Viareggio s.d.
122 pp.
17 x 24 cm – s.i.p.
Per informazioni:
gloria.patrizi@fastwebnet.it
Tel. 329-0918435
One Comment
livio
salve houn dollaro d’argento del 1974 usa
e un dollaro canada 1975regina elizabetta2 con canoe
anno un valore se gentilmente mi puo’ rispondere grazie.