L’opera nasce dall’amore dell’autore per il suo paese natale, Orbetello, la “capitale” dello Stato dei Presìdi, e per la numismatica. Dopo la pubblicazione sulle pagine di questa rivista di alcuni articoli sui quattrini dei Reali Presìdi, Riccardo Martina riepiloga in questa opera i suoi studi e le sue ricerche sulla monetazione in rame emessa a fine Settecento dalla zecca di Napoli sotto Ferdinando IV di Borbone a favore dei territori toscani del Regno di Napoli, colmando così un vuoto nella letteratura numismatica: mancava, infatti, una trattazione sistematica di questa monetazione nel panorama bibliografico.
Il libro si apre con la Prefazione di Pietro Magliocca, il quale sottolinea la passione e l’impegno profusi dall’autore nello studio di questa monetazione considerata a torto minore: il risultato è un testo piacevole, leggero e scorrevole, destinato a suscitare l’interesse di professionisti, collezionisti e studiosi, in particolare della monetazione napoletana, cui i quattrini dei Reali Presìdi, sono intimamente connessi.
Nell’ampia porzione storica, obbligatoria in ogni libro di numismatica, l’autore ripercorre la genesi e le principali vicende storiche dello Stato dei Presìdi, entità statale unica e irripetibile nel panorama storico-politico italiano. L’Enclave istituita nel 1557 da Filippo II di Spagna per garantire un approdo sicuro alle sue navi e comprendente le piazzeforti maremmane di Orbetello, Porto Ercole, Talamone e, dal 1603, Longone all’Isola d’Elba, seguì, per quasi 250 anni, le sorti della corona spagnola prima e del Regno di Napoli poi, fino all’annessione al napoleonico Regno d’Etruria (1801).
Territori di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, porti militari e commerciali, nei presìdios transitavano merci e mercanti italiani e stranieri e vi circolavano monete e valute di ogni tipo. Solamente nel 1782, regnante a Napoli Ferdinando IV di Borbone, si decise di emettere una serie monetale in rame, nei tagli da 4, 2 e un quattrino, destinata espressamente alla circolazione nei territori toscani del Regno di Napoli.
All’interno del contesto sociale ed economico dei Reali Presìdi di fine Settecento, vengono illustrati gli aspetti connessi alla monetazione e, in particolare, alla questione della coniazione dei “quattrini”: l’autore affronta le problematiche prettamente numismatiche quali i motivi alla base della loro coniazione, la tipologia, le varianti, gli esemplari reimpressi, la classificazione nelle fonti e nella letteratura numismatica, chiudendo con una catalogazione riepilogativa aggiornata – comprensiva delle immagini di alcuni esemplari (varianti e ribattuti) citati nel Corpus Nummorum Italicorum e mai apparsi – e, in appendice, un’ipotesi sulla tiratura dei pezzi emessi, sulla base degli studi dei documenti consultati.
Dall’Indice: I. Lo Stato dei Presìdi (1. Genesi dell’enclave spagnola in Maremma; 2. Il periodo spagnolo (1557-1707); 3. I Presìdi nella storia: l’assedio di Orbetello (1646) e le battaglie per Porto Longone (1646- 1650); 4. Il periodo borbonico (1734-1801).
II. La monetazione dello Stato dei Presìdi (1. La circolazione monetaria; 2. I quattrini di Ferdinando IV; 3. Per un aggiornamento del Corpus Nummorum Italicorum; 4. Le ribattiture).
III. Il Catalogo. Appendice: La tiratura del 1782 e del 1798 calcolata sulla base dei documenti del Circolo Numismatico Napoletano. Bibliografia.
Riccardo Martina
I QUATTRINI DEI REALI PRESIDI DI TOSCANA
Editrice Diana
Cassino 2017
pp. 80
17 x 27 cm
15 euro – acquista online
Per info: info@classicadiana.it