Il Settecento è stato un secolo di svolta per tutte le discipline. L’Illuminismo ha aperto nuove strade, ha guardato con occhi diversi liberi dai pregiudizi, ha aperto nuove frontiere.
Anche la numismatica, pur essendo una disciplina quasi di secondo piano rispetto a quelle storiche e scientifiche, ha beneficiato di questi preziosi e nuovi influssi. Fino all’età illuministica le opere di numismatica – le prime risalgono addirittura alla metà del Cinquecento – riguardavano quasi esclusivamente la monetazione antica e spesso erano intese come opere di pura erudizione. Fu nel Settecento che si aprirono davvero nuove frontiere. Gli studi economici allargarono gli interessi degli studiosi alle monete medievali e perfino a quelle coeve. Soprattutto, si ricercarono documenti di zecca, si fecero indagini sulle zecche, sulla loro organizzazione, sulle caratteristiche intrinseche ed estrinseche delle monete. Era davvero nata la numismatica secondo l’accezione moderna.
Se l’abate austriaco Joseph Eckhel si può dire il padre della numismatica antica rifondandola completamente col suo Doctrina numorum veterum, il bolognese Guido Antonio Zanetti è sicuramente il padre della numismatica italiana con la sua Nuova raccolta delle monete e zecche d’Italia.
Nato a Bazzano, presso Bologna, nel 1741, lo Zanetti fin da giovane si avvicinò alla numismatica prima come appassionato collezionista poi come infaticabile studioso. La Nuova raccolta comprende saggi e monografie di numismatiche che lo Zanetti chiese ad altri studiosi e che pubblicò a sue spese tra mille difficoltà. I volumi usciti furono cinque e comprendono saggi ancora oggi fondamentali, come quelli per i Gonzaga e Parma a cura di Ireneo Affò.
A Guido Antonio Zanetti ha dedicato un bellissimo studio Michele Chimienti basandosi su una paziente e rigorosa ricerca d’archivio, in particolare sulle numerose carte dello Zanetti depositate presso l’Archiginnasio di Bologna. Chimienti ha scritto non solo la biografia dello Zanetti ma ha ricostruito l’ambiente in cui egli tesse una fitta ragnatela di contatti per avere pareri da altri studiosi, per ricevere opere da pubblicare, per ottenere finanziamenti.
Sono innumerevoli gli argomenti trattati, così come le zecche esaminate di quel periodo e il libro di Chimienti diventa una preziosa fonte di informazioni sulla nascita dei primi studi di numismatica italiana. In particolare, va segnalato come il volume comprenda tantissime notizie riguardo la zecca di Bologna di cui lo Zanetti raccolse una ingente quantità di materiale tra monete e documenti al fine di redigerne un monografia che purtroppo non riuscì a dare alle stampe. Sono illustrate pagine manoscritte con relativi disegni di monete, sono trascritti inventari ed elenchi tratti, appunto, dalle carte autografe dello Zanetti.
Il libro di Chimienti, come detto, non è solo la biografia di un grande numismatico e di un appassionatissimo raccoglitore, di un uomo che alle monete e al loro studio ha dedicato tutta la sua vita. Questo libro rappresenta una mirabile descrizione di un’epoca che ha segnato la nascita della numismatica italiana.
Michele Chimienti
GUIDO ANTONIO ZANETTI
Un numismatico all’epoca dell’Illuminismo
Edizione a cura dell’autore
Bologna 2011
258 pp.
20 x 31 cm
Per informazioni:
chimientimichele@libero.it