La moglie del vescovo è un film del 1947. Molti dei lettori probabilmente non lo avranno visto ma se vi capita guardatelo attentamente perché contiene uno svarione numismatico. Ce lo racconta Vladimir Clain Stefanelli sulla rivista Numismatica del 1948: non so se dipenda dal doppiaggio o dal dialogo originale, ma sta di fatto che l’Angelo (Cary Grant) che scende sulla terra, nel film La moglie del vescovo, per aiutare, dice lui, un vescovo, il quale, per appartenere ad una delle tante sette protestanti, dispone anche di una bella moglie (Loretta Young), non conosce la numismatica.
Infatti, durante l’azione, un sedicente professore di storia che, afferma, ha insegnato perfino a Vienna e sta scrivendo una poderosa opera sulla storia dell’Impero romano, tira fuori dalla tasca una moneta antica e la consegna, quale obolo, alla moglie del vescovo per la costruzione di una nuova cattedrale. Ad un certo momento l’inviato del Signore, parlando di quella moneta (nella quale qualsiasi dilettante di numismatica romana avrebbe subito riconosciuto un comunissimo sesterzio di Traiano) assicura il professore che, viceversa, trattasi dell’unico esemplare rimasto di una moneta battuta in soli 100 esemplari nientemeno che da Giulio Cesare per pagare non ricordiamo bene quale debito della sua amica Cleopatra. E questa storiella viene così, su due piedi, accettata dall’illustre professore ed inserita nel famoso libro che sta scrivendo.
Non mi stupisce l’ignoranza del professore: purtroppo ce ne sono tanti come lui in giro per il mondo; ma è veramente deplorevole che gli angeli inviati dal Signore negli studi di Hollywood siano così incompetenti in materia numismatica. Ci consola il pensiero che si tratta, però, di angeli… protestanti; e ci piace sperare che un autentico serafino o cherubino cattolico romano sarebbe stato più documentato in fatto di storia antica.