Il viaggio attraverso le testimonianze della flora e della fauna nell’arte inizia con le tradizionali monete d’oro, a nominali di 20 e 50 euro, dedicate al patrimonio artistico romano. Il pezzo da 20 euro, modellato e inciso da A. Masini, propone al dritto una composizione delle vestigia dell’antica città di Pompei. Sul rovescio è invece raffigurato un particolare dell’affresco ritrovato nella Casa del Bracciale d’Oro.
I resti della domus vennero alla luce dagli scavi di Pompei (insula occidentalis 42), alla fine degli anni settanta, il nome è stato attribuito per il rinvenimento del corpo di una donna con al polso un raffinato bracciale d’oro di grosse dimensioni. Dallo scavo è anche emerso un notevole affresco, databile tra il 30 e il 35 d.C., in III stile, collocabile tra l’età di Tiberio e quella di Claudio, che raffigura un giardino con piante, uccelli riconoscibili ed arredi da giardino quali piastrini decorativi e fontane. La pittura presenta una forte connotazione dionisiaca per la presenza di Sileni, Menadi, ed anche per l’ampia diffusione di tralci di edera e di vite con grappoli di uva. Nella pittura romana la rappresentazione di giardino fu uno dei soggetti più significativi e sviluppata come decorazione parietale; l’esempio più noto, è forse la Casa dei Cubicoli Floreali a Pompei, ma per raffinatezza di esecuzione e naturalismo si distingue anche la Casa del Bracciale d’Oro. Il decreto 29 luglio 2011 definisce le modalità di acquisto della moneta d’oro da 20 euro della serie “Flora nell’Arte”, millesimo 2011: i 1.500 pezzi emessi, in versione proof., hanno corso legale dal 4 agosto e si potranno acquistare fino al 6 febbraio 2012, al prezzo di 291,00 euro.
Il pezzo in oro da 50 euro 2011, della serie “Fauna nell’Arte”, firmato da V. de Seta, presenta al dritto la testa elmata di Roma (ripresa dal denario romano), mentre al rovescio è raffigurato un gatto che sta per afferrare un volatile, particolare di un mosaico conservato al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma. Questo mosaico è stato ritrovato in una villa di epoca romana, della fine del I secolo d.C., rinvenuta, nel 1939, nell’area che oggi corrisponde alla Cecchignola, in esso è raffigurato un gatto, un volatile e due anatre. Le monete hanno corso legale dal 18 luglio 2011 e si potranno acquistare fino al 18 gennaio 2012, al prezzo di 680 euro cadauna, mille gli esemplari coniati.
Segue: articolo completo in formato PDF da Panorama Numismatico nr. 266 – ottobre 2011