Elogio della numismatica Elogium Nummophiliae
Tutto l’Elogio della numismatica è un brillante e vivace intarsio di citazioni e riferimenti culturali, di pensieri e di ricordi che ci mostrano con quanto patos, con quanta passione e coinvolgimento Damiano Cappellari, vero nummofilo e nummologo, si occupi di monete. Non c’è da aspettarsi un manuale per collezionisti, un freddo e austero elenco di monete, un saggio di numismatica ma, semplicemente, uno strumento che funge da stimolo a interrogarsi sulla propria passione. Volume scritto in difesa di chi ama le monete in quanto tali, per la loro storia e antichità, per la loro bellezza e il loro fascino, per le mille avventure che racchiudono, per le casualità sorprendenti e le circostanze imprevedibili che esse ci possono raccontare, basta saper leggere e interpretare gli indizi che spesso ci forniscono. Non più gelidi oggetti di un collezionismo votato solo all’aspetto economico d’investimento ma tondelli metallici palpitanti, vivi, capaci di raccontar splendide storie a tutti coloro che avranno tempo e voglia di prestar loro attenzione.
L’autore, attraverso 44 capitoli, ci guida nell’appassionante mondo dei nummi. Gruzzoli nelle case, quanti tipi di monete… (assorellate senza ritegno), Numismagica, Capogiri numismatici: setacciate tutto…, Tromp l’oil numismatici (periodizzazioni storico nuimismatiche), Biciclette Numismatiche, Il nudo d’arte nelle monete, Dove vivevano le monete?, sono alcuni dei paragrafi del volume dove, in un susseguirsi di immagini, aforismi, aneddoti, idee, domande e considerazioni personali dell’autore, si racconta la passione che pervade il collezionista di monete. Un libro da gustare, abbandonandosi al piacere del ritmo pressante delle frasi, delle citazioni, in un vortice di pensieri, in un susseguirsi di vive emozioni. Qualche esempio. I ricordi di quand’era ragazzino, dei pomeriggi trascorsi con un anziano del suo paese, un certo Marion, ad ammirare monete di ogni tipo ed epoca, ad ascoltare racconti di fantastici marenghi d’oro passati per le sue mani nodose. Fu proprio il Marion a regalare un’aquiletta d’argento di Vittorio Emanuele III all’autore che, ancora oggi, la conserva con grande soddisfazione. I pensieri evocati dalla prima moneta acquistata da Cappellari, a dodici anni, un argenteo conio da 5 lire di Vittorio Emanuele II del 1874. L’autore ci trasmette la frenesia che lo ha accompagnato nel cercare di scoprire tutto su quel pezzo del “Re Galantuomo”. La percezione del tempo: i cento anni della moneta erano percepiti, all’epoca, come un tempo lunghissimo, un vero abisso temporale. Ma oggi, dopo trent’anni che l’autore la conserva, la percezione del tempo è cambiata… Tutto questo ci fa riflettere. Mi sono tornate alla mente le sensazioni che ho provato nell’avere fra le mani i miei primi tesori, alcuni spiccioli in rame di Vittorio Emanuele III, in verità decisamente usurati, che mi furono regalati da mio nonno paterno. Ognuno ha nel profondo del suo cuore il proprio “Marion”, insomma colui che in un qualche modo ha fatto scattare l’amore per le monete dando inizio alla passione che, ancora oggi, mi… scusate, ci pervade.
L’autore evidenzia che le periodizzazioni numismatiche non possono ricalcare né le cronologie storiche né quelle artistiche e nemmeno quelle letterarie: lo zecchino veneziano si è ripetuto nella forma e nell’aspetto per oltre 500 anni, da Giovanni Dandolo (1280-1288) fino al centoventesimo e ultimo doge Ludovico Manin (1789-1797), attraversando in questo modo il periodo della storia europea definito Basso Medioevo, il Rinascimento per giungere fino all’epoca Moderna. L’augustale di Federico II di Svevia, nato a Jesi il 26 dicembre 1194 e conosciuto anche con l’appellativo di stupor mundi, secondo la tradizione è classificato come una moneta medievale. Ma è giusto catalogare questa portentosa moneta d’oro assieme ai grossi d’argento scodellati, battuti in modo approssimativo su sottili lamine, che erano usati in pieno Medioevo? Il tallero di convenzione (Konventionstaler) di Maria Teresa d’Austria, datato 1780, è stato coniato ripetutamente per il Levante, sempre con la stessa data, da numerose zecche, ad esempio Firenze, Venezia, Londra, Vienna, Praga, Milano, Bombay, Roma, Bruxelles. L’Italia nel periodo 1935-1939 ne coniò oltre 19 milioni di pezzi. Il tallero, fino al 1962, ha avuto corso legale nello Yemen e, fino al 1970, nell’Oman. Una moneta sempre uguale a sé stessa, ben accetta anche in paesi non europei, che ha attraversato l’età Moderna e quella contemporanea, passando dal feudalesimo moderno al secondo dopoguerra. E come la mettiamo con le periodizzazioni storiche? Cosa dire dell’incredibile varietà del circolante che si poteva trovare nei gruzzoli conservati nelle case di nobili e di borghesi nel XIX secolo? Monete francesi, austriache, italiane, pontificie; monete di nuovo o vecchio conio emesse da autorità ormai defunte come la Serenissima Repubblica di Venezia; svanziche, talleri, crocioni imperiali, scudi papali, zecchini, pezze di Spagna, insomma risparmi che parlano svariate lingue e pacificamente convivono.
Spendere quattrini per comprare quattrini? Ma a quale pro? Chi leggerà Elogio della numismatica avrà modo di trovare una risposta, di scoprire o riscoprire la bellezza, di soffermarsi a meditare, di provare stupore davanti all’enorme numero di pensieri che un semplice tondello di metallo coniato, anche se consunto, può far scaturire. La conoscenza e la ricerca nascono dalla meraviglia. Si tratta quindi di un libro che saprà stimolare riflessioni insolite e, forse, accrescere l’interesse per la nostra storia, la nostra cultura ma, anche, il rispetto e il fascino delle culture altrui, in un miscuglio eterogeneo di popoli, di conoscenze, di costumi, di saggezze. La lettura del volume è decisamente piacevole in quanto ricco di citazioni, di curiosità e di spunti di meditazione; lo consiglio caldamente a tutti partendo, ovviamente, dagli appassionati però anche ai neofiti oppure a chi è completamente digiuno di numismatica che, in questo modo, avranno l’occasione di scoprire un nuovo mondo pieno di fantastiche e innumerevoli curiosità, un’arte meravigliosa e forse, perché no, di trovare come mentore proprio il “Marion”.
Damiano Cappellari
ELOGIO DELLA NUMISMATICA – Elogium Nummophiliae
Edizioni Albo Versorio
Milano 2015
pp. 200
14,8 x 21 cm
20,00 euro