Da molti anni l’Akademie des Wissenschaften austriaca sta portando avanti un ambizioso progetto volto a pubblicare un corpus della monetazione imperiale romana chiamato Moneta Imperii Romani (MIR). L’uscita di questi volumi di diversi autori ed in lingua tedesca, è molto saltuaria e non ordinata cronologicamente. Ricordiamo, per esempio, l’uscita del volume su Aureliano (il MIR 47) uscito nel 1993 a cura di Robert Göbl e quello di Michael Alram su Massimino il Trace (il MIR 27) del 1989. Se non andiamo errati l’ultimo uscito dovrebbe essere stato quello di Robert Göbl del 1999 su Valeriano I, Gallieno, Regaliano, Macriano e Quieto (MIR 36, 43, 44).
In pratica la serie MIR, che ha un suo omologo anche per la monetazione bizantina, vorrebbe affiancare, oppure sostituire, il RIC inglese divenuto nel corso degli anni sicuramente obsoleto in molte sue parti che sentono moltissimo il peso degli anni: in particolare i volumi dedicati al periodo degli Antonini o quelli che vanno da Valeriano alla riforma di Diocleziano ormai sono del tutto superati anche se sempre citati nelle bibliografie.
Questo lavoro sulla monetazione di Traiano, comprendente anche quelle a nome di Plotina, Marciana e Matidia nonché la emissioni di restituzione dei denari di età repubblicana, rappresenta l’ultimo tassello di questa serie MIR e sicuramente affrontare questo argomento per l’autore non sarà stato certo semplice. Si sono infatti dovuti affrontare quasi vent’anni di produzione monetaria piuttosto lineare nel suo complesso e senza sostanziali variabilità ma estremamente abbondante nella quantità. Le monete di Traiano infatti sono sicuramente tra le più comuni dell’Impero e sono assai ben rappresentate nelle collezioni pubbliche e nei cataloghi di vendita per cui immaginiamo l’impressionante quantità di materiale raccolto. Sono infatti oltre 24.000 le monete censite in questo studio, tutte ordinate cronologicamente per emissione (e non per metalli come fa il RIC).
Il volume è suddiviso in due tomi. Nel primo si trova tutta la parte descrittiva con l’introduzione storica e quella più strettamente numismatica volta a spiegare le ragioni delle scelte fatte nell’ordinamento cronologico. Infatti questa monetazione solo all’apparenza può sembrare di facile comprensione in quanto necessita di un attento studio per cercare di determinare la cronologia interna ad alcune emissioni genericamente contraddistinte da COS V e COS VI. Appositi capitoli sono riservati all’organizzazione della zecca di Roma nel periodo ed ai tipi di busto che si possono incontrare, specialmente nei sesterzi, e della loro ragion d’essere.
Segue il catalogo vero e proprio dove ogni emissione viene accuratamente descritta con la singola indicazione delle varianti e della loro collezione d’appartenenza. Davvero formidabile è l’apparato iconografico distribuito su 156 belle e nitide tavole con l’illustrazione di ogni singola variante citata. Le tavole sono tutte concentrate nel secondo tomo insieme agli indici ed alle tavole di concordanza col RIC.
Questo volume del MIR perciò diventerà il riferimento principale per la monetazione traianea in quanto il volume del RIC corrispondente ormai risente moltissimo degli anni. Una nota potisitiva per coloro che hanno scarsa dimestichezza con la lingua tedesca è il fatto che il citato ricchissimo apparato iconografico permette di arrivare facilmente alla classificazione di ogni tipo monetario.
B. Woytek
DIE REICHSPRÄGUNG DES KAISERS TRAIANUS (98-117)
Verlag der Österreichischen Akademie des Wissenschaften
Vienna 2010
21 x 30 cm – 2 voll.: vol. I X + 578 pp., vol. II 586-682 pp., IX + 156 tavv.
136 Euro
Per informazioni:
www.oeaw.ac.at