di Giuseppe Carucci – da Panorama Numismatico 239/aprile 2009
UNA STORIA DAL MEDIOEVO ALL’ETA’ MODERNA DELLA MONETA VISTA SOTTO IL PROFILO ARTISTICO
Imprimendo il suo marchio su un pezzo di metallo, cioè sulla moneta, lo Stato mirava non solo a garantire il peso e la purezza del metallo, non solo a usare la moneta come mezzo di comunicazione di massa, ma anche a coniare monete belle, soprattutto quelle in oro e argento. Lo splendore dell’oro e lo scintillio dell’argento diventano di per sé equivalenti a dindicatori di bellezza. Le monete furono usate anche come decorazioni di capi di vestiario e di vasellame. Alla figura 1 è riportato un dettaglio di un abito femminile tradizionale di una popolazione del Volga fatto di monete cucite nel tessuto. Le monete qui presenti abbracciano un periodo cronologico da Ivan il Terribile fino alla metà del XIX secolo. A partire dal Rinascimento divenne moda in Europa abbellire coppe d’oro e d’argento con monete saldate sulla superficie dell’oggetto.
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