Articoli e studi di numismatica di vari argomenti che riguardano monete e medaglie antiche e moderne.
Il Premio “Biblionumis” per la ricerca numismatica è stato assegnato alla memoria dell’ingegner Ermanno Winsemann Falghera in un’emozionante cerimonia tenutasi il 29 giugno 2024 nella storica Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Il professor Luca Lombardi, fondatore e organizzatore del Premio, ha introdotto il conferimento ripercorrendo la sua storia: lanciato nel 2017 e ufficialmente inaugurato nel 2018, il concorso ha l’obiettivo di celebrare e promuovere quanti hanno contribuito significativamente al progresso degli studi numismatici. Particolare enfasi è stata data al prestigioso elenco dei premiati delle sette edizioni, specificando come questi studiosi rappresentino un pantheon di eccellenza, un termine certamente evocativo che mette in risalto il loro eccezionale contributo nel campo della numismatica. Ciascuno di essi, infatti, ha arricchito la disciplina con approfondimenti e ricerche pionieristiche capaci di ridefinire la comprensione delle monete studiate. (altro…)
CRISTO IN MAESTÀ, STANTE BENEDICENTE, STANTE CON IL GLOBO CRUCIGERO, A MEZZO BUSTO, NELL’ATTO DI USCIRE DAL SEPOLCRO; MARIA SEDUTA IN TRONO COL BAMBINO, A MEZZA FIGURA, IL TEMA DELL’ANNUNCIAZIONE; L’APOSTOLO MARCO IN PIEDI O SEDUTO MENTRE CONSEGNA AL DOGE IL VESSILLO; IL LEONE MARCIANO RAMPANTE, GRADIENTE, IN SOLDO O IN MOLECA; SANTA GIUSTINA STANTE CON IL PETTO TRAFITTO DA UN PUGNALE, DA SOLA O MENTRE INCORONA IL LEONE ALATO. SONO LE IMMAGINI ATTINENTI LA SFERA RELIGIOSA INCISE SULLE MONETE VENEZIANE.
Il presente articolo ha per oggetto i santi e le altre figure religiose presenti sulle monete coniate dalla Serenissima. Si premette che non saranno repertoriate tutte le monete con soggetti religiosi, praticamente tutta la produzione di Venezia che, partendo dalle emissioni imperiali per arrivare a quelle dogali, interessa un intervallo di quasi mille anni, ma solamente le varie tipologie. Inoltre non saranno presi in considerazione i soggetti religiosi raffigurati sulle oselle, sulla monetazione anonima per Venezia e i suoi possedimenti, sui multipli in oro di ostentazione da 10 a 105 zecchini, pezzi enormi che possono arrivare a pesare oltre 300 grammi.
Segue: articolo completo in formato pdf tratto da Panorama Numismatico nr.311 – Novembre 2015
di Michelangelo Bonì e Davide Maria Gabriele
IL RITRATTO CONSERVATO AL MUSEO PEPOLI DI TRAPANI E LE ATTIVITÀ DEL SICILIANO REALE ISTITUTO D’INCORAGGIAMENTO DI ARTI E MANIFATTURE.
Recenti e nuove scoperte per completare il mosaico della sua attività medaglistico-incisoria
Ricostruire la vita di un uomo, un artista, un genio non è cosa semplice. Ancor meno quando la vita di quest’uomo è andata obliata, forse dolosamente dimenticata, per quasi due secoli. Ridargli dignità è un atto profondo, una vittoria senza eguali, ancor di più se con quest’uomo condividi i luoghi natii, le strade assolate, le facciate secche delle chiese, il mare che ancora continua a scontrarsi con gli scogli. Rendere omaggio ad un conterraneo è qualcosa di unico, quasi magico, che vi lega per sempre.
Per tal motivo questo lavoro, seppur breve, vuole essere un tributo a un vincolo ormai inscindibile che porta, quasi spasmodicamente, ad una continua ricerca di nuovi tasselli di luce.
di Luigi Fedrighelli
DISCENDENTE DI FAMIGLIE ILLUSTRI, IL CARDINALE ALBANI FU UN ABILE DIPLOMATICO CHE SI MANTENNE FEDELE A UN INDIRIZZO MODERATO FAVOREVOLE ALLA CURIA ROMANA E A UNA POLITICA FILOAUSTRIACA.
Giuseppe Andrea Albani nasce a Roma il 13 settembre 1750 da Orazio Albani, principe di Soriano, e dalla nobilissima Marianna Cybo Malaspina. Entrambe le famiglie, di alto lignaggio, quella dei Cybo anche di antichissima origine, possono annoverare tra i loro antenati due pontefici: Clemente XI Albani (n. a Urbino nel 1649 – m. a Roma nel 1721) e Innocenzo VIII Cybo (n. a Genova nel 1432 – m. a Roma nel 1492).
La famiglia Albani si tramanda provenga dall’Albania, dalla quale prese il cognome, emigrando in Italia all’epoca della conquista turca nel XV secolo. In particolare, Michele Laçi e i suoi due figli Filippo e Giorgio, che avevano combattuto contro gli ottomani nell’esercito di Giorgio Castriota Scanderbeg in Albania, nel 1464 dovettero lasciare il loro paese per l’Italia, dove furono accolti da Federico di Montefeltro, duca d’Urbino. Presero il cognome Albanesi, in omaggio al luogo di origine degli antenati, che poi mutarono in Albani.
Segue: articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.302 – Gennaio 2015 (numero esaurito).
LA BELLEZZA DI UN MEDAGLIERE OTTCENTESCO CONSERVATO A CAMBRIDGE COLPÌ PARTICOLARMENTE GIANCARLO SILINGARDI, AL PUNTO DA REALIZZARNE PERSONALMENTE UNA COPIA CON QUALCHE VARIANTE.
Nel Department of Coins and Medals del Fitzwilliam Museum di Cambridge si conservano, tra le molte meraviglie, anche alcuni medaglieri pregiati di forme diverse. (altro…)