Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
di Federico De Luca
UN’INEDITA PANORAMICA DELLE MONETE ANTICHE CHE HANNO UNA RELAZIONE DIRETTA O INDIRETTA CON IL TERREMOTO.
Il terremoto: un nemico terribile, feroce e sanguinario che da sempre ha afflitto l’umanità. Se ne sta nascosto nelle viscere della Terra a dormire per anni, secoli ma poi riemerge all’improvviso, pazzo di furore, a seminare morte e distruzione. Pochi minuti di caos primordiale e dopo, oggi come duemila anni fa, il risultato è sempre lo stesso: paesi e città sventrate, case violate, vite spezzate e, nei superstiti, esistenze sconvolte. (altro…)
In numismatica gli errori di conio e le varianti sono particolarmente studiate e ricercate dai collezionisti. Al giorno d’oggi le monete prodotte a macchina sono tutte uguali ad eccezione di eventuali errori e difetti di conio. Nel passato, quando invece la battitura avveniva a mano con possenti colpi di martello, ogni pezzo era diverso dagli altri e le varianti erano innumerevoli. Proprio per questo la numismatica è una scienza che può sempre riservare gradite e inaspettate sorprese.
Con l’avanzare della tecnologia gli errori e le varietà sono notevolmente diminuiti rispetto al passato. Il loro numero è invece alto quando le coniazioni sono fatte in modo affrettato e caotico, senza prestare la dovuta attenzione alla preparazione dei conii, urgenza che in genere si ricollega a momenti storici particolari, di forte instabilità sia politica che economica. Come, ad esempio, le innumerevoli varianti per forma delle lettere, diversa spaziatura, punteggiatura, grandezza della testa del re, dimensione dell’arma, ornamenti, della piastra da 120 grana in argento di Ferdinando II di Borbone (1830-1859) per Napoli; oppure le varianti a partire dai due tipi fondamentali, con o senza l’alberello della libertà, che si caratterizzano per il diverso panorama della città, raffigurato ai piedi della Madonna di san Luca, impresso sugli scudi da 10 paoli d’argento del governo popolare di Bologna (1796-1797).
di Gianni Graziosi
Il córso Angelo Mariani (1838-1914), nato il 17 dicembre a Pero-Casevecchie (Corsica), fu un chimico e preparatore farmaceutico dotato di un notevole spirito imprenditoriale, inventore di una celebre bevanda tonica, a base di vino alla cocaina, commercializzata nel 1863 con il nome di Vin Mariani. Il prodotto ottenne grande successo in tutta Europa e rese ricco e famoso il suo creatore. La cocaina, un alcaloide con formula bruta C17H21NO4, è uno stupefacente che agisce sul sistema nervoso e si estrae dalle foglie della pianta della coca (Erythroxylum coca), un arbusto originario delle regioni tropicali centrali e nord-occidentali dell’America del Sud, che ha foglie alterne di un verde intenso. I principali produttori di coca sono la Colombia, la Bolivia, il Perù e il Brasile.
L’abitudine di masticare foglie di coca mescolate ad una sostanza alcalina, per facilitare l’estrazione del principio attivo, è una pratica che risale alle civiltà precolombiane ed è, ancora oggi, diffusa nei paesi andini. I più antichi reperti archeologici, attestanti l’impiego delle foglie di coca fra le popolazioni sudamericane, sono datati al 6.000 a.C. La cocaina estratta per effetto della masticazione passa nella saliva e viene lentamente assorbita attraverso la mucosa della bocca. Gli effetti compaiono lentamente e durano qualche ora. Masticare foglie di coca allevia i sintomi della fame, aumenta la forza e la resistenza fisica, riduce le difficoltà respiratorie a grandi altezze. La crescita della produzione e del consumo risale al XVI secolo e fu opera degli spagnoli. Le foglie di coca venivano fatte masticare agli schiavi indigeni, che lavoravano nelle miniere d’argento di Potosí (Bolivia), per dare loro maggior resistenza alla fatica e ridurre gli effetti della fame e della sete, tutto al fine di incrementare la produzione. Con l’argento estratto vennero coniati anche i famosi pezzi da otto real (real de a ocho o peso de ocho) che si riconoscono dal segno impresso dalla zecca di Potosí, il monogramma P, T e S: la moneta, pesante circa 27,4 g, era pure denominata dollaro spagnolo.
Qualche tempo fa un collezionista toscano mi disse che un suo amico, anch’esso collezionista, gli aveva raccontato di un episodio capitatogli quando, durante l’ultimo conflitto mondiale, precisamente nel settembre 1943, era di stanza a Brindisi come soldato presso l’aeroporto di Brindisi. Questo episodio riguarda la collezione reale e fornisce una versione del tutto nuova rispetto a quanto noto finora.
Articolo completo in formato pdf, articolo richiesto da un nostro lettore, tratto da Panorama Numismatico 124/novembre 1998
L’infernale mondo di Plutone
L’esplorazione robotica del sistema solare ha visto, il 14 luglio 2015, lo storico fly-by, da parte della sonda New Horizons, del lontanissimo pianeta nano Plutone, incontro avvenuto dopo un viaggio durato quasi 10 anni e un percorso di circa 5 miliardi di km. Plutone, a causa dell’elevata eccentricità del periodo orbitale, che dura 247,68 anni terrestri, viene a trovarsi ciclicamente più vicino al Sole rispetto a Nettuno, come è successo tra il 1979 e il 1999. La scoperta del pianeta venne fatta, il 18 febbraio 1930, dall’astronomo statunitense Clyde Tombaugh che lo individuò su fotografie scattate all’Osservatorio Lowell (Flagstaff in Arizona). La sonda spaziale trasporta una parte delle ceneri del suo scopritore, un commovente omaggio all’astronomo scomparso nel 1997. L’urna che le contiene ha la seguente iscrizione: «Qui ci sono i resti di Clyde W. Tombaugh, scopritore di Plutone e della Terza Zona del Sistema Solare. Figlio di Adelle e Muron, marito di Patricia, padre di Annette e Alden, astronomo, insegnante, freddurista, amico. Clyde Tambaugh 1906-1997». Le sue ceneri saranno, almeno per il momento, gli unici resti umani a volare fino alla Fascia di Kuiper e, nel tempo, a lasciare il nostro sistema solare. Su New Horizons sono state collocate anche due monete, per la precisione due pezzi da un quarto di dollaro, uno del Meryland e l’altro della Florida, a ricordo della missione. Nel 2006, con una risoluzione dell’Unione Astronomica Internazionale, il nono pianeta è stato “declassato” al ruolo di pianeta nano e scelto come elemento di riferimento della classe di oggetti in orbita attorno al Sole al di là di Nettuno. I cosiddetti oggetti transnettuniani (TNO), denominati ufficialmente plutoidi, come Eris (personificazione della discordia nella mitologia greca), Haumea (dea hawaiana della fertilità), Makemake (divinità della creazione nella mitologia pasquense), corpi celesti scoperti rispettivamente nel 2005, 2004 e 2005.