Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Allestita da Andrea Quarti con la collaborazione di Renzo Bruni e la sponsorizzazione dell’amministrazione locale, dal 30 ottobre al 28 novembre 2010, a Bondeno di Ferrara, è possibile visitare una mostra dal titolo “SALVADANAI & RISPARMIO – tradizione culturale, funzione pedagogica, fattore di sviluppo economico e di progresso della società” che, come si può ben intuire, si pone l’obiettivo di illustrare al visitatore (con particolare attenzione ai giovani in età scolare) il fenomeno-concetto del risparmio raccontando nascita (agli inizi dell’800 in concomitanza con la creazione delle prime Casse di Risparmio), evoluzione e sviluppo mondiale di tale pratica, con particolare risalto all’importantissimo ruolo dell’Italia in tale ambito (si pensi che il primo Congresso sul risparmio fu celebrato per iniziativa e organizzazione tutte italiane, ndr).
Che le monete e le banconote fossero, a volte, vere opere d’arte è cosa risaputa e nota, ma che potessero essere il mezzo attraverso cui anonimi “artisti” di tutto il mondo danno libero sfogo e visibilità alla loro fantasia creativa è certamente cosa meno conosciuta. Sicuramente oggi esistono molti più metodi di espressione individuale, rispetto a qualsiasi altro periodo storico, ed alcuni hanno pensato bene di utilizzare pure il denaro.
Una interessante notizia ci viene fornita dall’architetto Alberto Morselli di Scandiano (RE) appassionato ricercatore di storia reggiana.
Il 19 dicembre 1411 il podestà di Reggio, Giacomo dei conti di Panico, condanna a morte al rogo maestro Paolo da Bologna, contumace, residente nel castello di Levizzano di Baiso (castri Livizani episcopatus Regii) fabbricatore di monete false, che da tempo opera nel detto castello di Levizzano ad peticionem del nobile Paolo da Fogliano figlio del fu Barba da Fogliano da Montebabbio. Le monete falsificate erano ducati e fiorini d’oro nonché pegioni ed altre ancora (monetam falsam stampitam tam in formam ducatorum et florinorum auri quam in formam pichionum et aliarum monetarum). Archivio di Stato di Reggio Emilia, Giudiziario, sentenze e condanne.
La stampa britannica ha dato ampio risalto ad una importantissima scoperta di carattere storico-numismatico. In aprile, nel sud-ovest della Gran Bretagna, un appassionato ricercatore col metal detector ha trovato una grande giara strapiena di monete romane sepolta ad appena 30 centimetri sotto la superficie. Resistendo alla tentazione di far tutto da sé, ha avvertito le autorità cosicchè la giara è stata recuperata con tutte le cautele del caso salvandone l’integrità ed il contesto archeologico. Una volta esaminate le monete si è appurato che erano ben 52.500 per un peso di circa 160 chilogrammi! A giudicare dalle fotografie pubblicate sulla stampa si trattava in prevalenza di antoniniani romani della seconda metà del III secolo. Abbiamo notato i soliti nomi del periodo, in particolare Probo e Caro, ma anche emissioni cosiddette galliche a nome dei Tetrici. A giudicare dalla prima impressione non si è trattato di un tesoro di grande pregio perché questi antoniniani dovevano essere di bassissima mistura se non proprio di rame. Presenti anche monete a nome dell’usurpatore Carausio che infatti ebbe la sua sede nell’isola. Tra queste la stampa ha pubblicato le foto di esemplari davvero spettacolari.
Quaderni di Panorama Numismatico – di Francesco di Rauso e Gionata Barbieri – da Panorama Numismatico nr.248/Febbraio 2010
Elia Pulcheria, Santa ed imperatrice dell’Impero Romano d’Oriente, è la protagonista di una medaglia coniata nella zecca di Napoli nel 1862, nella quale sono nascosti dei particolari a dir poco equivoci per il momento storico in cui venne realizzata.
Nel corso di questo articolo discuteremo, grazie ad alcuni documenti consultati presso i principali archivi napoletani ed altro materiale costituente pronunciamento ufficiale della Chiesa, per quali motivi Ella venne venerata a Napoli in quel periodo e, soprattutto, perché un incisore napoletano di nome Luigi Arnaud abbia inciso questo conio.
Iniziamo con la descrizione sintetica della medaglia, poi passeremo ad una panoramica storico-numismatica che intende rammentare ai lettori chi era Elia Pulcheria.