Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Il cardinale Latino Orsini mentre incorona Ferdinando I d’Aragona. Scultura di Benedetto da Maiano 1485.
di Gionata Barbieri – da Panorama Numismatico nr.258 / gennaio 2011
IL FENOMENO DELLA FALSIFICAZIONE DEL MONETATO FU LARGAMENTE DIFFUSO: ECCO DEGLI OGGETTIVI RISCONTRI DIMOSTRATIVI.
In molte opere inerenti la monetazione catalano-aragonese napoletana (alcune delle quali riportate in bibliografia) spesso si fa riferimento alla presenza nel circolante monetario di una cospicua quantità di falsi, tipicamente imitante il nominale più basso ma anche il più diffuso tra le masse popolari, ossia il cavallo.
Il cavallo fu coniato per la prima volta nel 1472, con ordine inviato alla Regia Camera il 16 febbraio da parte di Ferdinando I (o Ferrante, regnabat 1458-1494), ma il successo e la fama della moneta, già riscossi quasi subito dopo la sua coniazione, portarono a tentativi di falsificazione sia nei territori del regno napoletano che nelle aree confinanti.

Un cosiddetto ventino con l’esagono mal coniato. Si vede infatti chiaramente l’impronta della moneta sottostante dell’età di Umberto I. Qualcuno disse che ne furono coniati anche in platino.
Sfogliare le vecchie riviste di numismatica è sempre uno spasso. Ecco per esempio cosa abbiamo trovato nel numero di novembre-dicembre 1952 di Italia numismatica. Si tratta di due dicerie riguardanti la zecca di Roma.
La prima riguardava il fatto che nel nichelio delle monete da 20 centesimi del 1920 vi fosse addirittura del platino.
Allestita da Andrea Quarti con la collaborazione di Renzo Bruni e la sponsorizzazione dell’amministrazione locale, dal 30 ottobre al 28 novembre 2010, a Bondeno di Ferrara, è possibile visitare una mostra dal titolo “SALVADANAI & RISPARMIO – tradizione culturale, funzione pedagogica, fattore di sviluppo economico e di progresso della società” che, come si può ben intuire, si pone l’obiettivo di illustrare al visitatore (con particolare attenzione ai giovani in età scolare) il fenomeno-concetto del risparmio raccontando nascita (agli inizi dell’800 in concomitanza con la creazione delle prime Casse di Risparmio), evoluzione e sviluppo mondiale di tale pratica, con particolare risalto all’importantissimo ruolo dell’Italia in tale ambito (si pensi che il primo Congresso sul risparmio fu celebrato per iniziativa e organizzazione tutte italiane, ndr).
Che le monete e le banconote fossero, a volte, vere opere d’arte è cosa risaputa e nota, ma che potessero essere il mezzo attraverso cui anonimi “artisti” di tutto il mondo danno libero sfogo e visibilità alla loro fantasia creativa è certamente cosa meno conosciuta. Sicuramente oggi esistono molti più metodi di espressione individuale, rispetto a qualsiasi altro periodo storico, ed alcuni hanno pensato bene di utilizzare pure il denaro.
Una interessante notizia ci viene fornita dall’architetto Alberto Morselli di Scandiano (RE) appassionato ricercatore di storia reggiana.
Il 19 dicembre 1411 il podestà di Reggio, Giacomo dei conti di Panico, condanna a morte al rogo maestro Paolo da Bologna, contumace, residente nel castello di Levizzano di Baiso (castri Livizani episcopatus Regii) fabbricatore di monete false, che da tempo opera nel detto castello di Levizzano ad peticionem del nobile Paolo da Fogliano figlio del fu Barba da Fogliano da Montebabbio. Le monete falsificate erano ducati e fiorini d’oro nonché pegioni ed altre ancora (monetam falsam stampitam tam in formam ducatorum et florinorum auri quam in formam pichionum et aliarum monetarum). Archivio di Stato di Reggio Emilia, Giudiziario, sentenze e condanne.