Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
UN PRETESTO POETICO E DOTTO PER INDICARE LA RADICE UNITARIA DELLO STATO ITALIANO
Post occasum Urbis è una trilogia scritta da Pascoli nel 1907. Si compone di tre poemetti: Solitudo, Sanctus Theodorus e Pallas, incentrati sul tema della decadenza di Roma. Roma appare una città ormai distrutta, abbattuta, deserti e abbandonati sono i luoghi, simbolo dell’antico splendore, usurpati da nuovi culti.
Recentemente la zecca austriaca ha emesso il quinto conio della serie “Racconti e leggende dell’Austria” dedicato al Lindwurm di Klagenfurt, cittadina della Corinzia bagnata dal lago Wörth. La moneta, 10 euro 2011 in argento (16,00 g), presenta, al dritto, la fontana Lindwurm collocata nella piazza centrale della cittadina con la statua di Ercole; sull’altro lato è raffigurata la scena della cattura del mostro. La famosa fontana del drago, risale al 1590, probabilmente fu scolpita da Ulrick Vogelsand, successivamente, nel 1636, venne aggiunto Ercole. Essa raffigura il Lindwurm, l’animale emblema di Klagenfurt, e la sua costruzione è da ritenersi collegata alla saga di fondazione della città secondo la quale un gruppo di uomini coraggiosi riuscì ad uccidere un drago maligno che viveva nella zona e terrorizzava i viandanti mentre attraversavano il fiume e le paludi.
ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI SU LE MONETE COMMEMORATIVE DELL’UNITA’D’ITALIA
La più antica rappresentazione dell’Italia è sicuramente quella che fu scelta dai socii italici sulla loro moneta. I socii si erano ribellati al potere centrale di Roma dopo aver tentato più volte di ottenere gli stessi privilegi dei Romani derivati dalla concessione della cittadinanza. Inascoltati, avevano dichiarato guerra a Roma nel 91 a.C. ed avevano stabilito il quartiere generale delle operazioni nelle aree interne del Sannio, tra Corfinium, Pietrabbondante e Boviano.
Incredibile, stupefacente, inverosimile!!! Ma la notizia ha fatto il giro del mondo: la zecca australiana di Perth, leader del mercato numismatico mondiale, ha prodotto la più grande moneta d’oro. Ispirata alla popolare serie dedicata al canguro australiano celebra i 112 anni di storia della zecca. Il pezzo, realizzato con oro puro al 99,99%, misura 80 cm di diametro e 12 cm di spessore, pesa poco più di una tonnellata. Sì avete letto bene, 1.000 kg oppure, utilizzando un’altra unità di misura, 32.150,7 once troy (ricordo che un’oncia corrisponde a 31,1035 g), il valore nominale è un milione di dollari australiani. Indicazione puramente simbolica in quanto il suo valore intrinseco è pari a circa 41 milioni di euro, il pezzo è già stato valutato più di 60 milioni di dollari australiani (oltre 45 milioni di euro). Da un lato la ciclopica moneta presenta un canguro che salta circondato da raggi di sole stilizzati con attorno la scritta AUSTRALIAN KANGAROO 1 TONNE 9999 GOLD e l’indicazione dell’anno 2012; sull’altro lato si trova la classica effige della regina Elisabetta II. Il primato precedentemente era detenuto dal pezzo in oro purissimo coniato, nel 2007, dalla zecca del Canada, valore facciale un milione di dollari canadesi, il quale pesa solamente, si fa per dire, 100 kg. Anche questa moneta porta la figura di Elisabetta II, mentre sul retro sono raffigurate tre foglie d’acero, simboli del Canada. Nel 2000 pure la Cina ha coniato una grossa moneta in oro da 10 chili.
L’IMMAGINE ALLEGORICA DELL’ITALIA, CHE COMPARE PER LA PRIMA VOLTA SULLE MONETE CONIATE DURANTE LA COSIDDETTA GUERRA SOCIALE (91-87 a.C.); VIENE RIPRESA NEL RISORGIMENTO COME ESPRESSIONE DELL’IDEA DI UNITA’ NAZIONALE. UN VIAGGIO DI OLTRE 20 SECOLI CON UN SIMBOLO CHE HA RAPPRESENTATO E RAPPRESENTA LA NOSTRA PATRIA.
Una bellissima donna vestita d’habito sontuoso, e ricco con un manto sopra, e siede sopra un globo, ha coronata la testa di torri, e di muraglie, con la destra mano tiene un scettro, ovvero un’hasta, che con l’uno, e con l’altra vien dimostrata nelle sopradette Medaglie, e con la sinistra mano un cornucopia pieno di diversi frutti, e oltre ciò faremo anco, che habbia sopra la testa una bellissima stella.