Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Il nome abouquel è quello di una moneta ma non lo troverete nel vocabolario del Martinori, La moneta. Vocabolario generale, Roma 1915. E’ infatti espressione tipicamente francese riportata da viaggiatori transalpini del XVII e XVIII secolo ed è una storpiatura dell’arabo abu kelb dove kelb significa cane. Gli Arabi infatti così chiamavano i talleri olandesi perché, si ritiene, confondessero il leone con un cane. In realtà è probabile che ci fosse, in questa identificazione, anche un certo astio religioso. Nel Corano il cane è considerato un animale impuro ed i Musulmani chiamavano cani i Cristiani (e viceversa). Perciò nell’identificare come un cane con il leone della moneta olandese ci poteva essere anche una connotazione religiosa. Ben volentieri, però, gli Arabi, come gli Occidentali, lasciavano da parte la religione se c’era di mezzo il guadagno! Infatti i talleri olandesi circolavano ampiamente in tutto l’Oriente e nessuno si faceva scrupoli nell’accettarli, l’importante era che fossero del peso e della lega giusti. Cfr. su questa definizione M. Amandry (a cura di), Dictionnaire de numismatique, Parigi 2001, sub vocem.
Molti numismatici conosco le vicende del cosiddetto tesoro di via Alessandrina a Roma.
Era il 22 febbraio 1933 quando, nel corso dei lavori di ristrutturazione di una casa di Roma, appunto in via Alessandrina, venne fuori un vero tesoro composto da monete antiche, medievali, moderne e gioielli. Si scoprì presto che non era il classico ripostiglio antico o medievale. Era stato invece scoperto l’artigianale caveau dell’antiquario romano Francesco Martinetti che in quella casa aveva vissuto dal 1879 al 1895, anno in cui era morto.
Questo favoloso tesoro fu a lungo conteso tra il Governatorato di Roma, gli scopritori e gli eredi del Martinetti. Ad istanza del tribunale di Roma fu redatta una stima sulla base della quale stabilire il valore della quota spettante in particolare ai detti scopritori. Gli appassionati di bibliofilia numismatica certamente conoscono la stampa che fu fatta di questa perizia compilata nel 1942 in particolare dal commerciante Michele Baranowsky. Ne risultarono 2.611 pezzi, di cui 81 gioielli e tutto il resto monete quasi tutte d’oro, 433 monete di zecche italiane, 30 greche, 243 romane e bizantine, ecc. tra cui 1.724 monete non aventi valore numismatico. Stima complessiva: 1.211.671 lire… e 90 centesimi per la precisione.
Sapete che cos’è il piccaglione? Poiché questa è una rivista di numismatica è ovvio che si tratti di una moneta… ma quale?
E’ una moneta molto più comune e facile da individuare di quel che si possa immaginare da questo astruso nome. Piccaglione era infatti la moneta da 2 denari fatta battere a Torino da Carlo Emanuele III e dai suoi successori. Era una moneta di puro rame, la più piccola del sistema monetario inaugurato dallo stesso Carlo Emanuele. Tale voce è menzionata da E. Martinori, La moneta. Vocabolario generale, Roma 1915, sub vocem, il quale risale all’imitazione del pezzo da 3 denari (liard) coniato dal duca Vittorio Amedeo I a Torino e Vercelli (1630-1637); imitazioni fatte nelle zecche di Orange, Avignone, Dombes etc. Questi picallons vennero diffidati nel 1636. Erano di rame imbianchito con argento. In seguito si usò dare questo nome alle monete di rame da 2 denari, es. a quella di Carlo Emanuele III (1730-1773)… In Sardegna si dava il nome di piccaleon al centesimo.
Il nome di piccaglione era usato ancora nell’Ottocento avendolo trovato citato nell’Itinerario italiano ossia descrizione dei viaggi per le strade più frequentate alle principali città d’Italia, sesta edizione, pubblicato a Milano nel 1815.
ESCE IL PRIMO VOLUME DI PROVE PROGETTI E RARITA’ NUMISMATICHE DELLA MONETAZIONE ITALIANA, DEDICATO A CASA SAVOIA.
Nel mese di marzo 2012 è stato pubblicato da Eupremio Montenegro Editore, l’opera Prove e Progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana (dal secolo V al 2002), dedicato alla monetazione di Casa Savoia.
Si tratta di un corposo volume di oltre 600 pagine con una ricca parte introduttiva, il quale che presenta un’accattivante copertina, opera di Giulia Chianese, che rappresenta una giovane Italia con, sullo sfondo, il tricolore con lo stemma Savoia e con la rappresentazione delle lire 5 del 1901.
Il libro si apre con una serie di ringraziamenti; particolarmente sentiti quelli rivolti al numismatico Alberto Varesi, che con grande signorilità, ha messo a disposizione il suo prezioso materiale fotografico. Un sentito ringraziamento è stato rivolto anche a staff e utenti del sito www.lamoneta.it. per la preziosa collaborazione. Segue una breve presentazione dell’opera a cura dell’editore, Eupremio Montenegro, che definisce l’opera un lavoro meticoloso, preciso e innovativo; non a caso, di ogni esemplare menzionato viene riportata la storia di tutte le apparizioni alle aste, i relativi prezzi di aggiudicazione, i riferimenti alle edizioni precedenti e l’inserimento di molte note chiarificatrici rispetto ad enigmi ed incognite fino ad oggi insoluti.
Un cenno particolare va fatto alla disposizione grafica che rende la ricerca facile e veloce grazie alla divisione delle monete in quelle coniate dalla Zecca e quelle emesse dalla ditta Johnson di Milano. I due stabilimenti hanno prodotto una serie infinita di prove e progetti, molte ancora a noi sconosciute, e una parte di queste sono per la prima volta catalogate grazie a un minuzioso lavoro.
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.273 / maggio 2012
Gli amanti del calcio conoscono bene le interminabili discussioni collegate alla regola del fuorigioco, intere trasmissioni sportive sono dedicate a questo argomento. Molti esperti, o supposti tali, esaminano l’azione incriminata da più angolazioni, supportati da super moviole, per arrivare alla conclusione che… l’offside c’era, anzi, forse non c’era. Nel Regolamento del Gioco del Calcio il fuorigioco è disciplinato dalla regola 11: un giocatore si dice in posizione di fuorigioco quando, nel momento in cui un compagno gli passa il pallone, egli si trova al di là della linea del pallone e tra di lui e la linea di porta avversaria non ci sono almeno due giocatori avversari, uno di quali può eventualmente essere il portiere (condizione questa non necessaria). La patria del calcio moderno è considerata la Gran Bretagna dove venne fondata, il 24 ottobre 1857, la prima squadra di calcio della storia: lo Sheffield FC. Ebbene, la Royal Mint ha emesso una moneta da 50 pence 2011, in lega di rame e nichel (peso 8,00 gr., diametro 27,30 mm), con lo scopo di illustrare chiaramente come funziona il fuorigioco. Sul retro del pezzo è raffigurato un disegno simbolico esplicativo al riguardo; l’immagine è stata ideata dal giornalista sportivo Neil Wolfon.