Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Sono da capogiro e veramente impressionanti i contingenti previsti per le emissioni cinesi in oro, con data 2012, della serie Panda, una tra le monete bullion più amate e collezionate. Per i pezzi da un ventesimo (20 Yuan) e un decimo (50 Yuan) di oncia sono previsti 800.000 esemplari, 600.000 invece per il quarto (100 Yuan), la mezza (200 Yuan) e l’oncia (500 Yuan), mentre il pezzo da 5 once (2.000 Yuan) sarà emesso in 5.000 esemplari. Per arrivare infine alla moneta top da 10.000 Yuan che, sebbene pesi un chilogrammo (32,15 once, diametro 90 mm), sarà battuta in 500 esemplari. Per questo motivo la zecca della Repubblica popolare cinese conierà oltre 37 tonnellate d’oro, circa la metà servirà solamente per la produzione del pezzo da un’oncia. Insomma le monete d’oro, anche i pesi massimi, continuano ad essere particolarmente richieste pure come bene rifugio, merito sicuramente del prezzo del biondo metallo che, ultimamente, ha raggiunto quotazioni decisamente alte.
Un passo interessante, tratto da un testo del Settecento di Ottavio Liguoro, Ristretto istorico dell’origine degli abitanti della campagna di Roma, tratta dei modi di falsificare monete e di distinguere monete false da quelle vere. In particolare, l’autore consiglia di saggiarle con la lingua per capire se la patina è genuina.
Liguoro ne scrive trattando della storia di Roma e dei suoi imperatori che lasciorono molte memorie, e precisa una gran quantità di medaglie d’oro, argento, ed in varj metalli. Egli prosegue: Affinché dunque non siate con facilità ingannati, darovi un general saggio di conoscer le vere dalle false medaglie. Per primo le toccarai col bolino, e ritrovandole assai dure, o che facilmente si frangono saran buone. La patina, che è, o verde, e lustre, qual si fa colla lunghezza del tempo, né può falsificarsi. Se negra o rossa o bigia roana, qual si fa col solfo brugiato, vitriolo, ed altro, per conoscerla, la toccherai spesso colla lingua, poiché non essendo antica, pizzicarà, o darà qualche sapore, e toccandola col bolino, la detta patina non penetra dentro al metallo, che perciò sarà falsa. Altri dopo renicciate vi fanno la patina con aceto di vin greco forte, sal ammoniaco quanto basta, e messa con diligenza, che non facci corporatura; qual usava il gran virtuoso Luca Corsi Romano; altri attacano la testa, ed il rovescio di due medaglie antiche, o con una moderna; ciò conoscerai vedendo biancheggiar attorno detta medaglia un sottil filo d’argento, ed anche la parte moderna vi troverai quelle crudezze vivaci, ed aspre; sogliono di più in una medaglia metterci un altro rovescio colla casella, qual non è facile il conoscerla, se non colla variazione del metallo. Oggi però al più s’inganna col getto, maggiormente nelle medaglie di argento, ed oro, gettandole in osso di seppia, in ossi brugiati, ed in ceneri de’ viti, e simili materie; s’avverta al fondo, che mai sarà liscio, e pulito, e l’orlo sarà limato. (Ottavio Liguoro, Ristretto istorico dell’Origine degli abitanti della campagna di Roma, de’ suoi re, consoli, dittatori, delle medaglie, gemme, intagli d’imperadori, imperadrici, donne auguste, e de tiranni fino a Postumo, in Genova ed in Roma, per Gio. Zempel vicino a Monte Giordano, a spese di Gaetano Capranica libraro, 1733, pp. 14-16.)
Marilyn Moroe, una donna bellissima, affascinante, attraente, come si può in altro modo definire il sex simbol più famoso del XX secolo? Forse la personificazione stessa della femminilità ammaliante e seducente, sensuale ma dalla quale, nello stesso tempo, traspare una vena di tormento, di afflizione, un desiderio di tenerezza. In poche parole un vero mito: il sogno irrealizzabile di innumerevoli uomini. Norma Jeane Mortesen, questo il vero nome, nasce il primo giugno 1926 a Los Angeles (USA), trascorre un’infanzia molto travagliata, in orfanotrofi e in affido presso diverse famiglie, a causa delle crisi depressive della madre che non può occuparsene. Si sposa giovanissima, a 16 anni, con l’operaio Jim Dougherty, si risposerà ancora tre volte, con il giornalista Rodert Slatzer (1952-1952), con il giocatore di baseball Joe Di Maggio (1954-1954) e con il drammaturgo Arthur Miller (1956-1961). Nel 1945, mentre si guadagna da vivere in fabbrica, viene notata da un fotografo militare, David Conover, che realizza con lei un servizio per la rivista Yank. La sua immagine di pin-up raggiunge le truppe americane in tutto il mondo. Le fotografie di Norma Jeane cominciano a circolare, diventa la modella preferita del disegnatore di pin-up Earl Moran, il suo nome comincia a comparire sulle colonne dei pettegolezzi del Los Angeles Times. Il 24 agosto 1946 firma il suo primo contratto cinematografico con la 20th Century-Fox, divorzia dal primo marito ed assume il nome d’arte di Marilyn Monroe. Per aumentare il suo fascino si schiarisce i capelli (castano il colore naturale), spesso finisce nel letto di numerosi amanti, ma la carriera di attrice stenta a decollare e procede fra grandi difficoltà. All’inizio piccole parti, brevi apparizioni, ma alla fine il successo arriverà. Interprete indimenticabile di film di grande fortuna come la commedia musicale Gli uomini preferiscono le bionde (1953), la commedia brillante Quando la moglie è in vacanza (1955) ed il capolavoro comico di Billy Wilder A qualcuno piace caldo (1959).
Segue: articolo completo in formato PDF da Panorama Numismatico 275 / Luglio-Agosto 2012
Un nostro lettore ci ha segnalato novità circa la notizia del ritrovamento di monete a Pantelleria risalente all’anno passato. Trovandole interessanti abbiamo fatto una piccola ricerca. Abbiamo scoperto che, nella zona, già da tempo è stato creato un percorso di visita subacqueo tra relitti antichi e moderni che il sito della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali del Mare descrive attentamente insieme ai dettagli dei ritrovamenti. Nel frattempo le ricerche sono continuate ed è stato portato avanti un progetto di valorizzazione del sito attraverso scavi e studi.
ANCHE ALLA PROFEZIA DEL CALENDARIO MAYA E ALLA PIETRA DEL SOLE SONO STATE DEDICATE ALCUNE MONETE
Non poteva essere altrimenti, anche la presunta profezia catastrofica del calendario Maya è diventata una moneta. La Repubblica delle Isole Figi ha infatti emesso una moneta ovale in argento, datata 2012 e del valore facciale 10 dollari, con un peso di 20 grammi (tiratura 1.000 esemplari) per commemorare la data della fine del mondo, il 21 dicembre 2012. Difficile immaginare a scopo celebrativo cosa ci sarebbe poi da festeggiare, forse è più corretto pensare a scopo scaramantico. La profetica moneta presenta, su entrambi i lati, un inserto di vetro colorato che raffigura la Terra vista dallo spazio nel momento in cui essa viene distrutta; si intravedono sul bordo del pianeta enormi lingue di fuoco, nel complesso il pezzo è abbastanza piacevole. Al dritto, l’effige della regina Elisabetta II, dall’altro lato è rappresentata una parte della Piedra del Sol (pietra del sole), enorme monolite azteco conservato al Museo nazionale di antropologia, a Città del Messico, conosciuto anche con il nome di pietra di Tenochtitlan. Questo reperto venne ritrovato nel 1790 presso il lato meridionale della piazza principale di Città del Messico, ha forma circolare, misura 3,60 metri di diametro e pesa circa 25 tonnellate. Anche il Belize ha annunciato l’emissione di due monete per ricordare la mitica data della fine del mondo, il pezzo da 10 dollari in argento, 28,28 grammi di peso (tiratura 1.000 esemplari) e il pezzo da 250 dollari in oro, 15,976 grammi (tiratura 500 esemplari). Entrambe le monete presentano lo stesso disegno. Al dritto sono raffigurati gli Eroi Gemelli seduti, uno di fronte all’altro, in mezzo, i glifi che rappresentano la data Maya della fine del mondo; i disegni sono tratti dal vaso Hokeb Ha. I Gemelli sono i protagonisti del mito cosmogonico Maya che narra la sconfitta degli dei dell’inframondo, dominatori della terra che, in questo modo, diventò adatta per gli uomini. Si chiamano Hunahpu’ e Xb’alanque’ e sono i figli del dio Mais. Al rovescio è raffigurata la testa scolpita in giada che rappresenta Kinich Ahau, il dio sole, una tra le più importanti divinità Maya.