Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
LA CRONACA DELLA GIORNATA ORGANIZZATA DAL CIRCOLO NUMISMATICO ROMANO-LAZIALE, CHE HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI UN NUMEROSO PUBBLICO.
di Patrizia Di Monte
L’8 giugno 2013 a Nepi si è svolta la Manifestazione numismatica Monete e Medaglie della Tuscia all’interno del programma del Palio del Saracino organizzata dal Circolo Numismatico Romano-Laziale in collaborazione con il Comune di Nepi, l’Assessorato alla Cultura e Turismo, il Museo Civico, l’Ente Palio del Saracino e l’Associazione Culturale Antiquaviva.
Nella Sala Nobile del Palazzo Comunale si sono tenute le tre conferenze in programma alla presenza del Sindaco, del Vicesindaco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Pietro Soldatelli; da segnalare la graditissima presenza di Adolfo Modesti e Antonio Morello. (altro…)
di Gianni Graziosi
Negli ultimi tempi si parla molto di economia globale, di uso delle risorse naturali, di perdita della biodiversità. La repubblica di Nauru è formata da una sola piccola isola di 21,4 chilometri quadrati che si trova nell’oceano Pacifico meridionale, poco a sud dell’Equatore. Indipendente dal 1968, è il terzo stato più piccolo del mondo sia per estensione che per popolazione, poco più di 10.000 gli abitanti. Fino a poco tempo fa l’unica risorsa era costituita dai locali giacimenti di fosfati che, con una produzione di 2 milioni di tonnellate l’anno, hanno fatto la fortuna dell’isola. Ora che i giacimenti sono quasi esauriti, in seguito all’eccessivo sfruttamento, lo stato, vista la scarsità di materie prime e di terreno coltivabile (importa derrate alimentari e produce acqua potabile con un unico impianto di dissalazione), è sull’orlo del collasso finanziario. Per risollevare l’economia dell’isola il governo ha cercato di rendere il paese un paradiso fiscale incoraggiando la registrazione di imprese e banche in regime di offshore. La piccola nazione, per evitare la bancarotta, ha avuto un aiuto economico dall’Australia ed è diventata una sorta di protettorato e, in questo modo, rischia di perdere la propria indipendenza. Dal 1992, per cercare di aumentare le entrate statali, si è cominciato ad emettere monete per collezionisti; la valuta ufficiale è il dollaro australiano.
Scarica l’articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.286 / Luglio e Agosto 2013
di Stefano di Virgilio
E’ innegabile che l’Austria del XVIII secolo abbia sostenuta la propria potenza bellica grazie ad una solita struttura finanziaria. La Guerra di Successione austriaca, oltre alle grandi battaglie contro la Prussia di Federico il Grande, indebitarono però oltre modo il regno di Maria Teresa. Un grande aiuto alle finanze statali furono le emissioni di obbligazioni statali del Wiener Stadt Banco, la banca centrale dell’Impero asburgico con sede a Vienna; nel 1759 cominciarono le emissioni di “Banco-Zetteln” ovvero di “biglietti di banca” da 10 e 20 gulden, seguiti dai tagli da 5, 25, 50, 100, 500, 1000 gulden delle emissioni più che complete del 1762, 1771, 1784 e 1796. I biglietti erano ben accettati, ma la guerra contro la Francia ne richiese ulteriori emissioni che ne causarono la perdita di valore.
Un decisivo “contributo inflattivo” nei confronti dei Banco-Zetteln, fu però dato da Napoleone.
La Francia era da poco uscita dal marasma degli assegnati e Bonaparte, primo Console della Repubblica, aveva legiferato con grande severità a protezione della pubblica finanza, sia dal punto di vista del circolante monetario metallico che cartaceo. (altro…)
NON VALE UN SOLDO BUCATO: SI USA DIRE PER QUALCOSA CHE PROPRIO NON VALE NULLA. EPPURE ANCHE LE MONETE BUCATE HANNO IL LORO FASCINO. ECCO UN VIAGGIO NEL MONDO ALLA RICERCA DI QUESTI FORO NUMISMATICI.
di Gianni Graziosi
Chi colleziona monete sa che molte di esse presentano un foro in genere di forma circolare, ma anche quadrangolare. Queste monete possono essere suddivise e classificate in due grandi gruppi: nel primo si possono collocare tutte quelle che vengono coniate già forate, molti stati hanno emesso o continuano ad emettere tali pezzi: nel secondo, viceversa, si possono raggruppare tutte le monete nelle quali il pertugio è stato creato successivamente la coniazione, anche dopo parecchi anni, per diversi motivi. Per cercare una spiegazione più o meno attendibile della monetazione forata bisogna forse risalire alle usanze di alcune popolazioni primitive presso le quali molti oggetti avevano la duplice funzione di mezzo di scambio e di ornamento come, ad esempio, conchiglie, perline di vetro, denti di animali, dischetti di metallo, ecc. Ovviamente per assolvere a questa doppia finalità venivano forati. Sembra quindi esistere un legame stretto fra gli oggetti ornamentali e le monete forate le quali, proprio per la loro forma, possono essere usate indifferentemente come mezzo di scambio e come ornamento. Inoltre solamente queste monete possono essere attraversate da cordicelle o bastoncini, al dine di facilitare il trasporto ed anche il conteggio con la formazione di gruppo monetali aventi lo stesso valore. Un altro aspetto sicuramente importante è che il foro serve egregiamente per differenziare e riconoscere facilmente i nominali. Alcuni vi scorgono anche un metodo che permette, all’autorità emittente, di risparmiare metallo così che, con la stessa quantità, si ottengono tondelli di diametro maggiore. Prima di continuare sono necessarie due premesse: in primo luogo la classificazione presentata è puramente indicativa, ne possono essere proposte altre; in secondo luogo è opportuno ricordare che gli esempi forniti sono solamente una piccola parte fra le molte possibilità quindi questa non è esaustiva né per quanto riguarda le nazioni che hanno coniato tali monete, né per gli esempi delle monete forniti.
Segue articolo completo in formato Pdf tratto da Panorama Numismatico n. 236/gennaio 2009
di Francesco di Rauso
Napoli, 7, 07, 1707. Con questa sequenza di numeri desidero aprire il mio primo studio sulle medaglie del periodo vicereale napoletano, una data ricca di significati nelle quale ebbe fine il dominio spagnolo su Napoli e l’inizio di quello austriaco, un periodo storico certamente meno negativo di quello precedente e che spostò il fulcro del potere da Madrid a Vienna. Dopo il primo entusiasmo iniziale per la cacciata degli oppressori spagnoli, i napoletani, costretti comunque a contribuire alle glorie del nuovo impero, si resero conto di non amare gli austriaci e la loro indole tanto diversa da quella latina.
Grazie ai suggerimenti di Salvatore D’Auria e alla consultazione sella sua opera “Il Medagliere”, è stato possibile adottare un particolare metodo di approfondimento per le medaglie. L’esoterismo è sempre stato elemento fondamentale nella medaglistica, grazie ad esso è possibile celati messaggi criptati in ogni simbolismo. L’indagine sulla provenienza e sul significato delle leggende latine ci consente, inoltre, di sciogliere alcuni nodi che avvolgono nel mistero queste splendide testimonianze d’epoca. La prassi prevedeva che gli incisori modellassero e incidessero i propri lavori in base alle direttive (suggerimenti) dettate da personaggi di cultura della corte ma, per quanto concerne questa medaglia, è stato impossibile risalire all’illustre suggeritore/commitente, causa il mancato reperimento di decreti e documenti d’epoca. Quel che è emerso ha dell’incredibile.
Uomini con una grande preparazione in letteratura classica ed esoterismo vollero quasi sicuramente celare in questa medaglia alcuni messaggi profetici. La medaglia in questione è citata in diversi testi come opera dell’incisore tedesco Philipp Heinrich Muller (Augsburg 1654-1719), valido artista attivo nella zecca di Norimberga. Faccio notare che nella sua data, il numero 7 è ripetuto per ben quattro volte e da alcune indagini è emerso che sin dai tempi più lontani le gradi civiltà del passato consideravano tale numero perfetto. Tra l’altro, esso è protagonista di innumerevoli calcoli e retroscena religiosi ed astronomici. Imbattendomi in uno di questi studi ho notato, con grande stupore, che il numero in questione, sommato cabalisticamente, ci da come risultato 28 (1+2+3+4+5+6+7), la somma dei quattro numeri 7 presenti nella fatidica data della medaglia.
Napoli e il sud Italia vissero, in un epoca borbonica (1734-1861) e nel decennio francese (1806-1815), un periodo di grande attività culturale esoterica e la medaglia fu uno dei mezzi preferiti per la sua diffusione. Stando ad alcune ricerche, è emerso che il connubio esoterismo-medaglia nacque a Napoli prima del 1734. Già durante il governo del duca di Ossuna (vicere spagnolo, prima in Sicilia e poi a Napoli, dal 1616 al 1620), troviamo in alcune sue medaglie(ma anche monete) simbolismi equivoci per l’epoca, che vennero certamente utilizzati per comunicare. La più suggestiva tra queste è la medaglia del 1618 per omaggio al vicere, protagonista di futuri approfondimenti.
Segue prima parte dell’articolo in formato PDF (5 pagine), tratto da Panorama Numismatico n. 272/aprile 2012