Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Das Geld des Che, Il denaro del Che, è l’intrigante e quasi enigmatico titolo di un recente libro di Hans-Volkmar Gaitzsch.
Per tutti coloro che hanno avuto il mito, o lo hanno ancora, di Che Guevara, nessuna paura. Non si tratta di tangenti prese dall’eroe della rivoluzione cubana né di fondi trovati a suo nome in qualche banca svizzera.
Che Guevara, dopo la conquista di Cuba e la fuga del dittatore Batista, divenne presidente della Banca Nazionale di Cuba, una carica davvero insolita per un capo guerrigliero! Con quella qualifica firmò le nuova banconote semplicemente con il nome Che. Il libro sopra citato descrive le banconote del periodo e la politica monetaria di quegli anni.
Il libro é disponibile anche su Amazon, come e-book.
di Gianni Graziosi
Il primo gennaio 2002 è una data storica che ha rappresentato un cambiamento epocale per il Vecchio Continente: l’euro è entrato ufficialmente in vigore. Le monete destinate alla normale circolazione presentano un lato uguale per tutti (rovescio), mentre l’altro cambia da Paese a Paese. Questa soluzione, nella sua semplicità, ben caratterizza le due anime dell’Unione europea: unica entità sopranazionale formata, però, da singoli Stati che tengono molto alla loro autonomia, all’identità storica, culturale e linguistica. I paesi che inizialmente adottarono la moneta unica furono dodici: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. La Danimarca, il Regno Unito e la Svezia pur essendo membri dell’Unione, non aderirono e non hanno ancora aderito, con motivazioni diverse, alla moneta unica. Oggi gli Stati membri dell’Ue con l’ingresso, nel 2004, di Cipro, dell’Estonia, della Lettonia, della Lituania, di Malta, della Polonia, della Repubblica Ceca, della Slovacchia, della Slovenia, dell’Ungheria e, nel 2007, della Bulgaria e della Romania, sono diventati 27: la Croazia è in via di adesione. All’aumento del numero di Paesi che fanno parte dell’Unione europea non ha corrisposto un parallelo aumento dei paesi che coniano moneta in euro, poiché non sono state raggiunte le condizioni previste per l’adozione concreta della divisa europea. Solamente altri 5 stati membri dell’Unione, rispetto al 2002, possono emettere euro nazionali, ossia: Slovenia (2007, primo paese dell’ex blocco sovietico), Malta (2008), Cipro (2008), Slovacchia (2009) ed Estonia (2011, primo paese dell’ex Unione Sovietica). La Lettonia adotterà la moneta unica dal primo gennaio 2014.
LA CRONACA DELLA GIORNATA ORGANIZZATA DAL CIRCOLO NUMISMATICO ROMANO-LAZIALE, CHE HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI UN NUMEROSO PUBBLICO.
di Patrizia Di Monte
L’8 giugno 2013 a Nepi si è svolta la Manifestazione numismatica Monete e Medaglie della Tuscia all’interno del programma del Palio del Saracino organizzata dal Circolo Numismatico Romano-Laziale in collaborazione con il Comune di Nepi, l’Assessorato alla Cultura e Turismo, il Museo Civico, l’Ente Palio del Saracino e l’Associazione Culturale Antiquaviva.
Nella Sala Nobile del Palazzo Comunale si sono tenute le tre conferenze in programma alla presenza del Sindaco, del Vicesindaco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Pietro Soldatelli; da segnalare la graditissima presenza di Adolfo Modesti e Antonio Morello. (altro…)
di Gianni Graziosi
Negli ultimi tempi si parla molto di economia globale, di uso delle risorse naturali, di perdita della biodiversità. La repubblica di Nauru è formata da una sola piccola isola di 21,4 chilometri quadrati che si trova nell’oceano Pacifico meridionale, poco a sud dell’Equatore. Indipendente dal 1968, è il terzo stato più piccolo del mondo sia per estensione che per popolazione, poco più di 10.000 gli abitanti. Fino a poco tempo fa l’unica risorsa era costituita dai locali giacimenti di fosfati che, con una produzione di 2 milioni di tonnellate l’anno, hanno fatto la fortuna dell’isola. Ora che i giacimenti sono quasi esauriti, in seguito all’eccessivo sfruttamento, lo stato, vista la scarsità di materie prime e di terreno coltivabile (importa derrate alimentari e produce acqua potabile con un unico impianto di dissalazione), è sull’orlo del collasso finanziario. Per risollevare l’economia dell’isola il governo ha cercato di rendere il paese un paradiso fiscale incoraggiando la registrazione di imprese e banche in regime di offshore. La piccola nazione, per evitare la bancarotta, ha avuto un aiuto economico dall’Australia ed è diventata una sorta di protettorato e, in questo modo, rischia di perdere la propria indipendenza. Dal 1992, per cercare di aumentare le entrate statali, si è cominciato ad emettere monete per collezionisti; la valuta ufficiale è il dollaro australiano.
Scarica l’articolo completo in formato PDF tratto da Panorama Numismatico nr.286 / Luglio e Agosto 2013
di Stefano di Virgilio
E’ innegabile che l’Austria del XVIII secolo abbia sostenuta la propria potenza bellica grazie ad una solita struttura finanziaria. La Guerra di Successione austriaca, oltre alle grandi battaglie contro la Prussia di Federico il Grande, indebitarono però oltre modo il regno di Maria Teresa. Un grande aiuto alle finanze statali furono le emissioni di obbligazioni statali del Wiener Stadt Banco, la banca centrale dell’Impero asburgico con sede a Vienna; nel 1759 cominciarono le emissioni di “Banco-Zetteln” ovvero di “biglietti di banca” da 10 e 20 gulden, seguiti dai tagli da 5, 25, 50, 100, 500, 1000 gulden delle emissioni più che complete del 1762, 1771, 1784 e 1796. I biglietti erano ben accettati, ma la guerra contro la Francia ne richiese ulteriori emissioni che ne causarono la perdita di valore.
Un decisivo “contributo inflattivo” nei confronti dei Banco-Zetteln, fu però dato da Napoleone.
La Francia era da poco uscita dal marasma degli assegnati e Bonaparte, primo Console della Repubblica, aveva legiferato con grande severità a protezione della pubblica finanza, sia dal punto di vista del circolante monetario metallico che cartaceo. (altro…)