Articoli su argomenti vari legati alla numismatica, alle monete e alle medaglie. Articoli di costume, usanze e curiosità numismatiche.
Sono passati sei decenni dalla prima ascensione certa del monte Everest, la vetta più alta del nostro pianeta, che si erge a 8.848 metri sul livello del mare nella catena dell’Himalaya, al confine fra Cina e Nepal. Il monte è chiamato Sagaramāthā, “dio del cielo”, dagli sherpa nepalesi, mentre in tibetano è conosciuto con il nome di Chomolangma, madre dell’universo. Per la precisione, era il 29 maggio 1953 quando il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay raggiunsero la vetta dal versante sud. I primi tentativi effettuati per arrivare alla cima dell’Everest risalgono al 1921 ad opera di spedizioni britanniche. Nel 1924, nel tentativo di scalare la montagna, scomparvero George Mallory ed Andrew Irvine, non è appurato se i due siano caduti dopo essere riusciti ad arrivare in vetta.
L’artista e designer brasiliano Andre Lavy ha progettato di trasformare delle comuni monetine in opere d’arte. L’operazione, denominata Tales you lose (https://www.facebook.com/talesyoulose), prevede di dipingere su di esse la faccia di icone popolari, supereroi, personaggi dei cartoni animati o delle fiabe. Le opere dell’artista sono abbastanza apprezzate, tanto che cominciano ad apparire su diversi siti web di settore. L’idea di Lavy non è originale, infatti, da tempo, sono in vendita monete dipinte a mano con colori più o meno vivaci, ad esempio pezzi da 2 euro commemorativi; è anche possibile reperire banconote colorate ed esemplari con scritte o con spiritosi aforismi. Ne abbiamo già scritto in passato sulla rivista: Banconote con scritte (aprile 2009, n. 239), Money art (dicembre 2010. n. 257), Euro commemorativi colorati (marzo 2013, n. 282).
Segue: articolo completo in formato pdf da Panorama Numismatico nr.290 – Dicembre 2013
di Gianni Graziosi
La Nuova Zelanda ha emesso, nel 2013, una moneta da 5 dollari in argento (31 g, 38,7 mm, 2.000 pezzi) dedicata al pipistrello minore dalla coda corta (Mystacina tubercolata), una delle 100 specie di mammiferi a maggior rischio di estinzione. L’animale, che misura 60-80 mm di lunghezza e pesa 25-35 g, ha grandi orecchie a punta e un piccolo muso. Questa specie rappresenta l’unico mammifero terrestre nativo rimasto in Nuova Zelanda. Il suo comportamento è alquanto atipico, infatti ha abitudini terricole e si nutre al suolo di insetti, frutta, nettare e polline. Quando non usa le ali per volare, gli avambracci vengono ripiegati per essere utilizzati negli spostamenti al suolo, per scavare e per arrampicarsi sugli alberi. Sul rovescio della moneta è raffigurato, nella parte inferiore all’interno di un cerchio che rappresenta la luna, il pipistrello dalla coda corta mentre cammina utilizzando le ali ripiegate; nella parte superiore è invece mostrato l’animale in volo. Oltre alla versione in argento è stata prodotta anche una moneta in lega di rame e nichel.
Le rivisitazioni storiche fanno tradizionalmente parte della numismatica. Solitamente permettono, nella monetazione e nella medaglia celebrativa di personaggi ed eventi, che l’artista enuclei esplicitamente e sinteticamente una visione significativa tra realtà e simbolo del tema proposto. Si evidenzia sempre il dato fondamentale.
Pierino Monassi si è accostato con frequenza alla Storia dell’epoca medioevale, che sta alla base dell’Italia e dell’Europa moderne. Sono parecchie le medaglie dedicate all’Età di Mezzo: sovrani longobardi, condottieri, castelli, poeti quali Dante. In queste medaglie l’artista ha realizzato ritratti, sintesi iconografiche, strutture feudali, con aderenza storica e personale creatività.
La sua ultima realizzazione esce dal solito quadro per essere testimonianza documentaria riproducibile di un sigillo del XIII secolo. Si tratta del sigillo bifacciale del Maestro dei Templari Renaud de Vichier (1250-1252). L’Ordine religioso-militare dei Cavalieri del Tempio era stato fondato a Gerusalemme da Ugo de Payense e da altri otto cavalieri francesi nel 1118 per la protezione dei pellegrini ai Luoghi santi. Insediati da re Baldovino presso il Tempio e approvati dal patriarca latino, ottennero l’approvazione della loro regola dal pontefice Innocenzo III. Divennero un Ordine potente e ricco che nel XVI secolo attirò le cupidigie del re francese Filippo il Bello, il quale lo fece sopprimere e ne incamerò i beni.
Pubblichiamo qui un articolo uscito Panorama Numismatico nr. 73 del marzo 1994 scritto da Luca Gianazza su Benvenuto Cellini, scultore, orafo, scrittore e artista italiano del ‘500, che tratta della tecnologia monetaria dell’epoca: L’incisione dei coni e la stampa delle medaglie di Luca Gianazza. L’articolo cita ampi tratti del volume originale Due trattati, uno dell’oreficeria, l’altro della scultura di Benvenuto Cellini che abbiamo il piacere di veder pubblicato e su Google Books.
L’incisione dei coni e la stampa delle medaglie articolo in formato pdf
Due trattati, uno dell’oreficeria, l’altro della scultura di Benvenuto Cellini, su Google Books.